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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Domenica, 18 maggio 1975

Questa nostra umile voce, che dapprima si è rivolta allo Spirito Santo, invocando la sua venuta, in adempimento alla promessa di Cristo, prima ch'Egli scomparisse dalla scena di questo mondo, promessa lasciata agli Apostoli; vieni, vieni! abbiamo così pregato lo Spirito di verità, lo Spirito di carità; ora, questa stessa voce invitante e invocante, si rivolge a voi, fedeli e pellegrini convenuti qua sulla tomba di S. Pietro; a voi, uomini della terra; anzi a voi, popoli del mondo; e chiama tutti: venite, venite! Dove venire? All'incontro con lo Spirito del Padre e del Figlio, venite all'incontro col Dio vivo, venite alla religione che davvero vi mette al contatto con la Realtà del mondo, con la Verità della vita, venite alla scoperta della somma meraviglia, venite al possesso della suprema fortuna: Dio è Amore. Questo è l'epilogo della rivelazione, questa è l'a sapienza che tutto spiega, questa è la legge della nostra liberazione, questa è la fede offerta all'umanità. Dio è Amore, ed è lo Spirito Santo che così tutti ci convoca.

È la vocazione dei Popoli, ciascuno con la propria lingua, cioè col genio suo proprio di esprimere la sua umanità; ma tutti chiamati ad un'a sola e organica concezione dell'universo, della storia, dei destini essenziali della nostra esistenza; tutti prediletti per costituire una sola e vera famiglia, la Chiesa unica e universale! Venite! è lo Spirito che ci convoca alla giustizia, alla fratellanza, alla pace! Venite! esuli della terra senza speranza; venite, poveri e sofferenti ed oppressi d'ogni società costruita senza basi di principii trascendenti; venite, fanciulli bisognosi di gioia e di speranza; venite, famiglie domestiche, che solo l'Amore invincibile può fare forti e felici; venite, anziani ed infermi, al giorno senza tramonto; venite, alunni e maestri delle scienze nuove e superlative, alla lezione dell'alfa e dell'omega; tutti venite alla civiltà dell'Amore, all'animazione incomparabile dello Spirito Santo! Oh! si dilatasse questo invito circolare e concentrico, e fosse ascoltato come quello profetico di Pietro nel giorno strepitoso della Pentecoste, come quello dolce e soave di Maria, Madre di Cristo, della Chiesa e dell'intera umanità. Così sia!



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