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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI MEMBRI DELL'ASSOCIAZIONE
SANTI PIETRO E PAOLO

Domenica, 13 gennaio 1991

 

Carissimi!

1. È ormai diventato quasi tradizionale il nostro appuntamento durante le Festività natalizie, eppure nell’incontrarmi con voi nella sede della vostra Associazione, così vicina alla casa del Papa, sperimento sempre una gioia rinnovata. Il nostro, infatti, è un incontro di famiglia. I 20 anni di vita del vostro Sodalizio sono tutti segnati da fedeltà e devozione verso la Sede apostolica e da attenta dedizione ai fratelli, specialmente ai più poveri. Mi è ben nota la vostra originale identità di laici desiderosi di offrire una peculiare testimonianza di vita cristiana, di impegno missionario e di generoso servizio al Successore di Pietro. Conosco la vostra disponibilità ed apprezzo l’entusiasmo con cui operate. Per questo vostro prezioso dinamismo religioso vi ringrazio di cuore.

Sia sempre viva in voi la presenza del Signore: a lui ricorrete costantemente e con fiducia. Al centro di ogni attività, nel cuore delle vostre famiglie e di ogni vostra aspirazione arda l’amore di Cristo. Avete la possibilità di intrattenervi con lui nella preghiera; potete sostare in sua compagnia anche qui, nella cappella della vostra sede sociale. Egli nel sacramento eucaristico è, per chi lo cerca, sorgente di luce, di forza e di pace.

2. Ringrazio per la cordiale accoglienza ognuno di voi, giovani ed anziani, stretti da vincoli di fraterna amicizia e di spirituale comunione; vi sono grato per la silenziosa e proficua opera di volontariato che svolgete anche a costo di non pochi sacrifici; vi sono riconoscente per l’apostolato che vi qualifica e in special modo per il servizio, che prestate nella Basilica Vaticana e nelle Celebrazioni Pontificie. Saluto, attraverso di voi, le vostre famiglie e quanti non hanno potuto prender parte a questo nostro incontro. Rivolgo un particolare pensiero al Presidente Gianluigi Marrone ringraziandolo per le sentite espressioni di benvenuto che mi ha indirizzato a nome dell’intera Associazione. Unisco, anche, un grato ricordo per il vostro Assistente spirituale, Monsignor Carmelo Nicolosi.

3. Nelle sue brevi parole il Presidente ha accennato alla situazione attuale nel mondo caratterizzata, accanto a prospettive di speranza, da inquietudini e tensioni. Trepida in questi giorni l’umanità, seriamente preoccupata per il suo futuro. Vi invito, carissimi fratelli, a invocare la misericordia del Signore, perché prevalgano su tutto le ragioni della pace. Ciascun uomo, e ad un titolo singolare il cristiano, deve sentirsi nel suo ambiente apostolo e costruttore di pace: pace che si fonda sul rispetto di Dio e della dignità della persona. Si tratta di un messaggio e di un invito che sono ancor più concreti nel Tempo di Natale, che proprio oggi si chiude. Formulo anche per voi questo auspicio all’inizio del Nuovo Anno, facendo eco agli Angeli che sulla grotta di Betlemme hanno annunciato la pace agli uomini che Dio ama (Lc 2,14).

4. Mi è parso di riascoltare interiormente questo canto di pace, sostando poc’anzi dinanzi al Presepio da voi qui allestito, come sempre con tanta cura ed apprezzato gusto artistico. La luce divina si diffonde dalla capanna ed attira i pastori, che da varie parti vengono verso il luogo dove li attende il Salvatore. Mentre si appressano al divino Bambino, il loro passo si fa più spedito, si incontrano tra loro, camminano insieme in una atmosfera di quasi palpabile pacata serenità. Non avviene così anche nella nostra esistenza? La fede, la sincera ricerca di Dio rendono più agile la nostra quotidiana fatica e il contatto personale con il Signore trasforma la vita. L’abbraccio tra l’Onnipotente e l’umanità, nel mistero dell’Incarnazione, accende nei credenti la speranza che si traduce in impegno positivo a rinnovare il mondo con l’amore e la fraterna solidarietà.

Con questi sentimenti affido a Maria Santissima, da voi venerata come “Virgo Fidelis”, i miei più cordiali voti augurali per ciascuno. Restate sempre sotto la sua materna protezione. Restino sotto il suo vigile sguardo le vostre famiglie, la vostra Associazione e le persone a voi care. Vegli il suo cuore di Madre su tutta l’umanità. E possa il ventennale del vostro Sodalizio, che vi apprestate a celebrare, essere occasione, per ognuno di voi, di sempre maggiore fervore spirituale, animati dalla operosa fede di san Pietro e dall’ardore apostolico di san Paolo.

Con affetto imparto a tutti la mia benedizione apostolica, per tutti quelli che vi sono vicini, per le vostre famiglie, per i vostri ambienti, per tutti quelli che incontrate, che servite, che assistete. La vostra è una grande opera di servizio e di carità ed in questo siete veramente conformi con il titolo che portate. Gli Apostoli, ma soprattutto Pietro, dovevano rispondere all’inizio della loro missione a questa fondamentale domanda: “Mi ami tu?”. Io penso che questa domanda rivolta a Pietro tocca anche la vostra Associazione, tocca anche le vostre persone, ciascuno di voi. Cerchiamo tutti insieme, voi insieme con Pietro, di dare una risposta al Signore. “Signore, diceva Pietro, tu sai”. Non diceva “Io ti amo” ma diceva “Tu sai”. Allora vi auguro di dare sempre la stessa risposta alla domanda che Cristo fa non solamente a Pietro ma a ciascuno di noi nella persona di Pietro. Il Signore vi benedica.

 

© Copyright 1991 - Libreria Editrice Vaticana

 



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