DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI REALIZZATORI DELLA TRASPOSIZIONE TELEVISIVA
DELL’ANTICO TESTAMENTO
Giovedì, 9 dicembre 1993
Gentili Signori, siate i benvenuti!
1. Voi avete voluto incontrarmi per mettermi a parte di un progetto di notevole significato per la presenza cristiana nella cultura e nei mass media: la trasposizione televisiva dell’Antico Testamento.
Vi sono veramente grato per questo segno di cortesia e di comunione ecclesiale. Saluto cordialmente ciascuno di voi.
A nessuno sfugge il ruolo decisivo che oggi svolge la televisione, tra gli altri mezzi di comunicazione sociale, nell’informazione e nella stessa formazione della mentalità e delle coscienze. In diverse occasioni, a partire dal decreto del Concilio Vaticano II Inter mirifica, la Chiesa non ha mancato di sollecitare i credenti a rendersi presenti in modo efficace anche in tale settore. Va perciò lodato l’intento della società LUX, costituita appunto per produrre programmi televisivi ispirati ad una concezione cristiana della vita.
2. Un particolare interesse riveste la realizzazione di cui oggi mi presentate, per così dire, le primizie. Si tratta, infatti, di un progetto che non riguarda una qualunque tematica della cultura cristiana, bensì ciò che ne costituisce la fonte e il cuore: la Parola di Dio.
È un’impresa veramente ardua non solo per la sua ampiezza, ma anche per la complessità della sua attuazione. Voi non volete limitarvi a tradurre nel linguaggio delle immagini una serie di avvenimenti storici; è infatti vostro desiderio far emergere il loro senso profondo, quel “mistero” che attraversa tutte le vicende narrate dalla Bibbia, facendone una storia di salvezza. In tale trama di eventi divini ed umani il protagonista è Dio stesso, che instaura un dialogo con l’uomo e lo invita a partecipare alla sua stessa vita, in una esperienza profonda di comunione. Nella Bibbia è svelato il volto di Dio, ed insieme è svelato pure il volto vero dell’uomo, nella sua origine e nel suo eterno destino. È una rivelazione progressiva, in cui il Creatore si adatta al passo della sua creatura, fino a quella pienezza di luce che rifulge nel mistero del Verbo incarnato.
È evidente che non è facile rendere in modo adeguato, con gli strumenti dell’arte televisiva e cinematografica, questo impatto del soprannaturale nella storia. Ad ogni passo c’è il rischio della banalizzazione. E, purtroppo, non mancano, nel panorama attuale della cinematografia, realizzazioni che attingono al testo biblico senza il dovuto rispetto del suo messaggio e della stessa verità storica.
3. Gentili Signori! Mi compiaccio, dunque, con voi per i vostri propositi e mi auguro che lo sforzo da voi dispiegato e che è stato avviato già con buone credenziali, grazie alle consulenze di cui vi siete avvalsi, venga coronato da meritato successo. Sia, questa vostra realizzazione, esemplare sotto ogni profilo, coniugando la migliore espressività artistica con la più rigorosa sensibilità religiosa, storica e morale. E possa essa suscitare nell’opinione pubblica un rinnovato interesse per il testo sacro, costituendo in tal modo non soltanto un apprezzato avvenimento culturale, ma un aiuto alla stessa consapevolezza di fede dei credenti ed un opportuno strumento di evangelizzazione.
Implorando sul vostro lavoro la costante assistenza di Dio e della Vergine Santa, vi assicuro un particolare ricordo nella preghiera, mentre di cuore a tutti imparto l’apostolica benedizione.
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