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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
A DON EGIDIO VIGAN
Ò, RETTORE MAGGIORE
DELLA SOCIETÀ SALESIANA DI SAN GIOVANNI BOSCO

 

Al diletto figlio Egidio Viganò
rettore maggiore della Società Salesiana di san Giovanni Bosco.

Si sta per concludere l’anno centenario della morte di san Giovanni Bosco, fondatore di codesta Società, ed il mio animo si apre a tanti ricordi e trae conforto rievocando i principali momenti celebrativi, che l’hanno contrassegnato.

Numerosi sono stati gli incontri avuti con i giovani alunni degli istituti salesiani, provenienti da ogni parte del mondo; ma soprattutto è vivo nella mia memoria il pellegrinaggio che ho compiuto ai luoghi del vostro fondatore, visitati con intento pastorale e con sentimenti di riconoscenza a Dio, per aver donato alla Chiesa un educatore tanto insigne. Già all’inizio di questo anno giubilare le ho indirizzato una lettera, per mettere in luce la missione ed il carisma peculiare di don Bosco e dei suoi figli spirituali nell’arte di formare i giovani, ed ho anche raccomandato a tutti coloro che operano in mezzo alla gioventù di seguire fedelmente le vie da lui tracciate, adattandole alle esigenze ed alle caratteristiche del nostro tempo.

I problemi della gioventù di oggi confermano, infatti, la perdurante attualità dei principi del metodo pedagogico, ideato da san Giovanni Bosco e incentrato sull’importanza di prevenire nei giovani il sorgere di esperienze negative, di educare in positivo con valide proposte ed esempi, di far leva sulla libertà interiore di cui sono dotati, di stabilire con essi rapporti di autentica familiarità, di stimolarne le native capacità, basandosi su: la ragione, la religione, l’amorevolezza (Epistula R. D. presbytero Aegidio Viganò, Rectori maiori Societatis S. Francisci Salesii post centum transactos annos ab obitu S. Ioannis Bosco, 8.10-12, die 31 ian. 1988: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XI, 1 [1988] 279 s. 281 ss.).

È mio desiderio che i frutti di questo anno commemorativo perdurino a lungo sia in codesta società salesiana, sia nella Chiesa universale, che in don Bosco ha riconosciuto e riconosce un modello esemplare di apostolo dei giovani. Pertanto, accogliendo anche il voto di numerosi fratelli nell’Episcopato, dei sacerdoti salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, dei loro ex alunni e di tanti fedeli, in virtù della potestà apostolica dichiaro e proclamo san Giovanni Bosco padre e maestro della gioventù, stabilendo che con tale titolo egli sia onorato ed invocato, specialmente dai suoi figli spirituali.

Confidando che questa mia decisione contribuisca a promuovere sempre maggiormente il culto del caro santo e susciti numerosi imitatori del suo zelo di educatore, imparto a lei, ai suoi confratelli ed all’intera famiglia salesiana la propiziatrice benedizione apostolica.

Dal Vaticano, il 24 gennaio - memoria di san Francesco di Sales - dell’anno 1989, undicesimo di pontificato.

IOANNES PAULUS PP. II

 

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