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VISITA PASTORALE A VERONA

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI «POVERI SERVI DELLA DIVINA PROVVIDENZA»

Negrar - Domenica, 17 aprile 1988

 

1. Cari fratelli, a voi che, come sottolinea il nome stesso della Congregazione cui appartenete, servite i sofferenti con umiltà ed incrollabile fiducia nella divina Provvidenza, porgo il mio saluto, pregando il Signore che lo trasformi in benedizione apportatrice di grazia e di pace.

Nel ringraziare per le cortesi espressioni rivoltemi a nome di tutti, desidero esortarvi ad essere sempre più consapevoli della predilezione di Cristo, che vi ha chiamati al suo servizio. Tale “diaconia” è il più nobile modo di vivere la libertà, perché realizza la libertà della carità. Vi esorto, inoltre, a perseverare con slancio rinnovato nel servizio ai malati, cercando di offrire a ciascuno, insieme con le cure necessarie, tutto ciò che può essere di conforto e di sollievo per lo spirito. Voi ben sapete come sia pacificante per ogni persona conoscere la verità e il valore della propria vita soprattutto nei momenti in cui questa sembra essere divenuta inutile o, addirittura, insostenibile.

2. Il ministero, che svolgete in questo “ospedale religioso” deve avere lo scopo di annunciare la vivificante verità del Redentore, chinandovi come buoni samaritani sui degenti, i quali ricevono così il pieno sollievo di cui abbisognano.

Perseverate, pertanto, nello aiutare le persone ad aprirsi a Cristo, il Risorto, affinché, come il cielo è illuminato dal sole dopo la tempesta, così la loro anima sia irradiata dalla luce della croce gloriosa, la quale con la giustizia, con la riconciliazione e la santità porta la sapiente conoscenza di Dio. Sorretti dalla fede, i malati sapranno abbandonarsi fra le braccia di Dio e scoprire nelle disposizioni misteriose della Provvidenza un disegno di amore, che spalanca davanti a loro nuovi orizzonti di speranza.

Carissimi, attraverso il vostro servizio amorevole e assiduo, manifestate agli ammalati che l’Onnipotente non è un Dio lontano ed indifferente, ma un Dio provvido e clemente, che sta loro accanto anche mediante la vostra evangelica carità.

Mi è caro, infine, assicurarvi del mio affettuoso ricordo e della mia preghiera per voi e per la vostra spirituale famiglia, mentre, affidando alla Vergine Maria le intenzioni vostre e di quanti sono oggetto della vostra volontà di servizio, vi benedico con affetto.

 

© Copyright 1988 - Libreria Editrice Vaticana

 



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