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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE HANS HERMANN GROËR
NEL 50° DI ORDINAZIONE SACERDOTALE

 

Al Venerabile Fratello Nostro
S. Em.za Rev.ma Cardinale Hans Hermann Groër,
Arcivescovo di Vienna

Esultanti nella gioia, a gran voce magnifichiamo la bontà di Dio, venerabile fratello nostro, nel ripensare alla sua attività sacerdotale, esercitata così a lungo e con tanto zelo; cinquant’anni or sono, infatti, nella Sua patria, a Vienna, lei fu ordinato sacerdote di Cristo e posto al servizio del popolo cristiano. Vogliamo perciò, in questa occasione, ripercorrere gli inizi del suo ministero e darle una chiara testimonianza della nostra ottima opinione nei suoi riguardi.

Conosciamo bene la sua attività nell’Arcidiocesi di Vienna, quale insegnante prima, e in seguito guida dei sacri pellegrinaggi e rettore del Seminario minore di Hollabrunn. Oltre a ciò anche le devote monache Cistercensi hanno sperimentato la sua ottima capacità di direzione e di governo. Quando poi, nel 1974, decise di offrirsi in maniera più generosa e totale a Cristo Signore attraverso una libera adesione alla Congregazione Benedettina Austriaca dell’Immacolata Concezione nella città di Göttweig, e, sei anni più tardi, prese i voti solenni, affidò allora tutto ciò che aveva compiuto nelle mani di Dio onnipotente, perché fosse portato a compimento, purificato, accresciuto.

Tutte queste cose, e moltissime altre che la brevità di questa lettera non consente di ricordare, hanno fatto sì che, nel 1986, lei fosse posto a capo, come Vescovo e maestro delle cose divine, del gregge di Vienna, e, due anni dopo, chiamato nel numero dei Padri Porporati.

Non ignoriamo che lei pone generosamente a vantaggio della Chiesa cattolica e per il bene spirituale dei cristiani affidati alla sua solerte guida, le virtù del suo animo, le doti del suo ingegno e la grande esperienza. Con intima commozione ricordiamo pure il nostro secondo pellegrinaggio apostolico in Austria, quando abbiamo avuto l’opportunità di parlare a lungo con lei anche della sua patria, “felice ponte tra le Nazioni Europee”.

Non c’è bisogno di molte altre parole perché lei comprenda quanto sia grande il nostro desiderio che il giubileo del suo sacerdozio risplenda per lei come giorno beatissimo, pieno di consolazioni celesti. Frattanto, la abbracciamo di cuore, rinnovandole la nostra gratitudine per i tanti anni utilmente spesi a servizio della Chiesa; e la esortiamo fraternamente perché continui, senza stancarsi, a operare generosamente per il rinnovamento della vita spirituale del clero e del popolo cristiano, attraverso proficui incontri spirituali e i numerosi pellegrinaggi sacri ai santuari mariani.

Le impartiamo infine la nostra apostolica benedizione, pegno dei doni celesti, testimonianza della nostra carità, che desideriamo estendere anche ai suoi vescovi ausiliari, al clero, ai religiosi e alle religiose, e a tutti coloro che lei ama e che la amano.

Dal Vaticano, 12 marzo 1992.

GIOVANNI PAOLO II

 

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