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MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
A SUA BEATITUDINE NASRALLAH PIERRE SFEIR,
PATRIARCA DI ANTIOCHIA DEI MARONITI

 

A Sua Beatitudine Nasrallah Pierre Sfeir,
Patriarca di Antiochia dei Maroniti
Bkerké Libano

La ringrazio vivamente per i delicati auguri, accompagnati dalla filiale preghiera della Comunità Maronita, che ha voluto inviarmi in occasione dell’anniversario dell’inizio del mio Pontificato.

In questa circostanza, desidero ripetere ancora una volta a Vostra Beatitudine e, tramite suo, a tutti i libanesi, indistintamente, quanto io sia vicino a ciascuno di loro nei dolorosi momenti che essi sono chiamati a vivere. Penso, in particolare ai recenti avvenimenti che hanno seminato morte e distruzione. Imploro la misericordia e la consolazione del Signore per le famiglie che piangono la perdita dei loro cari, per i feriti e per tutti quelli che soffrono a causa di quei dolorosi avvenimenti di guerra e dei deplorevoli fatti che li hanno seguiti.

Voglia Vostra Beatitudine assicurare i suoi compatrioti di tutte le comunità che il loro Paese è costantemente presente nel cuore del Papa ed è oggetto di una particolare attenzione nell’attività internazionale della Santa Sede.

Con questi sentimenti, chiedo continuamente a Dio di concedere a tutti la grazia della pace e della riconciliazione, in modo che la pacificazione degli animi e la volontà comune di guardare insieme al futuro da costruire contribuiscano al raggiungimento di una pronta normalizzazione della vita nazionale. Desidero, infine, rivolgermi ancora una volta a tutti i responsabili e a quelli che sono ancora nella possibilità di agire in modo disinteressato ed efficace: chiedo loro con insistenza di aiutare i libanesi a superare le rivalità e i rancori del passato. Allo stesso tempo, esprimo la più viva speranza che sia fatto tutto il possibile affinché, al più presto, questo Paese sovrano sia libero da ogni presenza militare straniera.

In tal modo, responsabili delle loro decisioni, i vostri compatrioti saranno veramente in grado di riprendere fiducia nelle istituzioni nazionali e di ricostruire con coraggio una società fedele alla sua storica vocazione. È questa la via che permetterà ai libanesi di ritrovare la dignità e la libertà, che i conflitti e la violazione della sovranità della loro patria hanno troppo spesso ferite.

Con la mia affettuosa Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 19 ottobre 1990.

 

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