VIAGGIO APOSTOLICO IN POLONIA (5-17 GIUGNO 1999)
BENEDIZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA UNIVERSITARIA
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
Nuova Biblioteca Universitaria (Varsavia) ― Venerdì, 11 giugno 1999
Illustri Signori!
Voglio salutare cordialmente tutti coloro che si sono riuniti in questo nuovo edificio della Biblioteca dell'Università di Warszawa ― da tempo atteso ― per prendere parte alla cerimonia della sua benedizione. Saluto cordialmente il Signor Cardinale Primate, il Rettore Magnifico insieme al Senato e ai Professori dell'Università e il Signor Rettore Eletto. Mi rallegro della presenza dei Rettori e dei Professori di altre istituzioni accademiche di Warszawa. Saluto il Signor Ministro dell'Istruzione, i rappresentanti dell'Accademia Polacca delle Scienze e i rappresentanti del mondo della cultura.
La Biblioteca è un'istituzione che con la sua esistenza stessa testimonia lo sviluppo della cultura. È costituita, infatti, dal tesoro di opere scritte, nelle quali l'uomo esplica la propria creatività, la propria intelligenza, la conoscenza del mondo e degli uomini ed anche la capacità di autodominio, di sacrificio personale, di solidarietà e di lavoro a favore dello sviluppo del bene comune (cfr Centesimus annus, 51). In una raccolta di libri, gestita sistematicamente, ai vecchi manoscritti ed incunaboli vengono aggiunti nuovi libri e periodici. Il tutto costituisce un eloquente segno dell'unità delle generazioni che si susseguono, formando da una varietà di tempi e di questioni un comune patrimonio di cultura e di scienza. La biblioteca, dunque, è un particolare tempio della creatività dello spirito umano in cui si rispecchia quel Soffio divino, che accompagnava l'opera della creazione del mondo e dell'uomo. Se cerchiamo una motivazione per la presenza del Papa in questo edificio e per la cerimonia stessa della benedizione, occorre tornare proprio a quel momento in cui Dio fece l'uomo a sua immagine e somiglianza, e l'invitò alla cooperazione nell'opera della creazione del bene e della bellezza. Tutto questo mette in evidenza il fatto che l'uomo risponde a tale invito; in un certo senso, questo rinvia a Colui che è la prima Causa dell'esistenza. Se dunque oggi ci troviamo in questo luogo che raccoglie i frutti del lavoro creativo dell'uomo, è giusto il nostro riferimento a Dio, colmo di gratitudine. È giusto il nostro desiderio che Lui benedica questo edificio, che il soffio del suo Spirito sia qui presente e diventi fonte di ispirazione per le future generazioni di uomini di cultura e di scienza.
L'invito rivolto al Papa di benedire questo magnifico edificio è un eloquente segno del fatto che l'ambiente accademico della capitale dimostra un atteggiamento positivo nei riguardi del patrimonio che il cristianesimo recò nel corso dei secoli alla cultura ed alla scienza della Patria; è segno che esso apprezza il suo valore metatemporale; che non solo desidera attingere ulteriormente da esso, ma anche di moltiplicarlo, portando al comune tesoro della cultura frutti di studi contemporanei e di ricerche. È un particolare segno di una crescente consapevolezza, che la Chiesa e gli ambienti scientifici sono alleati in modo naturale nel servire l'uomo.
Voglio infine esprimere la speranza che questa costruzione diventerà, conforme alle attese degli abitanti della capitale, l'inizio di un ringiovanito quartiere universitario di Powisle, che cambierà il volto di Warszawa. Possa questo comune sforzo delle autorità dello Stato, di quelle cittadine e di quelle accademiche, portare ulteriori frutti, non meno magnifici di questo edificio, che ho l'opportunità di benedire. Auguro che questa Biblioteca diventi il luogo in cui coloro che usufruiscono delle sue ricche risorse trovino l'indirizzo e il compimento della nobile passione della ricerca della verità.
Che Dio vi benedica tutti!
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