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DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII
AI SOCI DELL'AUTOMOBILE CLUB DI ROMA*

Giovedì, 12 aprile 1956

 

Con vivo piacere vi diamo il benvenuto, diletti figli, membri dell'Automobile Club di Roma. L'omaggio affettuoso, che avete voluto renderCi, tocca profondamente il Nostro cuore, e Noi vi ringraziamo tutti, dirigenti e dipendenti, Consiglio Direttivo, Probiviri della Strada, Pionieri della guida e Campioni del volante.

L'automobile è certamente uno dei simboli più espressivi dell'età moderna, del suo desiderio di comodità, di velocità, di progresso tecnico. Non si sa quel che si debba più ammirare nei suoi congegni : la loro potenza e la loro agilità sempre crescente, i raffinamenti meccanici di cui sono dotati, l'eleganza dei loro profili. Senza dubbio l'automobile vi apparirà sovente meno come un mezzo di trasporto che come un meraviglioso oggetto di svago, che esige molta abilità e sicurezza, dominio di voi stessi e resistenza fisica. Voi amate di sentire in vostro potere e di signoreggiare a vostro agio le energie che esso racchiude nei suoi fianchi; voi vi lusingate di vincere facilmente le sue resistenze, i suoi capricci, talvolta le sue ostinatezze. e di avere così l'occasione di provare la vostra padronanza del volante, la vostra esperienza della strada e le vostre conoscenze meccaniche.

Ma voi non dimenticate, ed è questo il merito particolare dei membri di un Automobile Club come il vostro, di rispettare gli utenti della strada, di osservare la cortesia e la lealtà verso gli altri piloti e i pedoni, e di mostrare loro il vostro carattere servizievole. Mettete il vostro vanto nel saper dominare una impazienza spesso ben naturale, nel sacrificare talora un poco del vostro senso di onore per far trionfare quella gentilezza che è un segno di vera carità. Non soltanto potrete così evitare incidenti spiacevoli, ma contribuirete a fare dell'automobile un istrumento anche più utile per voi stessi e per gli altri e capace di procurarvi un piacere di miglior lega.

Degnisi la divina Provvidenza di avervi sotto la sua protezione e di colmarvi delle sue grazie, in pegno delle quali v'impartiamo di cuore la Nostra Benedizione Apostolica.


*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XVIII,
 Diciottesimo anno di Pontificato, 2 marzo 1956 - 1° marzo 1957, p. 89
 Tipografia Poliglotta Vaticana

 



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