PAROLE DI GIOVANNI PAOLO II
DURANTE LA PRESENTAZIONE DI UN PREGEVOLE
EVANGELARIO PER LE CHIESE D'ITALIA
Sala dei Papi - Lunedì, 23 marzo 1987
Signor Cardinale! Venerati fratelli!
Signori e Signore!
Desidero anzitutto esprimere la mia sincera letizia per questo odierno incontro e per il suo particolare significato: quella che era stata un’idea, una intenzione, maturata da anni sia da parte della Conferenza Episcopale Italiana, che della Facoltà Teologica di Sicilia, è diventata una felice realtà: l’edizione di un pregevole “Evangeliario” per le Chiese d’Italia, che riprende ed avvalora una antichissima tradizione liturgica ed artistica. È ciò avviene nel XII centenario del Concilio Niceno II e nel XXV anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II.
Per l’esecuzione di tale Codice, che oggi voi avete voluto gentilmente presentarmi, c’è stata la concorde, entusiastica ed accurata collaborazione di autori, stampatori, rilegatori, editori, che hanno offerto una ulteriore e concreta dimostrazione del fecondo dialogo fra la Chiesa e il mondo dell’arte, che, come per il glorioso passato, continua a trovare e a ricavare dalla Rivelazione e dalla liturgia cristiana tesori sempre nuovi per l’ispirazione estetica.
Mentre esprimo vivo compiacimento per la realizzazione di tale prezioso Evangeliario, formo voti che esso troneggi a un posto d’onore in ogni chiesa d’Italia, per essere segno e immagine luminosa di quella bellezza di cui Dio è l’artefice.
A tutti e a ciascuno di voi imparto di vero cuore la mia benedizione apostolica.
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