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DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII
AI DELEGATI DELLA
CONFEDERAZIONE COOPERATIVA ITALIANA*

Giovedì, 10 maggio 1956

 

Vi accogliamo con gioia, diletti figli, membri della Confederazione Cooperativa Italiana, venuti a Roma per celebrare il decimo anniversario della sua fondazione. Innanzi tutto vorremmo manifestarvi quanto vivamente il vostro omaggio filiale ha toccato il Nostro cuore. Noi ve ne ringraziamo e Ci congratuliamo con voi per il magnifico sviluppo che le vostre Associazioni hanno preso durante questi anni. Non contano esse forse al presente 9.764 enti cooperativi e mutualistici, riuniti in otto Federazioni, con due milioni e centocinquanta mila iscritti?

Senza dubbio voi rappresentate nella economia del Paese una forza sana e attiva, non soltanto per il numero, ma soprattutto in virtù dei principi che vi ispirano e che sono quegli stessi della dottrina sociale cristiana. Voi ben sapete che la produzione e la ripartizione dei beni materiali non dovrebbero mai essere di ostacolo al progresso morale e spirituale della persona umana, intralciare la sua libertà, ledere i suoi diritti imprescrittibili. Le Associazioni cooperative, che si propongono di aiutare i privati a ottenere dal loro lavoro un miglior rendimento, a evitare spese inutili, a premunirli contro gl'infortuni e le difficoltà impreviste, abbisognano per vivere e svilupparsi dell'impulso e della dedizione degli stessi interessati. Esse tengono desto il loro senso del bene comune, delle loro responsabilità sociali e dimostrano con la loro attività i benefici della collaborazione intelligente e il suo potere stimolante. In tal guisa servono gl'interessi economici dei loro membri, ma favoriscono al tempo stesso lo svolgersi delle loro qualità propriamente umane e delle loro più legittime aspirazioni.

Continuate dunque, diletti figli, ad aiutarvi scambievolmente, non solo in vista dei vantaggi materiali, ma sotto l'impulso di una profonda e sincera carità cristiana. Degnisi il Signore di proteggere le vostre associazioni e di effondere in abbondanza i suoi divini favori e le sue grazie su di voi, sulle vostre famiglie e sulle opere vostre, mentre di tutto cuore vi impartiamo in pegno del Nostro affetto la Benedizione Apostolica.


*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XVIII,
 Diciottesimo anno di Pontificato, 2 marzo 1956 - 1° marzo 1957, p. 189
 Tipografia Poliglotta Vaticana

 



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