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DISCORSO DI PAOLO VI
AL COMITATO DI PRESIDENZA DELLE A.C.L.I.

Lunedì, 21 novembre 1966

 

Sua Santità, accolto il filiale omaggio del Comitato - che non è al completo, poiché alcuni si trovano tuttora a cooperare nelle iniziative di soccorso per i colpiti dalle tremende alluvioni - vuole paternamente avviare un affabile colloquio con gli intervenuti, richiamandosi al suo costante affetto per tutte le attività cristiane a vantaggio dei lavoratori, e segnatamente per la formazione dei giovani alla dottrina sociale della Chiesa.

Chiedendo notizie sugli effettivi degli iscritti nelle benemerite Associazioni, il Papa nota quanto importante sia coincidere l’ingresso del giovane, dell’adolescente, nella propria vita di lavoro e di responsabilità con l’intento deciso di attuare in se stesso, e nella maniera più completa e generosa, gli insegnamenti della divina legge e la conoscenza dei grandi principi di fraternità, giustizia e pace sociale espressi dal Vangelo.

A questo proposito ricorda come, negli anni in cui era Arcivescovo di Milano, Egli presiedette con viva letizia i convegni festosi per la immatricolazione dei nuovi lavoratori, cioè per il passaggio, così delicato e denso di responsabilità, dalle aule scolastiche alle mansioni di più vasto impegno, sempre nella luce della fede e della morale cristiana.

Il Santo Padre esorta quindi i presenti - e, nelle loro persone, tutti gli iscritti alle ACLI - a mantenere, in ogni circostanza della loro vita familiare, e nelle officine come nei campi, viva ed operante l’idea animatrice, l’origine e la finalità delle care Associazioni, sì da compiere, - con l’esempio, il contegno, la parola salda e confortatrice - un ampio e profondo apostolato d’ambiente, cercando di condurre o riportare a Cristo Signore quanti, proprio per la loro quotidiana fatica materiale, sono da Lui prediletti.

Agendo poi in armoniosa fraterna unione con tutto l’insieme delle attività cattoliche, le ACLI diverranno sempre più una efficiente palestra per le affermazioni della vita cristiana nel mondo del lavoro e nel civile consorzio, ovunque recando il tesoro di verità e di redenzione largitoci dal Divino Maestro.

L’Augusto Pontefice conclude annunziando la speciale Benedizione Apostolica per il Comitato e per tutti gli Aclisti, le rispettive famiglie, le diverse attività di lavoro.

                                      



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