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PAPA FRANCESCO

MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA
DOMUS SANCTAE MARTHAE

La saggezza dei cristiani

Venerdì, 24 maggio 2013

 

(da: L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLIII, n. 119, Sab. 25/05/2013)

 

«Nella preghiera che è nel messale latino per la messa di questa mattina dedicata a santa Maria Ausiliatrice — ha detto Papa Francesco nell’omelia di oggi, 24 maggio, durante la celebrazione nella cappella della Domus Sanctae Marthae — chiediamo due grazie: sopportare con pazienza e vincere con amore le oppressioni, esterne e interne». Sono grazie proprie di un cristiano; ma «sopportare con pazienza non è facile» ha riconosciuto il Pontefice. Infatti «quando sopraggiungono difficoltà da fuori o quando nascono problemi nel cuore, nell’anima, problemi interiori, non è facile sopportarli con pazienza. È più facile diventare impazienti».

Cosa significa dunque sopportare? Sopportare è «portare una difficoltà. Ma è portare addosso una difficoltà? No. Sopportare — ha spiegato il Santo Padre — è prendere la difficoltà e portarla su, con forza, perché la difficoltà non ci abbassi. Questa è una virtù cristiana. San Paolo ne parla parecchie volte. Sopportare perciò significa non lasciarci vincere dalle difficoltà. Il cristiano ha la forza di non abbassare le braccia, ma di portare su, di sopportare». Compito non facile, perché si è presi dallo scoraggiamento e viene la voglia «di abbassare le braccia e dire: Andiamo, facciamo quello che possiamo e niente di più! Sopportare è una grazia e dobbiamo chiederla nelle difficoltà».

L’altra grazia di cui ha parlato il Pontefice è quella di vincere con l’amore. «Si può vincere — ha precisato — in tanti modi, ma la grazia che noi chiediamo oggi è la grazia della vittoria per mezzo dell’amore. Non è facile». L’amore consiste in «quella mitezza che Gesù ci ha insegnato. Quella è la vittoria». L’apostolo Giovanni, ha detto in proposito il Pontefice, «ci dice nella prima lettera: questa è la nostra vittoria, la nostra fede. La nostra fede è proprio questo: credere in Gesù che ci ha insegnato l’amore e ci ha insegnato ad amare tutti. E la prova che noi siamo nell’amore è quando preghiamo per i nostri nemici».

Il Santo Padre ha portato come esempio la saggezza degli anziani: «Quante persone anziane hanno percorso questa strada. È bello guardarle. Hanno quello sguardo bello, quella felicità serena. Non parlano tanto ma hanno un cuore paziente e pieno d’amore. Sanno cosa è il perdono dei nemici, sanno cosa è pregare per i nemici. Tanti cristiani sono così». Se invece «prendiamo l’altra strada», quella del non perdono, dell’amore negato, allora «siamo impazienti e ci stanchiamo». «La vittoria — ha concluso — è la fede in Gesù che ci ha insegnato la strada dell’amore, e la sconfitta è il percorrere l’altra strada. Quanti cristiani tristi, scoraggiati troviamo perché non hanno avuto questa grazia di sopportare con pazienza e di vincere con amore!».

Parlando all’inizio della celebrazione della ricorrenza liturgica, Papa Francesco ha ricordato la festa di Maria Ausiliatrice e ha detto che oggi «tutta la Chiesa prega per la Cina, per i cristiani cinesi. Questa mattina offriamo la messa per questo nobile e grande popolo cinese, per i cristiani, perché la Madonna li aiuti e li custodisca».

Alla celebrazione erano presenti, tra gli altri, l’arcivescovo Savio Hon Tai-Fai, segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, un gruppo di sacerdoti, religiosi, seminaristi e laici in rappresentanza della comunità cattolica cinese residente a Roma. Oltre al segretario di Propaganda fide, con il Papa hanno concelebrato, tra gli altri, l’arcivescovo Claudio Maria Celli, che accompagnava un gruppo del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, e i monsignori Janusz Bogusław Stepnowski, vescovo di ?om?a, in Polonia, e Fernando Arêas Rifan, amministratore apostolico dell’amministrazione apostolica personale di São João Maria Vianney in Campos, in Brasile.

 



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