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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE HENRY SCHWERY, VESCOVO EMERITO DI SION

 

Al Venerato Fratello Nostro
Cardinale S. Em.za Rev.ma Henry Schwery
Vescovo Emerito di Sion
 

Siamo abituati a guardare con particolare attenzione ai più importanti avvenimenti delle Chiese particolari, e a parteciparvi con santa letizia, visitando le Comunità ecclesiali o inviando i Nostri più degni Rappresentanti per dare consolazione alle membra del Corpo Mistico e consolidare la loro unione con il Vicario di Cristo.

Informati recentemente della fausta ricorrenza che la Comunità ecclesiale di Valence si appresta a celebrare, cioè il nono centenario della consacrazione della chiesa cattedrale di Valence, volentieri riteniamo di dover accondiscendere alla richiesta del Venerato Fratello Desiderio Leone Marchand, Vescovo di quella stessa diocesi, che Ci ha chiesto di inviare a questa celebrazione un uomo di somma dignità per rappresentare la Nostra persona. Giustamente bisogna attribuire grande importanza ad una festa come questa: la Chiesa stessa di Cristo è infatti definita “tempio santo, il quale, rappresentato dai santuari di pietra, è l’oggetto della lode dei santi Padri” (Lumen Gentium, 6).

Per questo ci rivolgiamo a Lei., Venerato Fratello Nostro, che riteniamo più di ogni altro adatto a svolgere questa missione, e la nominiamo Nostro Inviato Speciale alla celebrazione del nono centenario della cattedrale di Valence, solennemente consacrata dal Nostro Predecessore Urbano II nell’anno del Signore 1095.

Frattanto Noi preghiamo il Signore che voglia arricchire questa fausta ricorrenza con abbondanza di doni celesti, con il mirabile splendore della solennità e con una grande partecipazione di fedeli, come certamente si conviene a quella antica e bellissima chiesa.

Lei pertanto, Venerato Fratello Nostro, assumerà la Nostra parte, manifesterà a tutti i presenti il Nostro saluto ed i Nostri fervidi auguri, dimostrerà il Nostro amore e la Nostra benevolenza nei loro riguardi, presiederà a nome Nostro alle azioni liturgiche, esorterà convenientemente i fedeli ad offrire con magnanimità “sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo” (1 Pt 2, 5).

Noi accompagneremo senz’altro la Sua missione con la preghiera. Le impartiamo infine di tutto cuore la Nostra Benedizione Apostolica, segno della Nostra benevolenza, che a sua volta porterà a tutti coloro che prenderanno parte alle fauste celebrazioni.

Dal Vaticano, 19 maggio 1995, diciassettesimo anno del Nostro Pontificato.  

IOANNES PAULUS PP. II

 

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