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SANTUARIO MARIANO DI OROPA E VALLE D’AOSTA

SALUTO DI GIOVANNI PAOLO II
NELLA CHIESA PARROCCHIALE DI INTROD

Introd (Aosta) - Domenica, 16 luglio 1989

 

Sia lodato Gesù Cristo.

Fratelli e sorelle carissimi, voglio salutare tutti i presenti, tutti i parrocchiani, di questa parrocchia di Introd, diciamo parrocchiani per tutto l’anno, come anche tutti coloro che sono parrocchiani estivi, tra i quali in questi giorni devo contare anche me stesso. Vi ringrazio per la vostra presenza, per la vostra riunione, vi ringrazio per le parole del signor sindaco ed anche per le parole del vostro parroco. Vi ringrazio per i doni molto significativi. Il primo di questi doni è san Paolo, apostolo delle genti, apostolo convertito. Ecco, sappiamo bene come nella conversione di Paolo che era un fariseo accanito nemico di Cristo, ci sia voluta tutta la forza di Cristo crocifisso e risorto. Ma poi egli è diventato un santo difficilmente paragonabile con tanti altri santi della Chiesa.

Allora san Paolo ci parla della conversione. E volevo dire che ci sono diversi modi in cui Dio ci invita alla conversione. Penso che anche la bellezza della natura è uno di questi modi, di questi mezzi per convertirci a Dio, per far alzare il nostro spirito verso ciò che è trascendente, ciò che supera tutto. Come si vede il superamento della natura nelle montagne, così anche si deve trovare un superamento di quello che è naturale, umanamente naturale che è solamente umano, superamento nel soprannaturale, nel divino. Certamente molte volte la montagna, come la natura in genere, è servita come un predicatore di Dio, testimone di Dio creatore, Dio onnipotenza, Dio di grandezza e Dio di bellezza.

Allora vi ringrazio per questo dono significativo, per questo dono che dice: se tu sei venuto nella nostra regione è perché anche tu devi convertirti, devi convertirti per portare bene il pastorale. Certamente il pastorale è lo strumento dei pastori nelle montagne che guidano le pecore; ma è anche strumento dei Pastori della Chiesa per guidare spiritualmente il Popolo di Dio. Grazie per questo dono offerto dalla vostra parrocchia.

Ringraziandovi per questa occasione d’incontro auguro a tutti di vivere da buoni cittadini in questa regione speciale. Si sa bene che la Val d’Aosta ha la caratteristica di essere bilingue. Una bella tradizione. Una bella realtà. Ma vi auguro anche di essere buoni parrocchiani, o in permanenza, o almeno in questi mesi estivi durante le vacanze. Vi auguro tutto questo di cuore e voglio insieme al vostro Vescovo di Aosta offrire una benedizione a tutti i presenti, alle persone a voi care, alla vostra comunità religiosa, ecclesiale e alla comunità civile.

 

© Copyright 1989 - Libreria Editrice Vaticana

 


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