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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINAL PIO TAOFINU
’U
ARCIVESCOVO DI SAMOA-APIA E TOKELAU
INVIATO STRAORDINARIO ALLE CELEBRAZIONI
PER IL 150° ANNIVERSARIO DELL'INIZIO
DELL'EVANGELIZZAZIONE DELLE ISOLE WALLIS E FUTUNA

 

Al nostro venerabile fratello
sua eccellenza reverendo Cardinal Pio Taofinu’u
Arcivescovo di Samoa- Apia e Tokelau.

Già in molte occasioni precedentemente, ma soprattutto durante i viaggi apostolici nelle isole polinesiane (viaggi che tanti frutti hanno portato), senza ambiguità abbiamo mostrato noi e il nostro predecessore Paolo VI di immortale memoria, quanto ci stia a cuore la prosperità e la solidità di quelle comunità ecclesiali, ma anche di quanta gioia e consolazione per tutto il Popolo di Dio sia stato motivo quell’impegno missionario e quell’ardore evangelico che in questi ultimi secoli hanno diffuso, seminato e alimentato la fede cristiana in quell’immenso territorio.

Tutte le volte che si celebra l’anniversario della nascita della Chiesa in quei luoghi o si ricorda l’inizio di un’opera missionaria, il nostro pensiero e il nostro affetto spontaneamente vanno là, a quelle province di testimoni tanto mirabili della fede e della verità cristiana e di tanto costante attività pastorale da cui si sono visti scaturire per innumerevoli moltitudini di uomini sceltissimi frutti di grazia divina e di salvezza eterna.

Lo stesso sentimento ci muove ora che gli annali della storia sacra ci indicano che ricorre il 150° anniversario da che san Pietro Chanel, membro della nuova Società di Maria, partito dalla Francia e divenuto poi patrono dell’Oceania, approdò all’isola minore di Fjtuna con un fratello laico Maria Nizier; essi felicemente piantarono un pò dappertutto le vigne del messaggio evangelico; con la loro opera e con la loro fatica, o meglio con il loro dolore e il loro sangue fu gettato il seme in tre anni della conversione cristiana degli abitanti di quell’isola e di tutto l’arcipelago.

Noi ci rallegriamo fin da ora di tale avvenimento ecclesiale e della stessa dignità dell’evento con te, venerabile nostro fratello, che giustamente ti glorii di appartenere alla stessa Società di Maria che tanti missionari ha avuto tra i suoi figli, e con i Vescovi i sacerdoti e i religiosi di quei luoghi che consapevoli delle testimonianze del passato e dei meriti del presente hanno fissato le solenni celebrazioni per il mese di giugno per onorare il loro celeste patrono san Pietro Chanel e per dare un giusto rilievo all’inizio dell’attività missionaria nelle isole di Wallis e di Fjtuna.

Per l’attenzione con cui in nome di Cristo salvatore accompagniamo e abbracciamo tutti i missionari e i fondatori delle Chiese, e per lo zelo con cui desideriamo incitare e aiutare gli operai e le operaie della vigna del Signore nell’opera quotidiana di evangelizzazione. Noi saremo presenti con animo lieto e grato alle solenni celebrazioni, ma vogliamo che tu ci rappresenti fisicamente come nostro inviato straordinario dal 12 al 18 giugno nell’isola di Wallis e vogliamo che tu intervenga a nome nostro e presieda alla liturgia, quando si celebri l’avvenimento e la memoria di un fatto tanto insigne.

Ricevi perciò, venerabile nostro fratello, questo fraterno saluto e la testimonianza della nostra grande fiducia nei tuoi confronti.

Sii interprete del nostro pensiero tra i missionari nei luoghi evangelizzati nel secolo scorso da san Pietro Chanel e trasmetti la nostra paterna esortazione a persistere nell’opera di evangelizzazione, con l’aiuto efficace della benedizione apostolica che impartiamo per mezzo di te, nostro inviato vive ai singoli e a tutti i partecipanti alle solenni celebrazioni, come se fossimo presenti.

Dal Vaticano, 25 maggio 1988.

IOANNES PAULUS PP. II

 

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