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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II 
AI FUNZIONARI E AGLI AGENTI 
DELL'ISPETTORATO DI PUBBLICA SICUREZZA
PRESSO IL VATICANO, 
DELLA «POLSTRADA» E DELLA QUESTURA DI ROMA

Sala del Concistoro - Sabato Santo, 29 marzo 1997

 

Signor Ispettore Generale,
Signori Funzionari ed Agenti
dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano,
della Polstrada e della Questura di Roma!

1. Benvenuti a questo tradizionale appuntamento, che mi offre l’occasione di manifestarvi gratitudine per il servizio che voi prestate alla mia persona ed alla Sede Apostolica.

Esprimo, in particolare, la mia riconoscenza al Dottor Enrico Marinelli per le cortesi espressioni augurali, che ha voluto rivolgermi a nome vostro. Con lui saluto ciascuno di voi, ringraziandovi per i doni che avete voluto offrirmi e formulando vivissimi auguri di una Pasqua illuminata dalla fede e allietata dagli affetti e dai valori più belli e più veri.

2. Codesto Ispettorato di Pubblica Sicurezza e le forze di Polizia ad esso collegate offrono una preziosa collaborazione al ministero pastorale del Vescovo di Roma. Vi sono grato per la vostra vigile presenza e per l’assistenza che prestate durante la celebrazione dei riti liturgici e le numerose manifestazioni che interessano la Basilica di San Pietro e l’intera Città del Vaticano.

Il Papa ed i suoi Collaboratori, inoltre, sanno di poter contare sulla vostra cooperazione nel corso delle visite pastorali alle Parrocchie ed alle Istituzioni civili ed ecclesiali dell’Urbe, come pure in occasione dei viaggi apostolici in Italia.

Grazie alla vostra discreta ed efficace opera di sorveglianza, i pellegrini, che da ogni parte del mondo vengono a visitare la tomba dell’apostolo Pietro, hanno la possibilità di vivere in tranquillità questa importante esperienza di fede.

Voi svolgete il vostro quotidiano compito, alimentandovi agli ideali civili e umani, propri dei membri della Polizia dello Stato Italiano. Tuttavia, il contatto con eventi di notevole portata religiosa e culturale e con sacerdoti, religiosi e laici che collaborano alla missione universale del Romano Pontefice, offre sicuramente al vostro lavoro ulteriori motivi di impegno e di dedizione.

La speciale condizione in cui vi trovate ad operare vi permette, infatti, di rafforzare la vostra dedizione professionale, traendo linfa e vigore dalla perenne verità del Vangelo. Testimoniando così, nella vostra attività, i valori umani e spirituali propri del Cristianesimo, voi potete recare un contributo all’universale missione della Chiesa.

3. Sede del Successore di Pietro, il Vaticano è meta non solo di credenti di ogni razza e cultura, ma anche di Rappresentanti delle diverse Religioni, di Responsabili degli Stati e di alte Personalità ecclesiastiche e civili, che vengono ad incontrare il Pontefice, o i Suoi collaboratori nei vari Dicasteri della Santa Sede.

La vostra dedizione fa sì che queste occasioni di dialogo e la visita alle preziose testimonianze di cultura e di fede, custodite nella Città del Vaticano, avvengano in un clima di serenità e di ordine. Questo vostro servizio diventerà sempre più importante nei prossimi anni, in vista dello storico evento che segnerà l’inizio del terzo Millennio. La vostra competenza ed i progetti che avete in animo di promuovere per rendere più funzionale la vostra attività costituiscono un indubbio sostegno per la soluzione dei numerosi problemi organizzativi che porrà la celebrazione del Grande Giubileo.

4. Nel rinnovare l’apprezzamento sincero per la vostra cooperazione, affido ciascuno di voi e le vostre rispettive famiglie alla protezione della Madre di Dio. Ella vi sostenga ed accolga le vostre intenzioni, presentandole al suo divin Figlio.

Rivolgo un particolare pensiero ai colleghi ed ai familiari provati dalla sofferenza, nonché ai vostri bambini, per i quali innalzo al Signore un’affettuosa preghiera. Con tali sentimenti imparto a ciascuno di voi e a quanti vi sono cari una speciale Benedizione Apostolica.

 

  © Copyright 1997 - Libreria Editrice Vaticana



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