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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI VESCOVI DI MALTA IN VISITA «AD LIMINA APOSTOLORUM»

Sabato, 11 dicembre 1982

 

Cari fratelli nell’Episcopato.

1. È una gioia per me darvi oggi il benvenuto, perché in voi io saluto tutta la Chiesa che è in Malta. Saluto il Popolo di Dio nella sua lunga storia religiosa, con il suo meraviglioso patrimonio di devozione a Maria, la Madre di Dio. In voi io saluto tutte le categorie di fedeli, specialmente i poveri in mezzo a voi, e tutti coloro che li assistono, li aiutano e lavorano per il loro benessere spirituale e materiale nella carità di Gesù Cristo. In voi io saluto non solo i singoli membri della comunità ecclesiale ma la Chiesa nella sua totalità, dal momento che voi siete, in quanto Vescovi e perciò successori degli Apostoli, i rappresentanti autentici ed autorevoli della Chiesa che è in Malta. Se è vero - e lo è - che la Chiesa universale è edificata su Pietro, è anche vero che la famiglia di Dio è “edificata sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù” (Ef 2, 20). Il mio saluto cordiale e affettuoso va inoltre al vostro fratello maggiore nella fede, l’Arcivescovo Gonzi, al quale do assicurazione ancora una volta del mio ricordo nella preghiera.

2. Realmente, in voi, venerabili fratelli, io abbraccio la Chiesa nella sua pienezza; in voi ciascuno è oggi qui rappresentato: l’intera comunità dei redenti, che ancora porta in sé la debolezza dell’umanità, e gli effetti del peccato, che ha sempre bisogno della riconciliazione ma che ha già ricevuto assicurazione della vittoria finale sul peccato e sulla morte grazie alla potenza redentrice del sangue di Cristo, l’Agnello di Dio. Incontrandoci oggi noi celebriamo il mistero del Popolo di Dio pellegrino sulla terra: è nello stesso tempo il mistero della presenza di Dio tra di noi, il mistero dell’autorità di Cristo su di noi, e il mistero del nostro essere suoi discepoli. L’unità dell’intero Corpo di Cristo, clero, religiosi e laicato, che rivestono ruoli diversi di servizio, è manifestata e rafforzata nella vostra unità con me e con la Chiesa universale.

3. Vorrei ora assicurarvi di qualcosa che voi già sapete, ma che vale la pena di ripetere: io sono vicino a voi in tutti i vostri sforzi per il Vangelo e apprezzo profondamente la vostra dedizione al vostro ministero apostolico. Sono vicino a voi nella vostra sollecitudine pastorale per Malta: giustamente voi evitate attività di carattere puramente politico, e proclamate la Parola di Dio in tutta la sua rilevanza per ogni persona nella sua individualità e per la società stessa. Sono vostro Fratello e Apostolo come voi e condivido con voi i momenti di serenità e tranquillità del vostro apostolato, quando cioè annunciate in Cristo Salvatore la grande gioia, che sarà di tutto il popolo (cf. Lc 2, 10).

Ma sono vicino a voi anche nelle difficoltà e negli ostacoli che voi incontrate, nei dolori e nelle ansie pastorali che provate nel vostro sforzo di essere fedeli a Gesù Cristo e di essere fedeli al popolo di Malta, esortandolo a mantenere quella eredità culturale cristiana che ad esso appartiene: l’eredità maltese della devozione religiosa popolare, che esprime consapevolezza di Dio e radicale dipendenza dalla sua Provvidenza. Avete inoltre il mio pieno sostegno nella preghiera in quanto voi servite gli autentici interessi del vostro popolo insistendo sulla dignità della famiglia maltese, basata, come è e come dovrà sempre essere, sull’unione indissolubile del marito e della moglie. Questa unione indissolubile merita la stima, l’appoggio e la protezione di una società cristiana conscia delle sue responsabilità verso Dio e verso i suoi membri. E nel vostro impegno di proclamazione della santità e inviolabilità della vita umana e della dignità di ogni uomo, donna e bambino, dovete ricordare sempre che non siete soli: milioni e milioni di uomini di buona volontà in tutto il mondo sostengono la vostra causa, e il Signore della storia sosterrà egli stesso la vostra fedeltà al suo piano eterno di vita. Sottolineando giustamente la necessità di provvedere all’educazione religiosa dei vostri concittadini e dei futuri governanti di Malta, voi rendete omaggio ad una società conscia della sua identità culturale e sensibile alla sua tradizione cristiana.

4. La vostra visita “ad limina” mi dà l’appropriata opportunità di estendere all’intera comunità ecclesiale di Malta l’invito ad unirsi attorno alle persone dei Vescovi. Il mio invito riecheggia le parole rivolte dal Signore ai discepoli: “Chi ascolta voi, ascolta me” (Lc 10, 16). Il Concilio Vaticano II ha intensamente desiderato che l’unità con i Vescovi della Chiesa dovesse essere effettuata ad ogni livello nella comunità: tra i Vescovi e il clero, i Vescovi e i religiosi, i Vescovi e il laicato; e tutti questi gruppi l’uno con l’altro e con i Vescovi. Il richiamo all’unità con i Vescovi è una chiamata a servire il “bene delle anime” in una comunità di salvezza nella quale ciascuno deve riconoscere insieme l’opera del Redentore, sforzarsi di accettarla con fede personale, rendendola effettivamente accessibile agli altri: “Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo” (Rm 10, 9). Nello stesso tempo, l’unità di intenti e d’azione è un grande mezzo per presentare tutte le esigenze individuali del messaggio salvifico di Cristo.

5. Oggi in particolare desidero incoraggiare i principali collaboratori dell’Ordine dei Vescovi - tutti i vostri sacerdoti, sia diocesani che religiosi. Nel nome del Signore io li ringrazio per la loro generosa collaborazione con voi e con me nel Vangelo. Inoltre chiedo loro di impegnarsi costantemente per scoprire vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa, offrendo il loro stesso esempio di santità, orientamento pastorale e fedeltà al magistero della Chiesa.

6. Attraverso di voi estendo il mio ringraziamento a tutti coloro che lavorano insieme a voi alla causa dell’educazione Cattolica della gioventù. Cristo stesso cerca altri zelanti apostoli del catechismo ed io desidero lodare tutti coloro che individualmente o uniti in associazioni si sono dedicati alla catechesi o alla formazione cristiana della gioventù. Possa il Signore stesso benedire tutte le vostre iniziative e sforzi pastorali in questo àmbito; e la pubblicazione dei testi catechistici maltesi possa essere di particolare efficacia nella comunicazione di Cristo e del suo integrale messaggio di salvezza. È mia preghiera che il Signore vi sostenga nel vostro zelante sforzo di mantenere le “Scuole Cattoliche”, e che tutte le difficoltà siano superate per il bene dell’intera nazione maltese che beneficia grandemente del loro contributo.

Possano queste scuole essere sempre, ad ogni livello, degli strumenti al servizio dei genitori e della comunità, dell’autentica evangelizzazione, offrendo incoraggiamento alla crescita spirituale e all’avanzamento umano degli alunni e degli studenti, attraverso l’esempio degli insegnanti, e l’esperienza della preghiera comunitaria e la fedele presentazione della dottrina cattolica.

7. Nella edificazione delle Chiese locali nell’unità, il laicato ha un insostituibile contributo da dare. L’autentica testimonianza della vita cristiana ha inoltre un incomparabile valore di evangelizzazione. Mediante la fedeltà dei laici e la loro attiva collaborazione con i sacerdoti e i Vescovi, la Chiesa cresce nella pienezza di Cristo. L’unità dei Vescovi è la garanzia dell’efficacia di tutto l’apostolato dei laici, che, nelle parole del Concilio Vaticano II, è “partecipazione all’opera salutare della Chiesa” (Lumen Gentium, 33). A sua volta, la missione salvifica della Chiesa è la missione salvifica stessa di Cristo, che, nell’unità dello Spirito Santo, continua a vivere nella Chiesa, per la gloria del Padre.

Il mio incoraggiamento va ai religiosi di Malta: a loro chiedo di continuare generosamente nella loro particolare vocazione, quella cioè di rendere testimonianza alla santità della Chiesa mediante la loro consacrazione nella castità, povertà e obbedienza. “E sono persuaso che colui che ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Gesù Cristo” (Fil 1, 6).

A tutti i fedeli di Malta che vivono il mistero di Cristo nella comunione della sua Chiesa, invio la mia apostolica benedizione con l’espressione del mio amore in Cristo Gesù. Confidando nella materna intercessione di Maria, a lei tutti vi affido nella convinzione che ella presiede realmente al destino del popolo maltese in questo momento della sua storia come in ogni altro. Mediante la sua intercessione il tempo presente possa rivelarsi un’ora di riconciliazione, unità e pace per Malta.

 

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