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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI RAPPRESENTANTI DEI VIGILI URBANI D’ITALIA

Sabato, 16 aprile 1988

 

Gentili signori.

1. Venuti a Roma per il “Campionato Nazionale di Maratonina” riservato alle Polizie Municipali dell’intero Paese, voi avete desiderato questa udienza speciale, insieme alle vostre famiglie.

Saluto con viva cordialità il presidente del vostro gruppo sportivo, il cappellano dei vigili urbani di Roma ed ognuno di voi singolarmente; ed estendo per mezzo vostro il mio pensiero affettuoso e beneaugurante a tutti i vostri colleghi, che nei mille e mille comuni d’Italia svolgono con coscienza e diligenza il loro compito a vantaggio dei concittadini.

Vi esprimo altresì il mio vivo compiacimento e vi ringrazio per questa vostra visita, nella quale mi è caro ravvisare un segno eloquente della vostra fede cristiana e dei vostri nobili sentimenti di devozione e di ossequio.

2. La vostra presenza mi porge l’occasione di manifestarvi la mia profonda stima per il vostro lavoro, che è un servizio prezioso e indispensabile per il bene della comunità. Esso comporta continua attenzione, senso di responsabilità, spirito di sacrificio; molte volte non è solo esigente, ma anche pesante ed ingrato. Voi dovete essere sempre disponibili e gentili nell’accogliere i cittadini con i loro differenti problemi, talora con la loro fretta e le loro tensioni; siete inoltre chiamati a educare al rispetto della norma civile, al senso della ordinata e serena convivenza, alla consapevolezza dei diritti, come dei doveri e dei limiti che questa impone. Tutto questo non è sempre facile!

Auspico di cuore che siate sempre all’altezza del vostro dovere, in modo che, consci della vostra responsabilità, possiate contribuire efficacemente a garantire l’ordine pubblico, ispirando fiducia, dando sicurezza, inculcando rispetto per l’autorità legittima.

A tal fine sia sempre vivo e presente in voi il pensiero che ogni persona umana è creatura di Dio; ognuno porta in sé un destino eterno, racchiude nel segreto della propria esistenza un mistero di amore, di dolore, di speranza. Ogni persona che incontriamo per la strada deve essere guardata come un fratello, un amico, con noi incamminato verso l’eternità, e che perciò dobbiamo amare, perché Dio stesso lo conosce, lo ama, lo attende! Infatti, “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito!” (Gv 3, 16).

Nella gioiosa atmosfera del tempo pasquale, che stiamo vivendo, vi auguro che le certezze della fede cristiana vi accompagnino sempre nel vostro dovere! Confidate anche voi, insieme con le vostre famiglie, nella materna protezione di Maria santissima, nostra celeste protettrice e pregatela, con fiducia e devozione, per ottenere l’aiuto nell’adempimento dei vostri compiti.

Vi accompagni la mia benedizione, che ora di gran cuore vi imparto e che volentieri estendo a tutti i vigili urbani d’Italia!

 

© Copyright 1988 - Libreria Editrice Vaticana

 



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