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MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
IN OCCASIONE DELLA II ASSEMBLEA PLENARIA
DELLA PONTIFICIA COMMISSIONE PER I
BENI CULTURALI DELLA CHIESA

Giovedì, 25 settembre 1997

 

Signori Cardinali,
Venerati Fratelli nell'Episcopato e nel Sacerdozio,
Illustri Signori e Signore!

1. Sono lieto di farvi pervenire il mio saluto, in occasione della Seconda Assemblea Plenaria della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa. Vi ringrazio per il lavoro che svolgete con impegno e rivolgo un particolare pensiero al vostro Presidente, Mons. Francesco Marchisano, con animo grato per essersi fatto interprete dei vostri comuni sentimenti. Il vostro gruppo si è recentemente arricchito di nuovi e qualificati membri, al fine di rappresentare maggiormente l'universalità della Chiesa e la diversità delle culture, attraverso le cui espressioni artistiche può ben elevarsi un multiforme inno di lode a Dio, rivelatosi in Gesù Cristo. A tutti un affettuoso benvenuto.

Il tema del vostro incontro è di grande interesse: "I beni culturali della Chiesa in riferimento alla preparazione del Giubileo". Come scrivevo nella Tertio millennio adveniente, la Chiesa, in vista del Giubileo, è invitata a ripensare al cammino percorso in questi due millenni di storia. I beni culturali rappresentano una porzione rilevante del patrimonio, che essa è venuta progressivamente costituendo ai fini dell'evangelizzazione, dell'istruzione e della carità. Enorme, infatti, è stata l'incidenza del Cristianesimo sia nel campo dell'arte nelle sue varie espressioni, che della cultura in tutto il suo deposito sapienziale.

La presente Sessione vi offre l'occasione propizia per uno scambio di esperienze su quanto si sta organizzando, in vista del Giubileo, nelle diverse realtà ecclesiali, di cui voi siete autorevoli portavoce. Essa, inoltre, vi permette di raccogliere suggerimenti, che potranno essere segnalati ai competenti organismi dei singoli Paesi, per quell'utilizzo che apparirà opportuno nel contesto delle loro peculiari tradizioni.

In questo primo anno di preparazione alla storica ricorrenza del 2000, è in particolare la contemplazione dell'icona di Cristo che deve rinvigorire le forze spirituali dei credenti, perché amino il Signore e lo testimonino nell'oggi della Chiesa e delle culture, con il coraggio della santità ed il genio dell'arte. Le diverse manifestazioni artistiche, unitamente alle molteplici espressioni delle culture, che hanno costituito un veicolo privilegiato della seminagione evangelica, esigono in questa fine di millennio una verifica attenta ed una critica lungimirante, perché si rendano capaci di nuova forza creativa ed offrano il loro apporto alla realizzazione della "civiltà dell'amore".

2. I "beni culturali" sono destinati alla promozione dell'uomo e, nel contesto ecclesiale, assumono un significato specifico in quanto sono ordinati all'evangelizzazione, al culto e alla carità. La loro tipologia è varia: pittura, scultura, architettura, mosaico, musica, opere letterarie, teatrali e cinematografiche. In queste varie forme artistiche s'esprime la forza creativa del genio umano che, mediante figurazioni simboliche, si fa interprete di un messaggio che trascende la realtà. Se animate da afflato spirituale, tali opere possono aiutare l'anima nella ricerca delle cose divine e possono giungere anche a costituire pagine interessanti di catechesi e di ascesi.

Le biblioteche ecclesiastiche, ad esempio, non sono il tempio di uno sterile sapere, ma il luogo privilegiato della vera sapienza che narra la storia dell'uomo, gloria del Dio vivente, attraverso la fatica di quanti hanno cercato nei frammenti del creato e nell'intimo degli animi l'impronta della divina sostanza.

I musei di arte sacra non sono depositi di reperti inanimati, ma perenni vivai, nei quali si tramandano nel tempo il genio e la spiritualità della comunità dei credenti.

Gli archivi, specialmente quelli ecclesiastici, non conservano solo tracce di umane vicende, ma portano anche alla meditazione sull'azione della divina Provvidenza nella storia, così che i documenti in essi conservati diventano memoria dell'evangelizzazione operata nel tempo ed autentico strumento pastorale.

Carissimi, voi vi impegnate attivamente per la salvaguardia del tesoro inestimabile dei beni culturali della Chiesa, come pure per conservare la memoria storica di quanto la Chiesa ha fatto lungo i secoli, e per aprirla ad ulteriori sviluppi nel campo delle arti liberali.

Voi vi siete assunto l'impegno, in questo «tempo opportuno» di vigilia giubilare, di proporre con discrezione ai nostri contemporanei quanto la Chiesa ha compiuto lungo i secoli nell'opera di inculturazione della fede, nonché di stimolare con saggezza gli uomini dell'arte e della cultura, perché ricerchino costantemente con le loro opere il volto di Dio e dell'uomo.

Le innumerevoli iniziative, che si stanno progettando in vista dell'Anno Santo, hanno come obiettivo di sottolineare, grazie al contributo di ogni aspetto dell'arte e della cultura, l'annuncio fondamentale: "Cristo ieri, oggi e sempre"; Egli è l'unico Salvatore dell'uomo e di tutto l'uomo. E' encomiabile, perciò, lo sforzo che la vostra Commissione sta facendo per coordinare il settore artistico-culturale attraverso un apposito organismo, che valuta le molteplici proposte di eventi artistici.

Alle antiche vestigia si aggiungono i nuovi areopaghi della cultura e dell'arte, strumenti spesso idonei a stimolare i credenti perché crescano nella loro fede e la testimonino con rinnovato vigore. Dai siti archeologici alle più moderne espressioni dell'arte cristiana, l'uomo contemporaneo deve poter rileggere la storia della Chiesa, per essere così aiutato a riconoscere il fascino misterioso del disegno salvifico di Dio.

3. Il lavoro affidato alla vostra Commissione consiste nell'animazione culturale e pastorale delle comunità ecclesiali, valorizzando le molteplici forme espressive che la Chiesa ha prodotto e continua a produrre al servizio della nuova evangelizzazione dei popoli.

Si tratta di conservare la memoria del passato e di tutelare i monumenti visibili dello spirito con un lavoro capillare e continuo di catalogazione, di manutenzione, di restauro, di custodia e di difesa. Occorre sollecitare tutti i responsabili del settore a quest'impegno di primaria importanza, perché sia condotto con l'attenzione che merita la salvaguardia dei beni della comunità dei fedeli e dell'intera collettività umana. Sono beni di tutti, e quindi devono diventare cari e familiari a tutti.

Si tratta, inoltre, di favorire nuove produzioni, attraverso un contatto interpersonale più attento e disponibile con gli operatori del settore, così che anche la nostra epoca possa registrare opere che documentino la fede e il genio della presenza della Chiesa nella storia. Vanno perciò incoraggiate le istanze ecclesiastiche locali e le molteplici associazioni, per favorire la collaborazione costante e stretta tra Chiesa, cultura ed arte.

Si tratta altresì di mettere maggiormente in luce il senso pastorale di questo impegno, perché sia percepito dal mondo contemporaneo, dai credenti e dai non credenti. A tal fine è opportuno favorire nelle Comunità diocesane momenti di formazione del clero, degli artisti e di tutti gli interessati ai beni culturali, perché il patrimonio dell'arte sia valorizzato appieno nel campo cultuale e catechetico.

Plaudo, per questo, al vostro sforzo di presentare il contributo dato dal Cristianesimo alla cultura dei vari popoli, mediante l'azione evangelizzatrice di sacerdoti, religiosi e laici impegnati. Anche pochi secoli di evangelizzazione hanno prodotto quasi sempre espressioni artistiche destinate a restare determinanti nella storia dei vari popoli.

E' opportuno mettere in risalto le più genuine forme di pietà popolare, con le proprie radici culturali. Occorre ribadire l'importanza dei musei ecclesiastici parrocchiali, diocesani, regionali e delle opere letterarie, musicali, teatrali o culturali in genere, di ispirazione religiosa, per dare un volto concreto e fruibile alla memoria storica del cristianesimo.

Sarà utile a tale scopo organizzare incontri a livello nazionale o diocesano, in collaborazione con centri culturali (Università, Scuole, Seminari, ecc.), al fine di mettere in luce il patrimonio dei beni culturali della Chiesa. Sarà pure utile promuovere localmente lo studio di personalità religiose o laiche che hanno lasciato un'impronta significativa nella vita della nazione o della comunità cristiana; come pure sottolineare gli avvenimenti della storia nazionale, in cui il Cristianesimo è stato determinante sotto vari aspetti e segnatamente nel campo delle arti.

4. L'animazione dell'Anno Santo attraverso i beni culturali, si esplica dunque ad intra attraverso la valorizzazione del patrimonio che la Chiesa ha prodotto in questi due millenni di presenza nel mondo e ad extra attraverso la sensibilizzazione degli artisti, dei cultori e dei responsabili.

Carissimi Fratelli e Sorelle, maestra di vita, la Chiesa non può non assumersi anche il ministero di aiutare l'uomo contemporaneo a ritrovare lo stupore religioso davanti al fascino della bellezza e della sapienza che si sprigiona da quanto ci ha consegnato la storia. Tale compito esige un lavoro diuturno ed assiduo di orientamento, di incoraggiamento e di interscambio. Vi rinnovo, pertanto, il mio più vivo ringraziamento per quanto voi svolgete in tale ambito e vi incoraggio a proseguire con entusiasmo e competenza in questo apprezzato servizio alla cultura, all'arte e alla fede. Questo è il vostro specifico contributo alla preparazione del Grande Giubileo del 2000, affinché la Chiesa possa continuare ad essere presente nel mondo contemporaneo, promuovendo ogni valida espressione artistica ed ispirando col messaggio evangelico lo sviluppo dalle diverse culture.

Invoco sui lavori della vostra Assemblea l'assistenza divina, mentre di cuore benedico ciascuno di voi, come pure tutti coloro che con voi collaborano in un settore tanto significativo per la vita della Chiesa.

Da Castel Gandolfo, 25 Settembre 1997.

IOANNES PAULUS PP. II



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