VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA
DI SANT'INNOCENZO I PAPA E SAN GUIDO VESCOVO
OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II
Domenica, 28 novembre 1999
1. "Vigilate . . . Vegliate!" (cfr Mc 13, 35.37). Questo insistente richiamo alla vigilanza e questo urgente invito ad essere pronti per accogliere il Signore che viene caratterizzano il periodo liturgico dell'Avvento che iniziamo oggi. L'Avvento è tempo di attesa e di interiore preparazione all'incontro con il Signore. Disponiamo, pertanto, il nostro spirito ad intraprendere con gioia e decisione questo pellegrinaggio spirituale che ci condurrà alla celebrazione del Natale.
Quest'anno, poi, c'è un'ulteriore ragione che rende più sentito e profondo il richiamo ad intraprendere con lena l'itinerario dell'Avvento. Ci sarà, infatti, nella Notte Santa e nel giorno di Natale la tanto attesa apertura della Porta Santa in San Pietro e nella Basilica Lateranense.
Quest'Avvento costituisce, perciò, in un certo senso, una preparazione immediata al tempo speciale di grazia e di perdono che è il Grande Giubileo, durante il quale commemoreremo con gratitudine ed esultanza i duemila anni dalla nascita del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.
Cari Fratelli e Sorelle, illuminati dalla Parola di Dio e sorretti dalla grazia del Signore, mettiamoci in cammino verso il Signore che viene. Ma per quale scopo "Dio viene", o, come spesso dice la Bibbia, "ci visita"? Dio viene per salvare, per far entrare i suoi figli nella comunione del suo amore.
2. Sono lieto di incominciare questo tempo di attesa insieme con la vostra Comunità parrocchiale. Questa occasione mi è, altresì, propizia per ringraziare la vostra e tutte le altre Parrocchie romane per l'impegno profuso nella preparazione all'Anno Santo, specialmente mediante la Missione cittadina. Quanti fedeli, sacerdoti, religiosi, religiose e laici si sono lasciati coinvolgere in prima persona nell'annuncio e nella testimonianza del Vangelo! L'annuncio di Cristo è così giunto quasi ad ogni uomo e ad ogni donna della nostra Città. Proseguiamo quest'opera, che interessa tutti i credenti, e facciamo sì che Roma sia pronta a vivere in pienezza la grazia dell'evento giubilare.
A tal proposito, mi è caro ripetere oggi ciò che ho recentemente scritto a tutti i romani: "Roma cristiana, non esitare ad aprire le porte delle tue case ai pellegrini. Esercita con gioia la fraterna ospitalità" (Lettera ai Romani nell'imminenza del Grande Giubileo del 2000, 1° novembre 1999). La Città e la Diocesi di Roma saranno capaci di accogliere adeguatamente i pellegrini, che qui verranno da ogni parte del mondo per il Giubileo, solo se esse per prime sapranno aprirsi con la mente e col cuore all'ineffabile mistero del Verbo che si è fatto carne.
Aprire le porte dell'anima al grande mistero dell'Incarnazione, accogliendo nella vita il Figlio di Dio che viene nel mondo, ecco l'impegno di questo Avvento. Anche per le Comunità cristiane presenti e operanti nella Capitale è questa la condizione indispensabile per compiere il cammino di conversione proposto dalla celebrazione dell'Anno Santo e per riconoscere in Gesù Cristo l'unico Salvatore del mondo: ieri, oggi e sempre.
3. Carissimi Fratelli e Sorelle della Parrocchia di sant'Innocenzo I Papa e san Guido Vescovo! Con questi sentimenti ed auspici, in vista ormai dell'inizio dell'Anno Giubilare, vi saluto tutti con grande affetto. Il mio cordiale pensiero va, innanzitutto, al Cardinale Vicario, al Vescovo Ausiliare del Settore, Mons. Enzo Dieci, al vostro zelante Parroco, Don Maurizio Milani, ed a quanti a vario titolo collaborano con lui nelle molteplici attività parrocchiali. Saluto i giovani e le famiglie, gli anziani e gli ammalati, ai quali invio uno speciale pensiero.
A nome della Diocesi di Roma, desidero ringraziare la Fondazione Guido e Bice Schillaci Ventura, che ha reso possibile la realizzazione di questo nuovo complesso parrocchiale. Costruito a distanza di diciotto anni dagli inizi della Comunità, caratterizzati da un forte senso di precarietà, esso rende oggi possibile un'azione apostolica più incisiva e permanente.
Ci sono, purtroppo, ancora molte altre zone prive di un centro parrocchiale adeguato e l'auspicio più vivo è che anche questi quartieri abbiano presto, come è avvenuto per voi, una degna ed accogliente casa di preghiera, un luogo di aggregazione, dove potersi incontrare, dove curare la formazione cristiana ed umana dei giovani, dove offrire assistenza alle famiglie e compagnia agli anziani e alle persone sole. Mi porta ad evidenziare quest'esigenza fortemente avvertita il fatto che oggi a Roma si celebra l'Avvento di fraternità per la costruzione di nuove chiese, specialmente nelle zone periferiche.
4. Carissimi, rendiamo grazie al Signore per quanto qui è stato sinora realizzato. Le infrastrutture di cui disponete vi aiutino a compiere un'utile opera di evangelizzazione, rispondendo alle sfide della secolarizzazione e di un certo distacco dai valori tradizionali del cristianesimo. Le esperienze spirituali che qui vivrete vi siano di sprone per intensificare lo sforzo di annunciare il Vangelo, pronti a rendere ragione della vostra fede davanti a tutti.
Di fronte all'attuale crisi di valori, sia chiara e generosa la vostra testimonianza cristiana nelle famiglie; siate i primi custodi della purezza dei fanciulli e dei giovani; impegnatevi perché si spalanchino le porte dei cuori e Cristo possa entrare nell'esistenza di ogni abitante del vostro quartiere.
Non perdetevi d'animo di fronte alle inevitabili difficoltà! Iddio vi sostiene con la sua grazia e renderà proficue le vostre iniziative pastorali. Insieme, animati da un medesimo spirito, preparatevi ai grandi appuntamenti dell'Anno Santo, specialmente al Giubileo della Diocesi, al Congresso Eucaristico Internazionale ed alla quindicesima Giornata Mondiale della Gioventù. Sono certo che tali eventi costituiranno un momento forte di crescita della vostra Comunità, infondendo rinnovato slancio missionario ad ogni componente della vostra famiglia parrocchiale.
5. "Se tu squarciassi i cieli e scendessi!" (Is 63, 19). Quest'accorata invocazione del profeta Isaia esprime in modo efficace quali debbano essere i sentimenti della nostra attesa del Signore che sta per venire. Si! Il Signore è già venuto in mezzo a noi duemila anni fa e noi ci prepariamo a celebrare nel prossimo Natale il grande evento dell'Incarnazione. Cristo ha radicalmente cambiato il corso della storia. Alla fine, egli ritornerà glorioso e noi lo attendiamo, impegnandoci a vivere la nostra esistenza come un avvento di fiduciosa speranza. Questo vogliamo domandare con la presente celebrazione liturgica.
Che Iddio ci assista con la sua grazia, perché iniziamo con slancio e buona volontà l'itinerario dell'Avvento andando incontro con le buone opere a Cristo, nostro redentore (cfr Colletta). Maria, Figlia di Sion eletta da Dio per diventare la Madre del Redentore, ci guidi e ci accompagni; renda fruttuosa e ricca di gioia la nostra preparazione al Natale ed al grande evento del Giubileo. Amen!
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