DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UN GRUPPO DI ARTISTI DELL’ARMATA ROSSA
Sabato, 20 febbraio 1988
Gentili signore e signori componenti del coro de “L’Armata Rossa”, sono lieto di accogliere anche voi, oggi, nella mia casa in occasione della vostra tournée in Italia.
A tutti voi porgo il mio cordiale saluto di benvenuto e desidero esprimere il mio sincero apprezzamento per questa vostra gentile visita.
La vostra presenza a Roma testimonia della fama e della stima di cui gode il vostro coro, nato soprattutto dal vostro impegno e dalla grande tradizione di musica e di danza del vostro Paese; la vostra attività - in quanto ha intendimento e livello di espressione artistica - è destinata a gratificare la persona umana anche nella sua componente interiore: i vostri canti e la vostra musica toccano il cuore dell’uomo.
Il vostro lavoro vi porta, spesso, in varie parti del mondo, mettendovi a contatto e facendovi conoscere culture nuove e diverse; dove le culture si incontrano - e questo è pure il mio augurio - anche l’uomo incontra l’uomo e crescono le possibilità, cordiali e leali, del mutuo rispetto, della comprensione reciproca e dell’amicizia.
Con particolare attenzione ho ascoltato l’esecuzione di brani russi ed italiani che avete voluto scegliere per me: ne ho apprezzato le qualità artistiche.
Che la vostra attività possa non solo affermarsi sempre di più nel mondo, ma anche che voi - è quanto vi auguro - possiate sempre sentirla come un’occasione preziosa per diffondere e rinsaldare nei vostri ascoltatori sentimenti profondi di fraternità e di amicizia.
Possa il Signore raccogliere questi voti e benedirli per voi, per le vostre famiglie, per le persone a voi care e per il vostro Paese, al quale mando un saluto ed un augurio di bene e di prosperità.
© Copyright 1988 - Libreria Editrice Vaticana
Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana