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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE JOHN FRANCIS DEARDEN
NEL 50° DI SACERDOZIO


Al Venerabile Fratello Nostro
John Francis di S.R.C. Cardinale Dearden

Tale e tanto grande è la Nostra benevolenza verso i Nostri Venerabili Fratelli nell’Episcopato, che partecipiamo anche agli avvenimenti, almeno i principali, della loro vita. Per questo motivo Noi oggi, pensando che si avvicina per Te, Venerabile Fratello Nostro, il 50° anniversario di sacerdozio, con questa Lettera, dettata dal cuore, che Ti inviamo per congratularci, desideriamo soprattutto lodare la continua attività zelantemente svolta da sacerdote e da vescovo nel servizio del Popolo di Dio.

Ricevuto infatti il sacro Ordine del presbiterato qui a Roma, stimato per dottrina e costumi tornasti in patria, dove, fin dalla fiorente giovinezza sapesti adempiere egregiamente gli incarichi che Ti furono affidati per la ricerca del bene delle anime, mentre non dimentichiamo, del resto, che insegnasti filosofia ai candidati al sacerdozio nel seminario di Santa Maria in Cleveland e, come direttore, li guidasti per alcuni anni.

In seguito, fatto vescovo, non senza ragione, fosti prima Ausiliare e poi successore del Presule di Pittsburgh. Ma in modo particolare, e molto più a lungo, governasti come arcivescovo e Cardinale la Chiesa di Detroit, nonostante difficoltà non piccole dovute, per esempio, alla numerosissima popolazione, alla grande quantità e varietà di stranieri, ai pochi mezzi disponibili per l’azione pastorale e, specialmente, alla penuria di clero. È anzi un onore per Te l’aver adempiuto i Tuoi doveri con forza e fermezza ed esserti giustamente accattivata tutta la stima del clero e, insieme, del popolo, oltreché degli operai delle fabbriche e dei dirigenti. È poi senza dubbio lodevole la premura con la quale, mirando ad una maggiore utilità della Chiesa, facesti in modo che fosse promossa con tutte le forze la collaborazione dei vescovi della provincia e di tutta codesta regione.

Anche per questo il Tuo prestigio fu molto grande presso la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, della quale sei stato il primo Presidente dopo il Concilio Vaticano II, a cui sappiamo bene con quanto giovamento hai preso parte.

E ora, anche se tralasciamo molte altre cose, dalle quali risulta che la Tua azione pastorale è stata messa in evidenza, preferiamo consigliarTi – dato che al presente non ricopri più la carica di Ordinario del luogo – dove continuare anche in futuro, mentre godi di un meritato riposo dalle fatiche apostoliche, a chiedere al benignissimo Pastore di tutti la perseveranza nella via della salvezza per quelle dilette comunità che, a te affidate, mantenesti salde.

Infine, considerando quanto Ti abbiamo scritto, rallegrati dell’imminente giubileo e di tutti i beni che, con ossequio ed affetto, Venerabile Fratello Nostro, Ti auguriamo, mentre preghiamo il divino Rimuneratore che ricompensi con larghissimi premi i Tuoi meriti dei quali pegno ed auspicio sia la Nostra Benedizione Apostolica, che impartiamo a te e a tutte le persone che Ti sono care.

Dai Palazzi Vaticani, il 20 novembre, anno 1982, quinto del Nostro Pontificato.

GIOVANNI PAOLO II

 

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