Index   Back Top Print

[ ES  - IT  - PT ]

Pakistan, Filippine I, Guam (Stati Uniti II), Giappone, Anchorage (Stati Uniti II)
16-27 febbraio 1981

DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II 
DURANTE L'INCONTRO 
CON LE VITTIME DELLA BOMBA ATOMICA

Ospedale di Hill of Mercy, Nagasaki (Giappone), 26 febbraio 1981 

 

Miei cari amici

1. Non avrei potuto lasciare la città di Nagasaki senza venire a Megumi No Oka, questa collina di misericordia e di grazia. Per due volte durante il mio soggiorno a Hiroshima ho parlato della minaccia delle armi nucleari per il futuro dell’umanità, prima al Peace Memorial Garden e poi agli uomini e alle donne di scienza e di cultura. È con grande emozione che saluto oggi tutti quelli che ancora portano nel loro corpo i segni della distruzione che fu rovesciata su di loro il giorno di quell’indimenticabile esplosione.Ciò che voi soffrite ha anche inflitto una ferita nel cuore di ogni essere umano sulla terra. La vostra vita qui oggi è il più convincente appello che potrebbe essere rivolto a tutti gli uomini di buona volontà, il più convincente appello contro la guerra e a favore della pace. Mi vengono alla mente in questo momento le parole del Sindaco di Hiroshima due anni dopo la prima esplosione nucleare: “Quelli che hanno sperimentato e si sono resi pienamente conto della sofferenza e del peccato che è la guerra denunciano incondizionatamente la guerra come l’ultima agonia, e desiderano la pace con la più grande passione”. Noi tutti siamo in debito con voi perché voi siete l’appello vivente e costante per la pace. 

2. Desidero anche dire una parola speciale di apprezzamento ai medici, alle infermiere e a tutti gli altri che si dedicano per offrirvi le migliori cure possibili. Li assicuro della mia stima e li incoraggio a continuare la loro ammirevole opera di aiuto e di cura. Un saluto speciale va anche alle Suore di questa istituzione, che sono così dedite a questa opera di cristiana misericordia. Con gratitudine evoco la memoria della Fondatrice di questa casa Suor Magdalena Esumi, che la resse dall’inizio fino al momento in cui il Signore la chiamò a sé alcuni mesi fa. In questo quotidiano servizio di amore le suore fanno toccare con mano l’amore di Cristo, il Figlio di Dio, che mostrò uno speciale amore verso i sofferenti, i malati e gli infermi. 

3. Con l’assicurazione delle mie preghiere, lascio a voi tutti queste parole di Cristo: “Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia” (Mt 5,7). Nella mia enciclica sulla misericordia di Dio, ho posto l’accento sul profondo significato di ogni atto di misericordia là dove ho scritto: “Un atto di amore misericordioso è veramente tale solo quando noi siamo profondamente convinti nello stesso momento in cui lo compiamo che stiamo ricevendo misericordia da quelli che la accettano da noi” (Giovanni Paolo II, Dives in Misericordia, 14). Questo pensiero sia per tutti voi a Megumi No Oka fonte di ispirazione per la vostra opera e per la vostra vita, e sia la forza che edifica e mantiene una unità così bella a vedersi. Dio benedica tutti voi. 

 

 

 



Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana