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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
A VARI GRUPPI DI FEDELI

Aula Paolo VI - Sabato, 9 dicembre 1995

 

Carissimi Fratelli e Sorelle!

1. Con grande gioia vi accolgo e a tutti porgo un cordiale benvenuto. È bello incontrare insieme realtà ecclesiali diverse, operanti in campi differenti ma animate dallo stesso spirito. Questo mi fa pensare al significativo rinnovamento apostolico scaturito dal Concilio Vaticano II, di cui proprio ieri abbiamo ricordato il trentesimo anniversario della conclusione. L’anima di ogni forma di apostolato – sottolinea il Concilio – è il contatto profondo con Dio.

L’Avvento, che stiamo vivendo, costituisce un tempo forte e propizio per riandare fiduciosi alle sorgenti della fede e della preghiera, lasciandosi guidare dal ricco e stimolante insegnamento della liturgia. L’Avvento diventa così occasione privilegiata per incontrare Cristo che viene nel mistero della sua nascita.  

Ai Maestri Cattolici: “Quel nucleo di maestri dell’Azione Cattolica Italiana”

2. Tutta la vita del credente è, in effetti, un andare incontro al Signore, testimoniando il suo Vangelo nelle vicende quotidiane. Ben lo sapete voi, carissimi Fratelli e Sorelle, aderenti all’Associazione Italiana Maestri Cattolici, che celebrate il cinquantesimo di fondazione del vostro sodalizio.

Saluto il vostro Presidente nazionale, Professor Bruno Forte, assieme al Consulente ecclesiastico, Don Giulio Cirignano; saluto voi, cari soci qui presenti, e tutti i vostri colleghi che, come voi, dedicano impegno ed energie nel consegnare alle nuove generazioni, insieme alle nozioni scolastiche, quei valori etici e spirituali che le metteranno in grado di diventare protagoniste coscienti e responsabili del loro futuro.

La vostra Associazione è nata subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale, quando occorreva – come si suol dire – “rimboccarsi le maniche” per ricostruire la società. Là dove la guerra e la propaganda ideologica avevano seminato inimicizia e falsità, si trattava di seminare, con raddoppiato impegno, le idee e i sentimenti che rendono salda e libera una nazione. I pionieri di allora compresero che bisognava ricominciare dai piccoli per instillare nei loro animi quei principi basilari di onestà che, fondati nella natura umana, trovano conferma e sublimazione nel Vangelo. Questo fu il motivo ispiratore che mosse un nucleo di maestri dell’Azione Cattolica Italiana a costituirsi in gruppo, con lo scopo di “salvare il fanciullo, redimendo la scuola”.

In tal modo, la vostra Associazione ha contribuito non poco all’opera di educazione di intere generazioni di italiani. Vi incoraggio, carissimi, a proseguire in tale cammino. L’educatore deve saper indicare con pazienza e costanza le vie della giustizia, del rispetto, della solidarietà, della pace, instillando nei discepoli quelle virtù che la tradizione bimillenaria del cristianesimo ha consegnato ai credenti.

Nel vostro impegno quotidiano al servizio delle giovani generazioni, sentite rivolte anche a voi le parole di Cristo, il quale vi assicura che “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25, 40).

Vi sostenga nel vostro lavoro l’intercessione della Vergine Maria, che, insieme con Giuseppe, insegnò al Figlio di Dio a crescere e ad inserirsi nella città degli uomini.

Alla Famiglia spirituale guanelliana: “Siate generosi apostoli dell’amore”

3. Mi rivolgo ora ai rappresentanti della Famiglia spirituale guanelliana, che celebra quest’anno il centenario di fondazione del Movimento Cooperatori Guanelliani e l’ottantesimo anniversario della morte del Beato Fondatore. Essa ricorda, inoltre, il sessantesimo della nascita al cielo del Servo di Dio Mons. Aurelio Bacciarini, primo successore di Don Luigi Guanella.

Saluto il Superiore Generale dei Servi della Carità, Don Nino Minetti, e la Superiora Generale delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza, Madre Elena Salarici. Col pensiero intendo raggiungere anche tutti i discepoli e le discepole del grande apostolo della carità Don Guanella, insieme ai Cooperatori e agli amici, e manifestare loro la mia spirituale vicinanza in queste ricorrenze, come pure ringraziarli per l’attività apostolica e caritativa che svolgono nella Chiesa, in ogni parte del mondo.

Carissimi Fratelli e Sorelle! Le ricorrenze che voi commemorate costituiscono una significativa occasione per risalire alle sorgenti del carisma ispiratore che ha mosso il beato Don Luigi Guanella a dar vita alle vostre fraternità, il cui programma spirituale ed apostolico può essere riassunto nelle sue parole: “Omnia in caritate”. “Tutto nell’amore”, poiché tutto viene dall’amore di Dio, provvido e buono nei riguardi di ciascuno.

È sempre stato limpido in Don Guanella l’abbandono nelle mani del Padre celeste, premuroso e ricco di misericordia per i suoi figli. Lo attestano i suoi scritti, lo comprovano le iniziative assistenziali che da lui hanno avuto origine. Della misericordia e della fiducia nella Provvidenza di Dio egli si è fatto araldo e apostolo, come mostrano le numerose vostre opere ed istituzioni.

Carissimi! Sulle sue orme siate generosi apostoli dell’amore, operando instancabilmente come lui sulle frontiere delle vecchie e nuove povertà.

Ai partecipanti al Convegno Ignaziano: “Siate protagonisti della nuova evangelizzazione dei giovani d’Europa”

4. Un pensiero indirizzo ora a voi, carissimi giovani, che prendete parte al secondo Convegno Giovanile Ignaziano sul tema: “Europei, cittadini del mondo. Per una profezia della gratuità”. Saluto con affetto ciascuno di voi e i Padri Gesuiti, che accompagnano il vostro itinerario spirituale.

Il vostro impegno cristiano cerca ispirazione e luce nel carisma di sant’Ignazio di Loyola. I primi compagni di Ignazio erano un gruppo di giovani studenti di diverse Nazioni europee, ai quali egli seppe ispirare, nel nome di Gesù, grandi ideali ed aprire orizzonti vasti come il mondo.

Con lo stesso spirito tocca a voi, oggi, alle soglie del nuovo millennio, diffondere la cultura del Vangelo. Questa è, anzitutto, cultura della fratellanza, della solidarietà, del servizio, del dono di sé. Voi – come dice il tema del Convegno – volete essere “profeti della gratuità”. In un mondo in cui troppo spesso le persone si preoccupano soltanto del proprio benessere individuale, coltivando l’egoismo, l’individualismo, il desiderio di avere sempre di più, voi, sull’esempio di Cristo e dei Santi, volete testimoniare che la persona umana trova se stessa solo donandosi.

Le iniziative di solidarietà da voi avviate in Albania e nell’ex Jugoslavia, gli scambi e le amicizie stretti con i giovani della Russia e della Romania, i progetti di aiuto iniziati in Libano, in Ciad e in El Salvador vi hanno già fatto comprendere che i giovani devono superare i confini delle Nazioni e delle diversità etniche, per disegnare insieme il futuro di un continente e di un mondo più fraterno. Occorre superare le divisioni e i conflitti del passato, per mettere in comune con creatività i talenti che la Provvidenza divina ha distribuito con abbondanza ad ogni popolo e ad ogni persona.

Carissimi! Sulle orme di sant’Ignazio, siate protagonisti della nuova evangelizzazione dei giovani dell’Europa: all’Ovest come all’Est, al Nord come al Sud. Non abbiate paura di impegnarvi! Non abbiate paura di essere santi! Come vi suggerisce la spiritualità ignaziana, cercate sempre il magis, il di più. Sia vostra preoccupazione rispondere generosamente all’amore di Cristo, che vi chiama a seguirLo e ad essere suoi amici per cooperare con Lui alla salvezza del mondo.

5. During these days an important International Congress on Secularism and Religious Freedom has been taking place here in Rome to mark the Thirtieth Anniversary of the Second Vatican Council’s Declaration "Dignitatis Humanae". I am pleased that some of the organizers are here present, in particular the representatives of the Becket Fund for Religious Liberty and of the Pontifical Athenaeum "Regina Apostolorum".

Your deliberations have confirmed the innovative character of the Council’s Declaration on Religious Freedom. You have examined its relevance in the socio–political context of its time, and you have gone on from there to trace the development of both secularism and religious freedom in the years since the Council. On the basis of its reports and discussions, your Congress has made a valid contribution to a deeper understanding of the challenges which exist in contemporary society with regard to the defence and promotion of that most fundamental of rights which is the right to religious freedom.

May Almighty God bless you all with peace and courage in the service of truth and freedom.

Ecco le parole del Papa in una nostra traduzione in lingua italiana.

Ai partecipanti al Congresso su: “Secolarismo e libertà religiosa”

5. I questi giorni si è svolto qui a Roma un importante Congresso Internazionale su “Secolarismo e libertà religiosa” nella ricorrenza dei trent’anni della Dichiarazione del Concilio Vaticano II Dignitatis Humanae. È per me un piacere avere qui presenti alcuni degli organizzatori, in particolare i rappresentanti del Becket Fund per la Libertà Religiosa e del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum.

Le vostre conclusioni hanno confermato il carattere innovativo della Dichiarazione conciliare sulla Libertà Religiosa. Voi avete avuto modo di esaminarne l’importanza nel contesto socio-politico del tempo, per poi da qui ripercorrere lo sviluppo sia del secolarismo che della libertà religiosa negli anni successivi al Concilio. Grazie alle relazioni presentate e ai dibattiti svoltisi, il vostro Congresso ha offerto un valido contributo a una più profonda comprensione delle sfide presenti nella società di oggi per quanto riguarda la difesa e la promozione di quell’importantissimo diritto che è il diritto alla libertà religiosa.

Possa Dio Onnipotente concedervi la benedizione di pace e coraggio nel servizio alla verità e alla libertà.

Il Santo Padre ha così concluso in italiano:

6. Carissimi Fratelli e Sorelle, a tutti infine formulo vivissimi voti augurali per il Santo Natale e per il Nuovo Anno. E, mentre assicuro per ciascuno un ricordo nella preghiera, invocando la protezione materna di Maria Santissima, Vergine Immacolata, vi imparto di cuore una speciale Benedizione Apostolica.

 

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