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GIOVANNI PAOLO II

ANGELUS

Domenica, 19 luglio 1992

 

Carissimi fratelli e sorelle!

Recito quest'oggi l'Angelus da un ospedale, insieme con i Medici e gli ammalati di questa casa di sofferenza e di speranza, unito anche ai fedeli raccolti in Piazza San Pietro ed a quanti sono collegati mediante i mezzi di comunicazione sociale. In questi giorni mi sono state di conforto le espressioni di solidarietà giuntemi da ogni parte del mondo. Grazie! Grazie ai Medici e al personale del Policlinico Gemelli e del Vaticano, tanto attenti e premurosi nei miei confronti; grazie a chi in vari modi mi ha espresso la propria vicinanza spirituale, con affettuosi messaggi augurali; grazie soprattutto per le preghiere, dono più gradito e mezzo più efficace per vivere con fede e serenità i momenti impegnativi e sofferti dell'esistenza.

Carissimi fratelli e sorelle, vi saluto e benedico tutti. Rivolgo un particolare pensiero a quanti sono riuniti, attorno al loro Vescovo, a Domegge, in Val Cadore, dove oggi avrei dovuto celebrare la Santa Messa. Con la recita dell'Angelus, affido al Signore, per le mani di Maria, le sofferenze fisiche e spirituali di tutti gli ammalati del mondo insieme con le mie per la Chiesa e per l'umanità.

Giovanni Paolo II all'Angelus del 19 luglio 1992, trasmesso via radio dal Policlinico Agostino Gemelli.

 

© Copyright 1992 - Libreria Editrice Vaticana



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