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DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII
AI COMPONENTI DELLA "COMMISSIONE NAZIONALE
ITALIANA DELLA LEGA PER LA LOTTA CONTRO I RUMORI"*

Sala del Trono - Martedì, 11 dicembre 1956

 

Il secondo Congresso Nazionale tenuto l'anno scorso dalla vostra « Lega Italiana per la lotta contro i rumori » vi ha dato l'incarico di elaborare le norme utili per la difesa delle case di civile abitazione contro tale danno, e a questo titolo vi siete adunati al presente in Roma. Volentieri abbiamo accolto il vostro desiderio di metterCi a parte dei vostri lavori, e siamo lieti di esprimervi i Nostri più vivi incoraggiamenti.

Abbiamo percorso con interesse il volume in cui sono riunite le conferenze pronunciate durante il vostro ultimo Congresso; esse mostrano eloquentemente la cura di non trascurare alcuno degli aspetti di questo problema, che diviene di giorno in giorno più acuto. Il fatto si manifesta con evidenza anche in Roma, ove l'affluenza crescente di veicoli d'ogni specie nelle vie in non piccola parte strette e ingombre, e non di rado la poco diligente osservanza dei regolamenti di polizia, diffondono un rumore intenso, dannoso alla quiete dei cittadini. Che i rumori generati dal traffico automobile, dalle officine, dagli apparecchi domestici abbiano sull'organismo umano, e particolarmente sul sistema nervoso, effetti dannosi, è provato dalla esperienza quotidiana. L'eccitazione continua e talvolta violenta esercitata sui nervi provoca una stanchezza più rapida, mali di testa, una considerevole diminuzione delle percezioni sensibili. Per lungo tempo, pur troppo, si è potuto considerare come ineluttabile il fatto che operai debbano sopportare nei locali degli opifici lo strepito assordante delle macchine; che impiegati subiscano nei vasti uffici il tormento incessante di sonerie, di chiamate e il crepitio delle macchine da scrivere. Presentemente l'influsso dello stato psichico del lavoratore sul suo rendimento non sfugge più ai capi dell'impresa, e si è cominciato a ricercare i rimedi.

Ma le dimore private sono anch'esse circondate come da una rete sonora sempre più densa, che proviene dalla strada o dal vicinato, e che richiede un'azione di difesa organizzata. Perciò Ci compiacciamo di vedere la vostra Lega accingersi a trattare seriamente questo non facile problema: anzitutto dal lato tecnico, con lo studio delle differenti cause di turbamento e dei procedimenti atti ad effettuare un isolamento acustico efficace. Senza dubbio l'utilizzazione a tale effetto di materiali e di sistemi di costruzione speciali importa una maggiore spesa. Questa negli edifici industriali è abbastanza rapidamente risarcita dall'aumento della produttività dovuta alle migliori condizioni fisiche della mano d'opera; ma anche per le abitazioni private l'aggravio economico è largamente compensato da un accrescimento di tranquillità, di pace, di benessere familiare; vantaggi di un prezzo inestimabile.

La meccanizzazione della vita moderna, causa della maggior parte delle perturbazioni sonore, — si pensi, per esempio, ai tranvai, alle metropolitane e alle ferrovie sotterranee, ai grossi autocarri che mettono in vibrazione il suolo su cui corrono, — importano per le famiglie una vera minaccia, particolarmente per la intimità del focolare e per l'aura di gioia serena, che dovrebbe regnarvi. Perciò vivamente auguriamo che l'opinione pubblica, messa in apprensione per opera vostra, acquisti una più chiara coscienza del bisogno di difendersi contro l'invasione dei rumori, specialmente se sono provocati senza necessità. Ben spesso infatti sarebbe sufficiente per evitarli un poco di attenzione, di cortesia, di riguardo verso gli altri. Che dunque ognuno si abitui a pensare non solamente alla sua comodità personale, ma anche a quella altrui; che ne tenga conto il più possibile e si studi di non turbare il vicinato, cagionando rumori eccessivi od inutili.

Noi vorremmo anche rilevare come il silenzio si dimostra benefico non solo per la sanità, l'equilibrio nervoso e il lavoro intellettuale, ma soprattutto per aiutare l'uomo a vivere in profondità e in altezza. Il silenzio esteriore non basta certamente per introdurre lo spirito fino nelle regioni più elevate, ma ne prepara l'accesso; invita allo sforzo più arduo della vita interiore; dispone ad ascoltare la voce misteriosa di Dio stesso presente nell'anima della sua creatura e desideroso di comunicarle i suoi beni.

Possano queste Nostre considerazioni animarvi nella vostra così benefica attività e aiutarvi a proseguirla con sempre maggior ardore. Con tale augurio e in pegno dei più abbondanti favori celesti, impartiamo di cuore a voi, alle vostre famiglie e ai vostri collaboratori la Nostra paterna Apostolica Benedizione


*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XVIII,
 Diciottesimo anno di Pontificato, 2 marzo 1956 - 1° marzo 1957, pp. 709 - 710
 Tipografia Poliglotta Vaticana

 



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