MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PARTECIPANTI AL XXV PELLEGRINAGGIO
MILITARE INTERNAZIONALE DI LOURDES
Ai partecipanti al XXV pellegrinaggio militare internazionale di Lourdes.
La pace sia con voi! Sono le prime parole di Gesù risorto al suoi Apostoli. Sono le prime parole che di tutto cuore vi indirizzo, nel suo nome. La pace, dono di Dio agli uomini!
Voi siete soldati sui quali il vostro Paese conta per assicurarsi, in tutte le circostanze, il diritto di vivere libero, nella tranquillità e nella dignità, secondo la cultura di cui è legittimamente fiero.
Ma il vostro desiderio è anche che tutti i Paesi che rappresentate vivano nella concordia, lontano dalla guerra, e che la pace si estenda alle regioni che oggi conoscono scontri, oppressioni, con l’inevitabile seguito di morti e di distruzioni. Ora, la pace si prepara e si consolida innanzitutto nelle mentalità, quando i popoli fanno uno sforzo per comprendersi, dialogare, stimarsi, accettarsi in quanto diversi, ascoltare i reali problemi degli altri, cercare con essi una più grande giustizia, cooperare a ciò che fa progredire gli uomini e in particolare a ciò che permette ai più poveri di vincere la fame, le miserie di ogni tipo, l’oppressione, lo scoraggiamento. Sì, la pace è un dono di Dio affidato agli uomini, a voi stessi; e ciascuno è invitato a domandarsi: sono un artefice di questa pace nei miei incontri con gli stranieri, e innanzitutto in mezzo ai miei compagni di caserma, nella mia famiglia, nel mio paese, nel mio quartiere, nella mia città?
A Lourdes, durante questi tre giorni, vi è dato di vivere una fraternità, ad un livello molto profondo, con i militari di numerosi Paesi: nella condivisione della vita, nella preghiera, nell’ascolto dello stesso Vangelo, nella partecipazione alla stessa Eucaristia. Questa esperienza di pellegrinaggio internazionale, di cui celebrate il XXV anniversario, è una grazia e, rispondendo al vostro desiderio, ho voluto associarmi ad essa in modo particolare.
Possiate comprendere, cari giovani che, per fondare un mondo di pace nella vostra famiglia e nel gruppo in cui siete chiamati a vivere, bisogna innanzitutto avere questa pace in se stessi. Bisogna che ciascuno si riconcili con la propria coscienza o, piuttosto, con Dio che illumina la coscienza sulla verità e il bene. Egli è sempre vicino all’uomo che lo prega con umiltà e cerca di compiere la giustizia. Perché l’ostacolo all’armonia, alla felicità, alla sicurezza, alla giustizia, all’amore, in una parola alla pace, si trova nel cuore dell’uomo, nel peccato. Solo Dio purifica dal peccato, perdona e libera dalle passioni egoiste, impure e aggressive, infonde il suo Spirito d’amore in noi, facendoci partecipare all’Amore stesso che unisce le Persone divine nella Santa Trinità. C’è stato bisogno per questo che Cristo offrisse la sua vita sulla croce e risuscitasse ad una nuova vita. Nei sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia, ciascuno di voi troverà, se lo vorrà, una sorgente viva. E a Lourdes, in modo particolare, la Vergine Maria vi esorta, come fece con Bernardetta, ad attingervi: “Andate a bere alla fontana e a lavarvi”. Che Nostra Signora di Lourdes vi ottenga questa semplicità, questo coraggio e, se ve ne fosse il bisogno, questa fede! E io, in questo Anno Giubilare della Redenzione, vi ci invito in maniera pressante. Per la vostra gioia! Per la vostra salvezza! E per essere, con la Chiesa, fermenti di unità e di pace in mezzo al mondo!
Di tutto cuore vi benedico, voi, i vostri amici, le vostre famiglie, i vostri Paesi, tutti coloro che vi sono cari o che si sono raccomandati alle vostre preghiere. La pace sia con voi!
Dal Vaticano, 16 maggio 1983.
IOANNES PAULUS PP. II
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