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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

II Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi
Domenica, 12 settembre 1971

 

Avete anche voi certamente sentito parlare del prossimo Sinodo Episcopale: comincerà il 30 settembre e durerà probabilmente tutto il mese di ottobre.

Vi invitiamo oggi a pregare per il buon esito di questo avvenimento importante nella vita della Chiesa. Vi saranno trattati principalmente due temi, assai grandi e complessi: uno circa il sacerdozio ministeriale, l’altro circa la giustizia nel mondo.

Che cosa è il Sinodo Episcopale? È un’istituzione derivata dal recente Concilio; è una riunione, convocata ormai normalmente ogni due anni, di Vescovi rappresentanti l’Episcopato di tutto il mondo; saranno circa duecento. La maggior parte di essi sono eletti proporzionalmente dalle Conferenze Episcopali delle diverse Regioni della Terra; vi parteciperanno i Capi responsabili dei Dicasteri della Curia Romana, alcuni pochi scelti da Noi per integrare il valore rappresentativo del Sinodo, ed alcuni delegati dell’Unione dei Religiosi. Vi assisteranno anche alcuni Sacerdoti, invitati su proposta dei gruppi di Conferenze Episcopali: circa una trentina, compresi quei pochi da Noi designati. Vi saranno pure, come esperti sui problemi della giustizia, dei laici, tra cui due donne, particolarmente qualificate.

Si è molto studiato, scritto e discusso su questo Sinodo; ma soprattutto si è pregato e si pregherà sia dai Pastori che dai fedeli, e specialmente dai Religiosi e dalle Religiose, dai malati e dai fanciulli. Abbiamo fatto scrivere ai Presidenti delle Conferenze Episcopali per chiedere che la domenica precedente l’apertura del Sinodo, il 26 settembre, sia dedicata alla preghiera che ottenga alla Chiesa e al Sinodo in modo particolare l’assistenza Divina. Così vive e procede la Chiesa, come una nave nelle cui vele si attende il soffio misterioso e direttivo dello Spirito di Cristo. Noi ne invochiamo e ne speriamo la salutare esperienza.

Siate anche voi concordi con Noi, e cerchiamo di essere come nella Pentecoste tutti «perseveranti nell’orazione con Maria Madre di Gesù».

                                                                



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