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LETTERA DI SUA SANTITÀ GIOVANNI XXIII
«NELL'UDIENZA»*
AL CARDINAL GIUSEPPE PIZZARDO,
PREFETTO DELLA SACRA CONGREGAZIONE DEI SEMINARI E DELLE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI

 

Signor Cardinale,

Nell'Udienza di lunedì 5 ottobre u. s., che ebbi il piacere di accordarLe, Ella, Signor Cardinale, mi manifestava la Sua prontissima disposizione ad esser sollevato da una delle molteplici incombenze che gravano su di Lei e, precisamente, dall'incarico di Segretario della Suprema Sacra Congregazione del Santo Offizio, rimanendo così anche più alacre e libero di dedicarsi con tutto l'impegno ed efficacia agli altri pur importanti compiti che Ella assolve in Curia.

Questo Suo gesto mi ha tanto edificato e per il fatto in se stesso e per il Suo nobile modo di esprimerlo.

Quando, il 13 dicembre 1955, tenni Concistoro Segreto, nel rivolgermi ai Cardinali, esprimevo la viva aspirazione dell'animo mio a che l'aumento del numero dei Porporati contribuisse a rendere in qualche modo più leggero per alcuni di essi il peso di uffici gravissimi. Ciò dicevo. non solo preoccupandomi, come dovevo, di non pretendere troppo dalle preziose energie dei singoli Signori Cardinali, ma anche affinché una più equa distribuzione degli oneri facilitasse il disbrigo degli affari nella Curia Romana, con vantaggio della intera Chiesa.

Ella ha dato un grande esempio, e mi compiaccio tanto di poterGlielo attestare, come innanzi ad un nuovo saggio di quello spirito di dedizione con cui Ella ha sempre servito la Santa Sede.

D'altro canto, l'importanza del Sacro Dicastero che Ella continua a dirigere e che presiede alle Università degli Studi e alla formazione del giovane Clero, pupilla degli occhi della Chiesa, è più che sufficiente a giustificare il fatto che Ella, già così benemerita e ricca di esperienza in tale campo, senta il bisogno di dedicarvi tutte le Sue preziose energie.

Mi è caro assicurarLa della viva riconoscenza della Sede Apostolica per tutto ciò che ha fatto, durante lunghi anni, come Segretario della Sacra Congregazione del Santo Offizio e di affidare alla Santissima Vergine la preghiera che Le ottenga da Dio la ricompensa per l'opera da Lei svolta con tanta generosità.

Come segno di tali sentimenti e pegno delle celesti grazie Le imparto di tutto cuore una particolare Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 12 ottobre 1959.

 

IOANNES PP. XXIII


*  AAS. vol. LI, 1959, pp. 809-810.

 



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