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VISITA PASTORALE
DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II
A CHIAVARI E BRESCIA
(18-20 SETTEMBRE 1998)

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Chiavari, 19 settembre 1998  

 


1. "Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano" (Lc 11,28).

Queste parole di Cristo, che abbiamo or ora ascoltato dal Vangelo di Luca, pongono al centro della nostra celebrazione la figura di Maria Santissima, icona del perfetto discepolo e della santa Chiesa. Rispondendo all'esclamazione di una donna del popolo, Gesù fa un'affermazione che, a prima vista, può sorprendere, ma che, guardata in profondità, rivela la vera grandezza della Madonna: Maria è veramente beata, non semplicemente perché ha generato e allevato Gesù, ma perché ha accolto con fede la volontà del Signore e l'ha messa in pratica. E' questa l'autentica grandezza di Maria ed è anche la sua beatitudine: la beatitudine della fede, che apre la vita dell'uomo all'azione dello Spirito Santo e la rende feconda di frutti benedetti per la gloria di Dio.

In questa icona, carissimi Fratelli e Sorelle, si rispecchia oggi la vostra Comunità diocesana, la Chiesa che è in Chiavari. Si rispecchia in Maria come nel suo sublime modello, e a lei guarda nella speranza di sentir applicate a sé le parole pronunciate quel giorno da Gesù: "Beata te, Chiesa di Chiavari, che ascolti la parola di Dio e la osservi!".

Ecco, carissimi, il Papa è venuto tra voi soprattutto per questo: per recarvi la parola salvifica del Vangelo, e per aiutarvi in questa verifica.

2. Carissimi Chiavaresi! E' grande la mia gioia nel trovarmi oggi in mezzo a voi. Saluto con affetto il vostro Vescovo, Mons. Alberto Maria Careggio. Vi ho mandato come Pastore lui, che mi ha accompagnato sui sentieri di montagna, perché possa accompagnarvi sui sentieri che portano verso il Cielo! Aiutatelo ad essere per tutti voi una buona guida! Con lui abbraccio anche il Vescovo emerito, Mons. Daniele Ferrari, che tanto ha fatto per questa Diocesi.

Rivolgo uno speciale e caloroso saluto ai sacerdoti, ai religiosi ed alle religiose, complimentandomi con loro per la generosità con cui svolgono il loro servizio ecclesiale, senza badare a fatiche e disagi. Il saluto si estende anche ai laici impegnati, la cui preziosa collaborazione è indispensabile per l'attività pastorale nelle varie comunità.

Un saluto deferente va poi alle autorità civili, che ringrazio per la loro presenza a questa celebrazione. Il mio pensiero si volge anche a quanti sono uniti a noi mediante la radio e la televisione. Penso in modo particolare agli anziani ed agli ammalati, che ci seguono dalle loro case. A tutti l'assicurazione di una speciale preghiera.

3. Nella comunità di Chiavari la Beata Vergine è particolarmente amata e venerata. Col titolo di Nostra Signora dell'Orto, Maria è la Patrona della diocesi. Ma chi non conosce il bel Santuario di Montallegro, sopra Rapallo? Anche là una celebre effige evoca la spirituale presenza della Madre di Dio. Assai noto è pure il Santuario di Velva, dedicato alla Madonna della Guardia.

Secondo la lezione del Concilio Ecumenico Vaticano II, questo ricco patrimonio di pietà popolare mariana chiede di essere custodito e valorizzato perché, attraverso la Vergine Santissima, anche le nuove generazioni incontrino Cristo, unico Mediatore tra Dio e l'uomo, e in lui trovino la salvezza.

4. Che cosa può significare in concreto, per voi, Comunità ecclesiale di Chiavari, l'impegno di ascoltare e osservare la parola di Dio? Significa certamente leggerla e meditarla nella Bibbia, ma significa anche ascoltarla ed attuarla nella mediazione che ne ha fatto il Sinodo diocesano, concluso nel 1992, a cent'anni dalla fondazione di questa Chiesa particolare.

Come Successore di Pietro vi invito a crescere nell'unità e nella missionarietà, seguendo le direttive del Sinodo. Siate sempre più uniti tra di voi, e nello stesso tempo, apritevi ai vasti orizzonti dell'evangelizzazione: tutti coloro che non hanno ancora incontrato Cristo e la Chiesa vi devono stare a cuore, a partire dal vostro territorio fino ai Paesi di missione.

Abbiate sempre presente la parola di Cristo: "Tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Gv 13,35). Nella comunità questo significa portare i pesi gli uni degli altri, condividere, collaborare, sentirsi corresponsabili. Tutti sono chiamati a creare questo stile di comunione: Vescovo, sacerdoti, religiosi e laici; associazioni, movimenti e gruppi. Il primo ambito in cui fare comunità è la parrocchia: le parrocchie, come tessere di un mosaico, formano la comunità diocesana; questa poi è inserita nell'organismo vivente della Chiesa universale.

Nel vostro territorio, un'attenzione particolare meritano due categorie di persone: i turisti e gli anziani. E' importante che i villeggianti, venendo in gran numero a trascorrere periodi anche lunghi in riviera, incontrino comunità vive, accoglienti, nelle quali possano trovarsi a loro agio, in un clima di famiglia. D'altra parte, bisognerà non trascurare i molti anziani locali, i quali costituiscono un'inestimabile ricchezza umana e spirituale.

5. La Beata Vergine Maria è la terra buona e feconda dove il seme della Parola di Dio è stato accolto con fede ed ha portato il frutto messianico, benedizione salvifica per tutto il genere umano. La Chiesa si rispecchia in questo modello: ogni Comunità diocesana è paragonabile al giardino di cui parla il profeta Isaia, in cui germogliano molteplici carismi che manifestano l'azione della Grazia e arricchiscono il Popolo di Dio.

Penso ai numerosi santi e beati di questa terra: il Vescovo sant'Antonio Maria Gianelli e santa Caterina Fieschi Adorno; i beati Alberto e Baldassarre da Chiavari, il beato sacerdote Agostino Roscelli e la neo-beata Brigida Morello, fondatrice delle Orsoline di Maria Immacolata. Ad essi si aggiungono alcuni Venerabili e Servi di Dio.

Penso ai vari Istituti di vita consacrata femminili e maschili, ed invito i giovani a conoscerli, perché in qualcuno di essi potrebbero trovare il carisma che corrisponde alla loro ricerca di significato e di donazione a Dio e ai fratelli.

Penso anche alle associazioni, ai movimenti, alle comunità ed ai gruppi laicali, che offrono un contributo indispensabile alla missione della Chiesa sia per la formazione che per l'animazione spirituale, caritativa, sociale e culturale. Invoco per ciascuna di queste realtà ecclesiali la forza dello Spirito Santo e le invito ad operare sempre in armonia con la pastorale diocesana secondo le indicazioni del Vescovo.

Incoraggio a proseguire la già intensa azione di pastorale giovanile, formando i "vicini" e nello stesso tempo cercando i "lontani". Auguro un fruttuoso sviluppo alle tante iniziative antiche e nuove, tra le quali ricordo gli itinerari formativi dell'Azione Cattolica, la catechesi interparrocchiale per il sacramento della Cresima e - come "pianta" assai fiorente nel giardino della diocesi - l'Opera del Villaggio del Ragazzo.

Invito a promuovere in modo sempre più organico e capillare la pastorale familiare, che ha un suo punto di riferimento nel centro di spiritualità "Madonnina del Grappa". La famiglia è l'elemento portante della vita sociale e solo lavorando molto e bene con le famiglie si può rinnovare il tessuto della comunità ecclesiale e la stessa società civile.

6. Carissimi Fratelli e Sorelle di Chiavari! In questa solenne Eucaristia, vi affido tutti alla Madre di Dio e della Chiesa. Ella sia sempre al centro della vostra Comunità, come lo fu tra i primi discepoli, a Gerusalemme. Per sua intercessione, in questo secondo anno di preparazione immediata al Giubileo del Duemila, invochiamo insieme una rinnovata effusione dello Spirito Santo su questa giovane Diocesi, perché ascolti sempre la Parola di Dio e la metta in pratica, e, oltre che di bellezze naturali, sia sempre più ricca di fede, di speranza e di amore. "Come una sposa che si adorna di gioielli" (Is 61,10).

Beata te, Chiesa di Chiavari, se saprai ascoltare la parola di Dio e ti sforzerai di osservarla! (cfr Lc 11,28).

Possa tu essere il giardino di cui parla il profeta Isaia: il Signore Dio faccia germogliare in te la giustizia e questo ti valga "la lode davanti a tutti i popoli"! (cfr Is 61,11).

Amen!

 


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