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LETTERA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE
JOSEPH-MARIE TRINH-VAN-CAN,
ARCIVESCOVO DI HANOI

 

A Sua Eminenza
il Cardinale Joseph-Marie Trinh-van-Can
Arcivescovo di Hanoi
Presidente della Conferenza Episcopale del Vietnam

Desidero innanzitutto esprimere la gioia intima che provo nel ricevervi con Monsignor Paul Huynh dong Cac, Vescovo di Qui-Nhon.

Secondo un’antica norma canonica della Chiesa, siete venuti a Roma per visitare le tombe degli Apostoli Pietro e Paolo, ed incontrare il Successore di Pietro per confidargli le vostre preoccupazioni pastorali, per metterlo al corrente delle attività e dei progetti apostolici delle vostre comunità, esprimendo così, in modo ancora più completo, il profondo legame di comunione che vi unisce al Papa e, attraverso lui, a tutta la Chiesa cattolica.

Sono certo che i due Apostoli, “colonne e fondamenta” della Chiesa di Roma, avranno accolto le espressioni della vostra fede formulate nel segreto del vostro cuore, le vostre preoccupazioni, le vostre sofferenze più nascoste e l’amore sincero e concreto che nutrite per il vostro Popolo.

Sono ugualmente persuaso che vi siete fatti interpreti fedeli di tutti i vostri Confratelli nell’Episcopato, ai quali non è stata offerta la possibilità di unirsi a voi per condividere questo momento di gioia e comunione fervente con la Chiesa universale.

In questa circostanza, desidero confidare a Vostra Eminenza, in qualità di Presidente della Conferenza Episcopale del Vietnam, l’incarico di esprimere a tutti i Vescovi l’affetto che nutro per ognuno di loro.

Vostra Eminenza vorrà sicuramente dir loro che il Papa è loro vicino nel loro delicato ministero e che sa bene con quale zelo e quale devozione guidino le loro truppe, spesso fra privazioni e sofferenze, ma sempre convinti che, nella misura in cui partecipano alle sofferenze di Cristo, ne condivideranno anche, al momento della rivelazione della Sua gloria, la gioia e l’allegria (cf. 1 Pt 4, 13-14).

A tutti, voi avrete a cuore di trasmettere i miei sentimenti d’ammirazione per la fedeltà dimostrata, in molte occasioni, a Cristo e al Successore di Pietro, e per l’umile fierezza con cui dimostrano costantemente di appartenere alla Chiesa di Cristo.

Desideravo ardentemente poter incontrare in questa occasione - resa ancora più significativa perché sono passati venticinque anni esatti da quando è stata istituita la gerarchia in Vietnam - ognuno dei Vescovi del vostro paese. Potete indovinare senza fatica quanto mi affligga il fatto che non sia stato loro concesso di realizzare un desiderio del loro cuore di Pastori e di conformarsi ad una norma che obbliga, in modo identico, tutti i Vescovi della Chiesa.

Inoltre, come non ricordare qui che non ho ancora avuto la gioia di conoscerli tutti personalmente, dato che un certo numero di essi non ha nemmeno potuto venire a Roma nel 1980, anno dell’ultima visita “ad limina”, anche se allora più di venti prelati furono in grado di raggiungere la Città Eterna.

Voglio oggi ricordarmi di ognuno di quei Pastori vietnamiti che mi sono particolarmente cari. Vorrei in questo modo che siano loro manifesti il nostro affetto e la nostra vicinanza nella preghiera, che si estendono evidentemente anche ai sacerdoti, ai religiosi ed ai fedeli affidati alle loro cure.

Della Provincia Ecclesiastica di Hanoi, di cui Vostra Eminenza è il venerato Arcivescovo Metropolitano, nomino:

Mons. Paul Joseph Pham Dinh Tung, Vescovo di Bac-Ninh; Mons. Dominique Marie Le Huu Cung, Vescovo di Bui-Chu e il suo ausiliare Mons. Joseph Vu Duy Nhat; Mons Joseph Nguyen Tung Cuong, Vescovo di Hai-Phong; Mons. Joseph Phan The Hinh, Vescovo di Hung-Hoa; Mons. Vincent Pham Van Du, Vescovo di Lang-son; Mons. Paul Bui Chu Tao, Vescovo di Phat-Diem; Mons. Joseph Dinh Binh, Vescovo di Thai-Binh; Mons. Pierre Pham Tan, Vescovo di Thanh-Hoa; Mons. Pierre Tran Xuan Hap, Vescovo di Vinh; e Mons. Francois-Xavier Nguyen Van Sang, vostro Ausiliare.

Per la Provincia Ecclesiastica del centro, oltre all’Arcivescovo di Hué, Mons. Philippe Nguyen Kim Diem, il cui zelo apostolico e il coraggio mi sono ben noti, voglio menzionare:

Mons. Pierre Nguyen Huy Mai, Vescovo di Ban-Me-Thuot e il suo Ausiliare Mons. Joseph Trinh Chinh Truc; Mons. Pierre Marie Pham Ngoc Chi, Vescovo di Da-Nang e il suo Ausiliare Mons. Francois-Xavier Nguyen Quang Sach; Mons. Alexis Phan Van Loc, Vescovo di Kontum e il suo Ausiliare Mons. Pierre Tran Thanh Chung; Mons. Paul Nguyen Van Hoa, Vescovo di Nha-Trang; Mons. Paul Huynh Dong Cac, Vescovo di Qui-Nheon qui presente, e il suo Ausiliare Mons. Joseph Phan Van Hoa.

Della Provincia ecclesiastica di Hochiminville, affidata alle cure pastorali del zelante Arcivescovo, Mons. Paul Nguyen Van Binh, oggi assente, ma che ho già incontrato personalmente, desidero citare: Mons. Jacques Nguyen Ngoc Quang, Vescovo di Can-Tho, e il suo Ausiliare Mons. Emmanuel Le Phong Thuan; Mons. Barthélemy Nguyen Son Lam,Vescovo di Dalat; Mons. Michel Nguyen Khac Ngu, Vescovo di Long-Xuyen, e il suo Ausiliare Mons. Jean-Baptiste Bui Tuan; Mons. Joseph Tran Van Thien, Vescovo di My-Tho, e il suo Ausiliare Mons. Andrén Nguyem Van Nam; Mons. Nicolas Huynh VAn Nghi, Vescovo di Phan-Thiet; Mons. Joseph Pham Van Thien, Vescovo di Phu-Cuong, e il suo Ausiliare Mons. Louis Ha Kim Danh; Mons. Jacques Nguyen Van Mau, Vescovo di Ninh-Long, e il suo Ausiliare Mons. Raphael Nguyen van Diep; Mons. Dominique Nguyen Van Lang, Vescovo di Xuan-Loc, e il suo Ausiliare Mons. Paul Nguyen Minh Nhat; e Mons. Louis Pham Van Nam, Ausiliare di Hochiminville.

Non posso non ricordare qui, con affetto particolare, il caro Mons. Francois-Xavier Nguyen Van Thuan, di cui conosco la fedeltà al Signore e l’amore perseverante verso la Chiesa.

È a tutti questi Prelati che desidero far pervenire un saluto affettuoso, accompagnato da un pensiero particolare per quelli che, giunti ad un’età avanzata o provati dalla malattia e le sofferenze interiori, trovano un’occasione per scoprirsi sempre più profondamente simili a Gesù Cristo, Padre Eterno.

Vostra Eminenza che, in quanto Presidente della Conferenza Episcopale Vietnamita, ha preso parte ai lavori del Sinodo straordinario dei Vescovi appena concluso, apportandovi il prezioso contributo della sua ampia esperienza pastorale ispirata alle fonti stesse del Vangelo, potrà comunicare ai suoi Confratelli Vescovi la bellezza e il valore dell’esperienza pastorale acquisita a contatto dei Rappresentanti dei diversi Episcopati e nel lavoro comune. Vostra Eminenza non mancherà inoltre di informare tutti i cattolici dell’interesse, affetto e ammirazione con cui i Pastori delle altre Chiese locali seguono la vita delle comunità cristiane in Vietnam come altrove, soprattutto quando esse sono chiamate a rendere testimonianza al Signore Gesù in situazioni che richiedono abnegazione e coraggio.

Vorrete ancora ricordare ai vostri Confratelli, Signor Cardinale, che tutti i loro sforzi devono tendere ad offrire ai loro concittadini, con generosa dedizione, l’annuncio della fede, della speranza e della carità che la Chiesa non cessa di proporre ad ogni uomo per condurlo a scoprire che Gesù è “via, verità e vita”.

Sono convinto che in questa importante e delicata missione, questi Pastori potranno contare sulla collaborazione generosa e coerente di sacerdoti, religiosi, catechisti e di tutti i fedeli.

Il Concilio Vaticano II, come ci hanno tenuto a ricordare i Padri Sinodali nel loro recente messaggio al Popolo di Dio, “deve essere sempre meglio capito con cuore aperto e disponibile” e non potrà dare i suoi frutti che “grazie ad uno sforzo perseverante e sostenuto nel tempo”.

È con un affetto del tutto particolare che mi rivolgo ai sacerdoti che il signore ha chiamato con voi a servire il popolo di Dio. Che vogliano continuare, nella fedeltà e nella fiducia, ad accompagnare le comunità che sono state loro affidate nell’approfondimento delle esigenze concrete del mistero della Chiesa e della sua comunione! Che si considerino sempre come i servitori dei loro fratelli, soprattutto dei più poveri, dei piccoli, di quelli che soffrono e degli umili! Li incoraggio paternamente, come incoraggio voi stessi, a percorrere coraggiosamente, malgrado gli ostacoli, il cammino che conduce ad una società trasformata dall’amore, conservando allo stesso tempo l’unità ecclesiastica attorno ai pastori che voi rappresentate. In realtà, come ricordava il mio predecessore, Papa Paolo VI, “La forza dell’evangelizzazione risulterà molto diminuita se coloro che annunziano il Vangelo sono divisi tra di loro da tante specie di rottura” (Paolo VI, Evangelii nuntiandi, 77).

Il mio ultimo pensiero, Signor Cardinale, è rivolto al popolo vietnamita tutto intero, che io amo profondamente e di cui ammiro la coraggiosa tenacia con cui sa vincere, nelle circostanze più diverse, gravi e dolorose difficoltà. Gli auguro un avvenire di pace e prosperità.

Sono sicuro che troverete il mezzo per far sapere a tutti che il Papa li segue con affetto e li accompagna con la sua preghiera nei loro generosi sforzi per il progresso e la prosperità del loro paese.

Salutandovi tutti “in vinculo pacis” (Ef 4, 3) e “in osculo caritatis” (1 Pt 5, 14), vi confido con tutto il cuore, voi Pastori e Popolo fedele, a Maria, madre della Chiesa. Lo faccio animato di un’immensa fiducia, sicuro che essa saprà accogliere i vostri progetti, le vostre speranze più nascoste e il vostro lavoro.

La sua intercessione potente e materna saprà ottenere per la Chiesa del Vietnam una nuova effusione dello Spirito che si tradurrà in una fede più solida e coraggiosa, in una speranza senza limiti ed in una carità vissuta nel contesto di una comunione ecclesiale più intensa.

Che la mia affettuosa Benedizione vi accompagni.

Dal vaticano, 13 dicembre 1985.

GIOVANNI PAOLO II

 

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