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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Domenica, 24 marzo 1974

 

Noi abbiamo compiuto questa mattina, come sapete, la cerimonia della beatificazione di Liborio Wagner, un sacerdote tedesco, d’origine protestante, fattosi poi cattolico, della Diocesi di Würzburg, giovane parroco fu ucciso a causa della sua fede cattolica e romana, in un episodio di feroce repressione della guerra così detta dei « trent’anni », il 9 dicembre 1631. Aveva trentotto anni, contemporaneo - tanto per orizzontarci storicamente – di Don Abbondio, di manzoniana memoria, ma di quale altra tempra morale; il sacerdote e parroco Liborio Wagner è riconosciuto martire, preferendo egli eroicamente subire una morte ignobile e crudele, piuttosto che rinnegare la sua adesione religiosa alla Chiesa cattolica e al Papa. Vittima d’uno sconcertante e tragico dramma storico, noi onoriamo in lui un prete esemplare, umile e mite, ma costante ed impavido, che antepone la fede ad ogni altro valore, e deriva dalla fede la norma logica della sua condotta e della sua testimonianza.
È una gloria per la Chiesa, per quella tedesca specialmente, e meritava d’essere ufficialmente riconosciuta, per ricordare a noi tutti i doveri della coerenza cristiana, e per confortare nel nostro tempo la speranza d’una rinnovata comunione ecumenica.
Onoriamo il nuovo Beato, pensandolo vicino alla Regina del cielo e Madre di tutti i cristiani.

                                          



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