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GIOVANNI PAOLO II

ANGELUS

Domenica, 17 febbraio 1991

 

1. Nell'Enciclica Rerum Novarum Leone XIII non esitò a parlare di "diritti dei lavoratori", pur trattandone nel quadro più ampio dei corrispettivi doveri. Così riconosceva che tali diritti, nella società quale veniva allora delineandosi sotto l'impulso della rivoluzione industriale, erano non di rado negletti e persino conculcati.

Fedele al perenne richiamo evangelico, il Papa assumeva su di sé la difesa della condizione operaia, allora particolarmente precaria. Ciò faceva, oltre che per il doveroso rispetto delle esigenze della giustizia, per la consapevolezza che in ogni persona provata si rispecchia maggiormente l'immagine di Cristo (Mt 25, 31 ss.).

"I diritti vanno debitamente protetti - scriveva - in chiunque ne abbia. I pubblici poteri devono assicurare a ciascuno il suo . . . Nel tutelare le ragioni dei privati si deve avere un riguardo speciale ai deboli e ai poveri . . . Agli operai, che sono nel numero dei deboli e dei bisognosi, lo Stato deve di preferenza rivolgere le cure e la provvidenza sua".

2. Oggi siamo in grado di ben valutare il coraggio e la lungimiranza di questo pronunciamento pontificio, che di fatto favorì la successiva formazione di una coscienza sociale più attenta alle esigenze dei lavoratori. Ed oggi la situazione risulta mutata in positivo: è cresciuta la forza contrattuale del mondo operaio ed è considerevole il suo peso nei rapporti politici e sociali. Ma restano ancora, anche nei Paesi più sviluppati, fasce di persone a vario titolo emarginate in conseguenza soprattutto della disoccupazione e della sottoccupazione: per esse il principio leoniano della giustizia verso i più deboli conserva anche oggi tutta la sua attualità.

In questi ultimi anni è fortunatamente cresciuta la sensibilità della pubblica opinione nei loro confronti. I membri della società sono consapevoli di essere tutti legati da una reciproca interdipendenza, così che il disagio di una categoria si riflette inevitabilmente sulle altre. Rientra, perciò, nell'interesse di tutti promuovere l'elevazione sociale di ogni cittadino. Così nell'attenzione agli ultimi la comunità comprende meglio la propria vocazione alla solidarietà, virtù indispensabile per costruire un mondo rinnovato, nel quale ciascuno sia accolto, rispettato e difeso proprio perché creato ad immagine di Dio (Gn 1, 26).

3. Il tempo di Quaresima, appena iniziato, è occasione di più intensa preghiera e di più generosa penitenza per implorare da Dio la grazia della conversione dei cuori e il dono della pace nella giustizia per tutti i popoli.

A tutti i fedeli della Chiesa Cattolica - alle Diocesi, alle parrocchie e alle diverse organizzazioni ecclesiastiche - chiedo di consacrare questo tempo di preparazione pasquale alla preghiera per la pace e a gesti concreti di fraterna sollecitudine verso coloro che soffrono a motivo della guerra e delle ingiustizie esistenti nella vasta e provata regione del Medio Oriente.

Rivolgo, inoltre, uno speciale e accorato invito alle Comunità di vita contemplativa, che qualcuno ha definito come il cuore della Chiesa. A queste donne e a questi uomini, che hanno offerto tutto a Dio e ai fratelli affido l'umanità. Che da ogni Monastero e Convento, ove si incontrano e si fondono le angosce e le speranze della Chiesa e del mondo, si elevi un'incessante preghiera! Che ognuna delle persone consacrate all'orazione si senta profondamente unita a tutti i credenti che, in questo periodo, si rivolgono a Dio misericordioso chiedendo illuminazione per i governanti e pace per il mondo.

La Vergine Maria voglia accogliere dal Cielo queste nostre suppliche ed avvalorarle con la sua materna intercessione!


Alla popolazione del Perù

Deseo expresar también sentimientos de solidaridad con las poblaciones del Perú que se están viendo afectadas por una epidemia de cólera.

La Iglesia en el Perú, asistida también por organizaciones católicas internacionales, está haciendo todo lo posible por mitigar los sufrimientos de tantas personas y familias. Quiero ahora dirigir un llamado a los fieles católicos para que sostengan con sus oraciones y con sus ayudas materiales a estos hermanos que sufren.

Ad alcuni gruppi di espressione linguistica francese

Je salue toutes les personnes de langue française qui ont pris part à cette prière mariale du milieu du jour. J’adresse mes vœux cordiaux aux groupes de jeunes, en particulier ceux d’Aurillac et de Versailles. Je leur souhaite un très bon pèlerinage dans cette Ville éternelle, au commencement du Carême sur la route de Pâques. Que Dieu vous bénisse!

Ad alcuni gruppi di pellegrini italiani

Rivolgo un saluto particolare al gruppo dei giovani della Federazione degli Istituti Dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica (Fidae), i quali sono convenuti a Roma da diverse regioni d’Italia per approfondire il tema della Giornata Mondiale dei Giovani, che si celebrerà a Czestochowa nel prossimo mese di agosto.

Vi ringrazio per questa presenza, con la quale intendete testimoniare la vostra fedeltà ai princìpi del Vangelo, specialmente nel campo scolastico e culturale, dove vi trovate ad operare.

Rivolgo pure un cordiale saluto ai ragazzi e giovani dell’Azione Cattolica della Parrocchia di Nostra Signora di Fatima, in Aranova. Nel manifestarvi il mio grato animo, auspico che possiate crescere ogni giorno di più nell’amore al Signore e nell’impegno di solidarietà verso i fratelli, soprattutto in questo tempo di Quaresima.

Come già saprete, questa sera avranno inizio in Vaticano gli Esercizi Spirituali, a cui prenderanno parte, con me, i collaboratori della Curia Romana. Mi raccomando alle preghiere e ai sacrifici di tutti voi, perché durante questo ritiro spirituale, che costituisce il cuore del tempo quaresimale, siamo assistiti dalla luce dello Spirito Santo per un fruttuoso esito.

 

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