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LETTERA

INTIMA CONSOLAZIONE*

DEL PAPA PAOLO VI
AL CARDINALE GIACOMO LERCARO
IN OCCASIONE DEL XXXIX CONGRESSO EUCARISTICO INTERNAZIONALE
 A BOGOTÀ.

 

Signor Cardinale,

Intima consolazione Ci ha recato la lettera;ispirata a quella profonda devozione alla Cattedra di Pietro, che sempre l'ha distinta e tanto La rende cara al Nostro cuore, ch'Ella Ci ha inviata nel giorno di Pasqua; e grande soddisfazione Ci ha parimente procurato l'incontro con Lei avuto nella recente Udienza, del 24 aprile corrente. E mentre Ella lascia la cura pastorale dell'arcidiocesi Bolognese in mano a successore da Lei stesso preferito, e che Noi stimiamo ben capace e degno di raccogliere la sua preziosa eredità spirituale, desideriamo manifestarLe quanto siano vivi nell'animo nostro i sentimenti di gratitudine, di ammirazione e di augurio, che più che mai in questo momento nutriamo per la sua venerata e a Noi sempre cara persona.

Di gratitudine, anzitutto: per il fedele servizio da Lei prestato alla Chiesa per oltre venti anni nel ministero episcopale; i primi cinque nella sede splendente di Sant' Apollinare, a Ravenna, gli altri — che più hanno segnato la sua personalità di pastore e di maestro — sulla cattedra di San Petronio, sotto la vigile protezione della Beata Vergine di S. Luca, che veglia dall'alto dei colli sulla diletta città di Bologna, come da visibile baluardo della sua materna protezione.

Di ammirazione, poi: per gli importanti incarichi, che Ella ha adempiuto, specialmente in occasione del Concilio Ecumenico Vaticano II; prima nella fase preparatoria, quindi durante lo svolgimento del Concilio con l'ufficio da Noi stessi affidatoLe di Moderatore, successivamente nel periodo post-conciliare, quale Presidente del «Consilium ad exsequendam Constitutionem de Sacra Liturgia». A questo lavoro resterà perennemente legato il suo nome, poiché Ella ha dato impulso alla riforma liturgica, già maturata nel suo animo, attraverso varie iniziative precorritrici, fin da quando Ella fu saggio educatore della gioventù e insegnante di religione nelle pubbliche scuole, e zelantissimo Parroco dell'Immacolata nella città di Genova. Né vogliamo dimenticare l'opera solerte e instancabile, che Ella ha sviluppato nella Chiesa Bolognese con l'applicazione dei Decreti conciliari.

Di augurio, infine: che la Chiesa possa allietarsi ancora per lunghi anni della sua preziosa esperienza anche in questa nuova fase della sua vita, così ricca di opere, di dottrina, di autorità, acquisita nel sacerdotale e pastorale ministero, fedelmente esercitato.

Questi Nostri sentimenti verso di Lei, Signor Cardinale, ricevono oggi come una nuova, pubblica conferma nella nomina a cui La chiamiamo, come segno della Nostra particolare attenzione. Abbiamo infatti voluto affidarLe l'incarico di rappresentarCi quale Nostro Legato al XXXIX Congresso Eucaristico Internazionale, che si celebrerà nel prossimo mese di agosto a Bogotà, in Colombia. A quel Congresso, il primo dopo il Concilio, Ella porterà la sua voce di maestro, il suo ardore di apostolo, che del Mistero Eucaristico, vissuto con esemplare pietà e celebrato con la partecipazione viva di tutta l'assemblea del suo popolo, ha sempre fatto il perno della sua vita sacerdotale.

Dedichiamo infine il Nostro pensiero affettuoso a quella che Lei, Signor Cardinale, ama chiamare la sua Famiglia, cioè 1'«Opera Madonna della Fiducia», sorta da un inesauribile e originale studio di carità paterna allo scopo di formare compiutamente sane e forti coscienze giovanili, sviluppando in esse con lo studio, la preghiera, la vita familiarmente comune, il senso della sapienza cristiana.

Le rinnoviamo l'assicurazione della Nostra preghiera secondo le sue intenzioni, affinché, come Ella si è prodigato per il bene della Chiesa, così si adempia per Lei la biblica promessa: «Il Signore ti guidi sempre, e riempia di splendori la tua anima ... E tu sarai come un giardino irriguo, e come una sorgente, le cui acque non vengono meno» (1).

In auspicio degli invocati doni celesti, siamo lieti di impartire a Lei, Signor Cardinale, ed a quanti Le sono cari, la particolare Nostra Apostolica Benedizione.

Dal Vaticano, il 27 Aprile dell'anno 1968, quinto del Nostro Pontificato.

 

PAULUS PP. VI

 


*A.A.S., vol. LX (1968), n. 5, pp. 251-252

(1) Is. 58, 11.

 

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