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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UN PELLEGRINAGGIO GIAPPONESE

Lunedì, 4 marzo 1985

 

Cari amici.

È questo un incontro particolarmente significativo. È la continuazione di un secolare dialogo tra la vostra città e la Santa Sede. La vostra città natale, Sendai, nella Prefettura di Miyagi, celebra il 350° anniversario della morte di Lord Date Masamune, che fondò la città in una parte del Giappone che è giustamente fiera della sua grande bellezza naturale.

Nel 1613, Lord Masamune mandò il suo inviato personale, Hasekura Rokuemon Tsunenaga, al mio Predecessore Papa Paolo V. Dopo un lungo viaggio avventuroso, Hasekura fu ricevuto dal Papa nel 1615. L’unicità di quell’evento può essere valutata soltanto sullo sfondo di quei tempi. Fu un incontro di due mondi che sembravano così lontani l’uno dall’altro.

Ancora una volta, quasi cinquant’anni fa, vennero a Roma altri rappresentanti di Sendai e incontrarono Papa Pio XI.

Ora voi siete venuti per rafforzare ulteriormente i vincoli che ci legano. I vostri giovani, accompagnati da membri delle vostre famiglie, da altri cittadini e dal Vescovo di Sendai, il Vescovo Sato, sono venuti a Roma - sulle orme di Hasekura - per incontrare il Papa. Avete recato dei messaggi dal Sindaco di Sendai, signor Ishii, e dal Governatore della Prefettura di Miyagi, signor Yamamoto. Vi ringrazio e vi chiedo di portar loro i miei saluti e l’assicurazione della mia stima e delle mie preghiere per tutti i vostri concittadini.

Sono molto lieto di darvi oggi il benvenuto in Vaticano e di avere questa opportunità di continuare il dialogo che Lord Masamune volle iniziare.

Molto è cambiato nel mondo, da allora. Tuttavia il bisogno di apertura e di contatto tra i popoli di culture e credi diversi è urgente ora come allora. Quando tali contatti sono ricercati nel mutuo rispetto, noi riconosciamo quanto diffusa e sincera sia l’aspirazione di tutti i popoli a conseguire la pace nel mondo: pace che non è soltanto assenza di conflitto, ma pratica dell’autentica giustizia al servizio dello sviluppo integrale di ogni essere umano e di tutti i popoli.

Ritornati a Sendai i vostri giovani amici e i vostri concittadini vi potranno chiedere: che cosa ha detto il Papa? Quale messaggio vi ha dato?

Dite loro che è un messaggio di speranza nei giovani e di fiducia nel futuro. Dite loro che egli crede che il futuro può essere plasmato da coloro che hanno il coraggio di scegliere il bene invece che il male, la pace e non la violenza, l’amore fraterno e non l’ingiustizia. Dite loro che egli li incoraggia a lavorare sodo e con saggezza per un mondo migliore in cui comprensione, giustizia, pace e amore siano patrimonio di ogni membro della famiglia umana.

Per questo prego ogni giorno Dio Onnipotente, il nostro Padre celeste. E io so che voi condividete con me questa speranza.

          

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