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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE JOSEPH-MERIE TRINH-VAN-CAN
E A TUTTI I VESCOVI DEL VIETNAM

 

A sua eminenza
il Cardinale Joseph-Marie Trinh-Van-Can
Arcivescovo di Hanoi
Presidente della Conferenza Episcopale del Vietnam
e a tutti i Vescovi del Vietnam.

In occasione del viaggio del Cardinale Roger Etchegaray nel vostro Paese, è per me una grande gioia affidargli un messaggio con il mio saluto fraterno e la sollecitudine piena di affezione che ho per voi e per il caro popolo cristiano di cui avete la responsabilità e per la nobile nazione vietnamita.

Il Cardinale risponde all’invito della vostra Conferenza Episcopale. Mi rallegro di questo segno della comunione esistente tra l’Episcopato vietnamita e il successore di Pietro, malgrado le prove e le difficoltà del vostro Paese e della Chiesa. Sono certo che questa visita contribuirà a rafforzare ancor di più i vincoli che ci uniscono, rinsaldando la collegialità dei Vescovi nell’esercizio del loro compito pastorale.

Dopo gli avvenimenti passati che hanno segnato il vostro Paese, è la prima volta che uno stretto collaboratore del Papa può incontrarvi nel vostro ambito di apostolato. Nelle due settimane che trascorrerà con voi, avrà modo di prendere contatto con le comunità diocesane delle tre provincie ecclesiastiche del nord, del centro e del sud, secondo un preciso programma pastorale. Sono lieto che egli possa farsi interprete, presso di voi, dei sentimenti che provo a vostro riguardo e che possa esprimere tutta la mia stima e la mia affezione ai figli e alle figlie del Vietnam. Al suo ritorno, mi metterà a parte delle vostre gioie e delle vostre tristezze, delle vostre preoccupazioni e delle vostre speranze, che sono oggetto della nostra sollecitudine in quanto Pastori del Popolo di Dio.

So quanto i fedeli del vostro Paese sono fieri di appartenere alla Chiesa cattolica e con quale coraggio professano la loro fede. Conosco il loro profondo attaccamento al Vangelo, e rendo grazie a Dio per la vitalità delle vostre comunità cristiane, che sono di onore per la Chiesa intera.

In diverse circostanze, ho indirizzato dei messaggi al popolo vietnamita per dirgli che è presente nel mio cuore. Oggi, attraverso il nostro caro fratello, il Cardinale Etchegaray, vorrei risvegliare nel vostro cuore l’eco della preghiera di Cristo e invitarvi a conservare l’unità profonda che risponde al desiderio supremo del Signore: “Che siano tutti una cosa sola. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17, 21). Sì, diletti fratelli, restate uniti voi membri della Conferenza Episcopale; approfondite l’unità tra i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i fedeli laici. Siate fraternamente artefici di unità affinché il mondo creda nel nostro Signore Gesù Cristo e comprenda che la famiglia umana è amata da Dio. Mantenendo la sua coesione e sviluppando lo slancio missionario, la Chiesa cattolica potrà testimoniare il Vangelo con autenticità nel Vietnam di oggi.

Un anno fa, ho avuto la gioia di canonizzare a Roma centodiciassette vostri padri nella fede e recentemente, celebrando l’anniversario di quella canonizzazione, ho ricevuto un gruppo di vostri connazionali, con i quali ho invocato l’intercessione dei vostri santi martiri per la vostra cara Patria. La testimonianza d’amore data dall’impressionante schiera di Vescovi, sacerdoti e laici che hanno effuso il loro sangue per Cristo sia per voi di sostegno nella vita di tutti i giorni e vi faccia guardare al futuro con speranza! Sulle loro orme, i Vietnamiti di oggi continuano a dare prova di coraggio, di pazienza e volontà di vivere in pace con gli altri, uniti a Cristo e nell’unità voluta da lui!

La Chiesa ha la missione di offrire agli uomini di tutte le razze e di tutte le culture la luce del Vangelo e di radunarli in un solo Spirito. Per questo si presenta come segno di fraternità e invita al dialogo. La visita del Cardinal Etchegaray nel vostro Paese è un momento positivo di questo dialogo e auspico che possa continuare, nell’amore della verità e senza esclusione di nessuno.

Nel concludere questo messaggio, mi rivolgo ancora una volta a Maria, regina del Vietnam. Vi affido tutti, Pastori, sacerdoti, religiosi e fedeli laici alla sua tenerezza materna. Vi sostenga nella fedeltà a suo Figlio e alla sua Chiesa! Sia di guida alle vostre decisioni e ottenga la realizzazione delle vostre più profonde aspirazioni! Sia al vostro fianco con i vostri connazionali per edificare un futuro migliore per tutti e per costruire una pace autentica!

Di tutto cuore vi invio la mia benedizione apostolica.

Dal Vaticano, 24 giugno 1989.

GIOVANNI PAOLO II

 

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