LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE FRANJO KUHARIĆ,
ARCIVESCOVO DI ZAGABRIA
Al Venerato Fratello Nostro
Cardinale S. Em.za Rev.ma Franjo Kuharić
Arcivescovo di Zagabria
Quella particolare benevolenza con la quale Noi sempre, con grande affetto, guardiamo al suo popolo e alla sua terra, per cui tante volte abbiamo invocato, in pubblico e in privato, il dono celeste della pace così desiderata per tutta quella regione, si accresce oggi immensamente in Lei, Venerato Fratello Nostro, mentre Lei scriviamo questa fraterna lettera per parteciparle apertamente la gioia del Nostro animo, colmo di gratitudine, insieme a tutta la dilettissima comunità di Zagabria che Lei governa tanto lodevolmente ed efficacemente a nome di Cristo da venticinque anni.
Ma ora pensiamo ad un’altra non meno importante e memorabile ricorrenza giubilare della sua vita, che, nel prossimo mese di luglio, come sarà per Lei motivo di grandissima consolazione, così, già in anticipo, è oggi per Noi motivo di gioia. Il quindici di quel mese infatti Ella compirà il cinquantesimo aureo anniversario da quando, figlio fedelissimo della stessa Chiesa di Zagabria, fu iniziato al sacerdozio eterno di Cristo, e deputato per opera di Dio ad un fruttuosissimo ministero di così tanti anni tra i pastori e i fedeli della sua stessa gente: prima come presbitero di una comunità, poi come Vescovo Ausiliare del Vescovo titolare, Seper, di venerata memoria, infine come Arcivescovo, unendo nel frattempo a questo ministero presso la sua Chiesa l’incarico molto più ampio di presiedere, lodevolmente e per molti anni, la Conferenza Episcopale prima dell’intera Jugoslavia, poi della sola Croazia.
Difficilmente lo spazio così esiguo di questa lettera potrebbe contenere a sufficienza il gran numero dei suoi meriti nei riguardi della sua Chiesa locale, della Croazia come pure di tutta la regione recentemente così tormentata da avverse vicende. Né una sola volta prima d’ora abbiamo celebrato le lodi del suo apostolato, la sua opera spesa in favore della pace, dilatando le energie impiegate per annunciare dovunque il Vangelo di Cristo, quando dodici anni fa la scegliemmo tra i porporati della Chiesa, quando poi Ella condusse il suo pellegrinaggio qui, “ad limina Apostolorum”, quando ci salutammo di persona sia qui che là.
Tutti questi elogi per la sua attività pastorale, riferitici parimenti anche da altri, Noi li rinnoviamo molto volentieri, valutando nel suo insieme il lungo cammino della sua opera salutare. Ci auguriamo che la memoria e la coscienza della ardua fatica da Lei impiegata nel passato Le procuri in questi giorni un’abbondante consolazione, e che lo stesso Pastore divino La assista elargendoLe i Suoi premi già sulla terra. La nostra speranza è che questo suo anniversario brilli del massimo splendore per Lei, i Suoi familiari ed i fratelli nel presbiterato, e La accompagni ancora per moltissimi anni.
La Nostra Benedizione Apostolica, trasmessa con questa lettera, sia per lei, Venerato Fratello Nostro, nel medesimo tempo un segno della Nostra benevolenza verso di Lei ed un pegno certissimo dei doni celesti.
Dal Vaticano, 15 giugno 1995, diciassettesimo anno del Nostro Pontificato.
IOANNES PAULUS PP. II
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