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SALUTO DI GIOVANNI PAOLO II
AI DELEGATI DEL CLUB ALPINO ITALIANO

Sabato, 26 aprile 1986

 

Saluto ora i partecipanti alla assemblea dei delegati del Club Alpino Italiano, qui convenuti con il loro presidente generale e i consiglieri centrali. Siate tutti i benvenuti a questa speciale udienza.

Se è vero che l’attività sportiva, sviluppando e perfezionando le potenzialità fisiche e psichiche dell’uomo, contribuisce a una più completa maturazione della personalità, ciò vale in modo particolare per coloro che praticano l’alpinismo e lo vivono nel rispetto degli ideali che esso suscita e alimenta.

Con le parole del mio predecessore Pio XII, vi esorto ad essere “docili alla lezione della montagna . . . è una lezione di elevamento spirituale, una lezione di energia più morale che fisica” (cf. Discorsi e Radiomessaggi, X, p. 219).

Mi compiaccio con voi per i vostri programmi, che mirano a educare i soci al rispetto per la natura e all’approfondimento del messaggio che essa trasmette allo spirito umano. Rivolgetevi specialmente ai giovani, per allenarli a seguire lo stile di vita che la montagna impone ai suoi cultori. Essa esige in chi la pratica delle rigorose virtù: severa disciplina e padronanza di sé, prudenza, spirito di sacrificio e di dedizione, attenzione e solidarietà verso gli altri. Per questo si può dire che lo sport alpino forma il carattere. Non sarebbe possibile, infatti, affrontare disinteressatamente le fatiche della vita sui monti se le forze fisiche e muscolari, a ciò necessarie, non fossero sostenute da una tenace volontà e da un’intelligente passione per il bello.

Aiutate i vostri soci anche a essere contemplativi, per gustare più profondamente nell’animo il messaggio del creato. A contatto con le bellezze dei monti, di fronte alla spettacolare grandezza delle cime, dei nevai, degli immensi panorami, l’uomo rientra in se stesso e scopre che la bellezza dell’universo non splende solo nella cornice meravigliosa del cielo esteriore, ma raggiunge il cielo interiore, quello dell’anima che si lascia illuminare e cerca di dare un senso alla vita. Dalle cose che si contemplano, infatti, lo spirito si eleva a Dio nel respiro della preghiera e della gratitudine verso il Creatore.

A voi tutti, ai membri del vostro Club e a quanti praticano la montagna imparto di cuore la mia benedizione.

 

© Copyright 1986 - Libreria Editrice Vaticana

 


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