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CONCISTORO PER LA NOMINA DI 18 CARDINALI

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Festa della Presentazione del Signore
Mercoledì
, 2 febbraio 1983 

 

Venerabili e diletti fratelli della Santa Chiesa Romana

È per me motivo di grande gioia il fatto che oggi, nel giorno della Presentazione del Signore, che è “luce del mondo” (Gv 8, 12), mi sia data l’occasione di rivolgere il mio saluto a voi tutti presenti qui in Vaticano. Già più volte recentemente è capitato che Membri del Sacro Collegio fossero convocati in riunione; da ciò deriva che si accresca l’importanza del medesimo venerando istituto e mi siano offerti validi aiuti a risolvere importanti questioni per l’utilità della Chiesa. Ma la celebrazione di questo Concistoro è un evento di non lieve importanza nella vita della Chiesa; infatti vengono creati nuovi Cardinali, che si aggregano al vostro Collegio. Infatti “il Concistoro - per esprimermi con le parole di Paolo VI, mio predecessore di venerata memoria - viene sentito come un tempo assai grave e solenne (Paolo VI, Allocutio 24 maggio 1976: Insegnamenti di Paolo VI, XIV [1976] 377). Di questo fatto è consapevole tutta la Famiglia cattolica, che guarda a questa assemblea; anzi anche l’attenzione di moltissimi altri è rivolta ad essa.

Inoltre questo Concistoro cade in un tempo singolare per la Chiesa, tempo nel quale rifulge la sua grande azione pastorale che si rivolge a tutti i cattolici: poco tempo fa è stato indetto, come sapete, il Giubileo universale, ricorrendo il 1950° anno della Redenzione, e da pochi giorni è stato emanato il nuovo Codice di diritto canonico, opera certamente immane, che era già stato un progetto di Giovanni XXIII e al quale si è lavorato a lungo. Sono certo che darete la vostra collaborazione secondo le vostre forze a che queste opere iniziate, che non hanno altro scopo che il rinnovamento e il consolidamento della Chiesa, raggiungano il loro fine salvifico.

I Cardinali non solo si uniscono a questa Sede Romana con titolo peculiare e sono consiglieri particolari e cooperatori del successore di Pietro nel compito apostolico, ma sono anche per così dire l’immagine dell’unità della Chiesa medesima, in quanto con “affetto collegiale” (Lumen Gentium, 23) sono stati costituiti sotto il suo capo visibile.

Inoltre emerge nel Sacro Collegio la nota dell’universalità, propria della Chiesa cattolica, che, secondo la volontà del suo fondatore deve abbracciare tutto il mondo (cf. Mc 16, 15): infatti i Membri del medesimo Collegio sono stati chiamati da tutti i continenti per il loro vastissimo compito e la loro dignità. Questo carattere di universalità è evidente anche nell’odierno Concistoro, giacché i Membri che si aggiungono al medesimo Senato della Chiesa, sono chiamati dall’Africa, dall’America, dall’Asia, dall’Europa, dall’Oceania. Tra questi ci sono i Presuli non solo di sedi insigni per antica tradizione cattolica, ma anche di nuove Chiese, come quella di Abidjan, di Bangkok, di Lubango. Con il più grande affetto guardiamo a questi nuovi rami “dell’albero frondoso, rigoglioso di fiori e di frutti” come Giovanni XXIII ha chiamato la stessa Chiesa (Giovanni XXIII, Allocutio, 15 dicembre 1958: AAS, 1958, 982).

Ci sono poi tra coloro che oggi divengono Membri del Sacro Collegio due, al quali è affidato nella Curia Romana un incarico importantissimo, il cui compito è perciò quello di aiutare più da vicino il Pontefice Romano nella responsabilità di governare tutta la Chiesa: uno presiede il Tribunale della Segnatura apostolica, l’altro la Sacra Congregazione per i Sacramenti e il Culto Divino.

Infine, con questa stessa creazione dei Cardinali, si pone in luce la varietà dei ministeri, di cui ci si fa carico per il bene della Chiesa: infatti essi sono, in gran parte, ministri del culto che “con l’autorità che viene loro da Dio sono a capo del gregge, del quale sono i pastori” (cf. Lumen Gentium, 20), altri, come ho appena detto, assolvono a un compito di grande importanza presso la Sede Apostolica e ce n’è uno che è al servizio della cristianità, dedicandosi alla Teologia e allo studio dei Padri della Chiesa.

Sarebbero stati più numerosi coloro che nel Sacro ordine sono degni e più numerose le sedi arcivescovili e vescovi degne, gli uni di essere insigniti della dignità di Cardinale o di essere rette le altre da un Presule insignito di tale dignità; tuttavia ci è sembrato di non dover trasgredire la regola, stabilita da Paolo VI, con la quale si stabilisce che il numero dei Padri Cardinali che hanno la facoltà di partecipare alla elezione del Pontefice Romano non superi le centoventi persone. Quello stesso Sommo Pontefice vi aggiunse queste parole; “Auspichiamo che una norma di tal genere, ben ponderata, abbia vigore duraturo e che i Nostri successori nella missione apostolica la vogliano mantenere” (Paolo VI, Allocutio, 5 marzo 1973: Insegnamenti di Paolo VI, XI [1973] 192).

Passo ora in rassegna i nomi di coloro che vengono inseriti nell’amplissimo Collegio dei Cardinali.

Essi sono: Antoine Khoraiche, Patriarca di Antiochia dei Maroniti; Bernard Yago, Arcivescovo di Abidjan; Aurelio Sabattini, Arcivescovo titolare di Giustiniana Prima, Pro-Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; Franjo Kuharic´, Arcivescovo di Zagabria; Giuseppe Casoria, Arcivescovo titolare di Vescovio, Pro-Prefetto della Sacra Congregazione per i Sacramenti e il Culto Divino; José Alí Lebrún Moratinos, Arcivescovo di Caracas; Joseph L. Bernardin, Arcivescovo di Chicago; Michael Michai Kitbunchu, Arcivescovo di Bangkok; Alexandre do Nascimento, Arcivescovo di Lubango e Amministratore Apostolico di Onjiva; Alfonso López Trujillo, Arcivescovo di Medellín; Godfried Danneels, Arcivescovo di Malines-Bruxelles; Thomas Stafford Williams, Arcivescovo di Wellington; Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Milano; Jean-Marie Lustiger, Arcivescovo di Parigi; Jozef Glemp, Arcivescovo di Gniezno e Varsavia; Julijans Vaivods, Amministratore Apostolico “ad nutum Sanctae Sedis” di Riga e di Liepaja; Joachim Meisner, Vescovo di Berlino; Henri de Lubac, S. I.

Perciò, con l’autorità di Dio Onnipotente, dei santi apostoli Pietro e Paolo e mia, creo e solennemente proclamo Cardinali della Santa Chiesa Romana i singoli che ho testé nominati.

Di essi abbiano il titolo diaconale Aurelio Sabattini, Giuseppe Casoria, Henri de Lubac, gli altri invece il titolo presbiterale. Con le dispensazioni, deroghe e clausole necessarie e opportune. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.


Quindi Sua Santità conferma nell’ufficio di Camerlengo del Sacro Collegio l’Em.mo Cardinale Massimiliano de Furstenberg.

Segue poi l’annuncio delle nomine arcivescovili e vescovili avvenute dall’ultimo Concistoro del 26 maggio 1982. Nel suddetto periodo, come ricorda il Santo Padre, sono state provviste 162 Chiese, tra le quali si annoverano 26 Metropolitane e 82 Vescovili residenziali.

L’Augusto Pontefice, infine, annunzia di aver dato il suo assenso all’elezione canonica fatta nel Sinodo Copto.

Terminato così il Concistoro Segreto, vengono aperte le porte della Sala e vi sono ammessi gli Arcivescovi, i Vescovi e gli Abati per la celebrazione del Concistoro Unico, che inizia con la postulazione dei Sacri Palli.  

Postulazione dei Sacri Palli  

L’Em.mo Cardinale Sebastiano Baggio, a nome del Cardinale Joseph L. Bernardin, postula il Pallio per la Chiesa Metropolitana di Chicago.

Due Avvocati Concistoriali, Vittorio Trocchi e Giuseppe Spinelli, postulano il Pallio per le seguenti Chiese:  

PERSONALITER  

Chiesa Metropolitana di Gorizia e Gradisca: S. E. Monsignor Antonio Vitale Bommarco, O.F.M. Conv.;

Chiesa Metropolitana di Benevento: S. E. Monsignor Carlo Minchiatti;

Chiesa Metropolitana di Cincinnati: S. E. Monsignor Daniel E. Pilarczyk.  

PER PROCURATOREM  

Chiese Metropolitane:  

Ribeirão Preto: S. E. Monsignor Romeu Alberti - Procuratore: Monsignor Antonio José de Almeida;

Cebu: S. E. Monsignor Ricardo Vidal - Procuratore: P. Henri Singayan;

Aparecida: S. E. Monsignor Geraldo Maria de Morais Penido - Procuratore: P. José de Souza Mendes, SI;

Porto Velho: S. E. Monsignor José Martins da Silva - Procuratore: D. José Abel Carvalho Pinheiro;

Londrina: S. E. Monsignor Geraldo Majela - Procuratore: D. Odilo Pedro Scherer;

Malabo: S. E. Monsignor Rafael Nze Abuy - Procuratore: Monsignor Alighiero Taddei, Minutante della S. Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli;

Barquisimeto: S. E. Monsignor Tulio Manuel Chirivella Varela - Procuratore: Monsignor José Miguel Pinto Gomez, Prelato Uditore della Sacra Romana Rota;

München und Freising: S. E. Monsignor Friedrich Wetter - Procuratore: Monsignor Michael Höck;

Kitega: S. E. Monsignor Joachim Ruhuna - Procuratore: Monsignor Francesco A. Mocchiutti, Minutante della Sacra Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli;

Palo: S. E. Monsignor Cipriano Urgel Villahermosa - Procuratore: Monsignor Benjamin Almoneda, Rettore del Pontificio Collegio Filippino;

Ozamis: S. E. Monsignor Jesus Dosado - Procuratore: Monsignor Pierluigi Mazzoni, Capo Ufficio della S. Congregazione per i Vescovi;

Sevilla: S. E. Monsignor Carlos Amigo Vallejo - Procuratore: Monsignor Julio Garcia Velasco, Rettore del Pontificio Collegio Spagnolo;

Rosario: S. E. Monsignor Jorge Lopez - Procuratore: Monsignor Alessio Luis, Sotto-Segretario della S. Congregazione per i Sacramenti ed il Culto Divino;

Tucumán: S. E. Monsignor Horacio Bózzoli - Procuratore: Monsignor Alberto Testi, Scrittore del Tribunale Regionale del Lazio per le cause di nullità di Matrimoni.  

Terminate le postulazioni, il Santo Padre domanda all’Em.mo Cardinale Proto-Diacono di procedere, nella mattinata del 3 febbraio, alla consegna dei Sacri Palli.

La cerimonia si chiude con la Benedizione Apostolica del Santo Padre ai presenti.

 

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