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INCONTRO DI PAOLO VI
CON L'ALTA RAPPRESENTANZA
DELL’EPISCOPATO DELLA POLONIA

Sabato, 7 dicembre 1968

 

LA RICONOSCENZA E IL GAUDIO DEL SUPREMO PASTORE

Signor Cardinale, Venerati Fratelli,

1. La vostra visita è per Noi motivo di ringraziamento e di gaudio. Vi diciamo con tutta verità che desideravamo vedervi, come l’Apostolo Paolo desiderava ardentemente vedere i fedeli di Roma, «ut aliquid impertiar vobis gratiae spiritualis ad confirmandum vos; id est, simul consolari in vobis, per eam quae invicem est, fidem vestram» (Rom. 1, 11-12). Ringraziamo pertanto il Signore per averci elargito la grazia di questo atteso incontro, prezioso per Noi e per voi non facile.

«Gaudeo igitur in vobis» (Rom. 16, 19), vi diremo inoltre: il Nostro animo è ripieno di gaudio per aver potuto fraternamente riabbracciarvi in Cristo, «in osculo pacis», e per aver sentito personalmente da ciascuno di voi, come dagli altri vostri fratelli nell’episcopato che già hanno fatto ritorno in patria, la voce delle vostre fiorenti Chiese. Godiamo specialmente per le buone notizie che Ci avete riferito sul vostro lavoro pastorale, fatto di zelo tenace, intelligente, perseverante e preveggente, che dalle stesse difficoltà di ambiente in cui si esercita sa trarre stimolo e suscitare iniziative che dimostrano una rigogliosa vitalità.

Noi conosciamo ampiamente - e la vostra venuta qui, «ad Limina Apostolorum», Ce lo conferma ancora una volta - la vostra fedeltà e la vostra adesione alla Cattedra di Pietro e al Vicario di Cristo: fedeltà che è ancora più significativa perché non è un semplice fatto personale vostro, ma è espressione propria e qualificante di tutti i fedeli cattolici della Polonia. In questo voi potete dire con tutta verità di essere fedelmente seguiti dal vostro generoso Popolo, allenato nella sua storia eroica e dolorosa alla fedeltà e alla testimonianza, e tuttora compatto nell’osservanza della sua fede cattolica.

Questa fermezza alla vostra tradizione cattolica non solo sarà salvezza per il patrimonio religioso, morale e culturale della Nazione Polacca, ma fin d’ora irradia il suo esempio per tutta la Chiesa. Siatene consapevoli: avete una missione tutta particolare da compiere nel mondo di oggi, anche per le circostanze tra cui si svolge il vostro apostolato: essere testimoni, testimoni autentici di Cristo!

«AD IESUM PER MARIAM»

2. Vi siamo grati per averci manifestato le linee direttrici della vostra attività pastorale e accogliamo volentieri i suggerimenti che Ce ne vengono. Sono anch’essi frutto della vostra quotidiana esperienza, intensamente vissuta e sofferta, e segno sicuro della vostra fede e della vostra pietà.

Ci avete parlato di Cristo, immagine dell’invisibile Dio, per mezzo del quale abbiamo accesso al Padre in un solo Spirito; Cristo costituito da Dio principio della salvezza, che ha fondato la sua Chiesa come segno necessario della salvezza e che ha acquistato gli uomini col suo sangue; Egli è la porta per entrare nell’edificio della Chiesa, di cui Egli è la pietra angolare.

A Cristo voi amate portare le anime mediante la Madonna. Maria Vergine, studiata nel Concilio Ecumenico Vaticano II nel mistero della Chiesa, alla luce del Verbo Incarnato, è infatti unita indissolubilmente a Cristo, e da Lui perfettamente redenta; compartecipe del mistero della Redenzione, conformata al Figlio nella immolazione e nella regalità, da Cristo essa deriva tutti i suoi privilegi. Maria, eccezionale creatura e insieme solidale con gli uomini da salvare, porta Gesù, la Vita nel mondo, e continua la sua funzione salvifica in cielo; il suo salutare influsso sgorga dai meriti e dall’unica mediazione di Cristo; essa è partecipe della salvezza per sé e per il genere umano; il suo culto fa si che «mentre è onorata la Madre, il Figlio . . . sia debitamente conosciuto, amato, glorificato e siano osservati i suoi comandamenti» (Lumen Gentium, numero 66). Nella Chiesa pertanto Maria occupa il posto più vicino a Cristo; è immagine e inizio della Chiesa, membro singolare di essa; unita alla Chiesa per la sua unione al Redentore e per le sue funzioni e grazie; figura della Chiesa per la verginità e la maternità, nella fede, speranza, carità e unione a Cristo, modello di perfezione della Chiesa.

Vediamo con ammirazione il vostro impegno nel promuovere il culto dell’Eucarestia. «Il mistero eucaristico è veramente il centro della sacra Liturgia, anzi di tutta la vita cristiana. Perciò la Chiesa, istruita dallo Spirito Santo, si studia di approfondirlo ogni giorno di più e di vivere più intensamente di esso» (Istruz. «de cultu Mysterii eucharistici», n. 1). L’Eucarestia è mezzo di incorporazione e assimilazione a Cristo; e la celebrazione eucaristica è fonte della vita e della edificazione della Chiesa; segno e causa dell’unità del Popolo di Dio, stretto, nel vincolo della carità, attorno al Cristo. Dall’Eucarestia i fedeli riceveranno la forza per la professione aperta, integra e perseverante della loro fede.

NUOVO SPLENDORE DI VITA CATTOLICA

Vi studiate pure, molto opportunamente, di promuovere una sempre maggiore valorizzazione della Liturgia. Essa è infatti un prolungamento dell’opera redentrice, esercizio del sacerdozio di Cristo, culmine e fonte della vita della Chiesa. Muovete i fedeli ad una partecipazione attiva e cosciente all’azione liturgica, infondendo un profondo spirito ecclesiale anche nei «pii esercizi», di cui è così ricca la vostra vita cristiana.

Dalle vostre relazioni abbiamo anche appreso con soddisfazione che in tutte le Diocesi si procede con oculata sicurezza nell’applicazione dei Decreti del Concilio Ecumenico Vaticano II e delle riforme promosse dalla Chiesa in molti settori della vita cristiana. Continuate perseveranti in questo lavoro, che farà rifulgere di nuovo splendore la vita cattolica in Polonia, confermando il meglio delle vostre nobili tradizioni cristiane, rivalorizzando e interiorizzando sempre più quella fede che così viva traspare dalle grandiose manifestazioni pubbliche di pietà, che vi è dato promuovere. La partecipazione ai Sacramenti, che per merito vostro ha percentuali così elevate tra i vostri fedeli, si trasfonderà in abbondanti frutti di intensa vita cristiana, nella quotidiana osservanza dei precetti della morale e nella vita della famiglia e non mancherà di portare benefici riflessi anche nella vita associativa.

Alla luce degli insegnamenti del Concilio, intensificherete, nei modi e nelle forme a voi consentiti, l’associazione dei Laici al lavoro apostolico. Essi pure sono resi partecipi, nella loro misura, dell’ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo, giacché Cristo, volendo continuare la sua testimonianza, li vivifica col suo Spirito, e li costituisce testimoni.

UNIONE PERFETTA DELLA GERARCHIA DEL CLERO E DEL POPOLO CON IL SUCCESSORE DI PIETRO.

3. Ed ora una parola di esortazione.

Siate sempre uniti: tra di voi, Pastori del Popolo di Dio, nello studio dei piani di pastorale, nell’azione concorde sulle questioni più importanti. Siate uniti al vostro Popolo attraverso i vostri Sacerdoti. E infine insieme al vostro Popolo continuate la vostra unione con questa Sede Apostolica e col Romano Pontefice «principio e fondamento perpetuo dell’unità della fede e della comunione» (Lumen Gentium, n. 18). Nella perfetta comunione col Papa stanno la vostra forza e la vostra grandezza. Noi del resto sappiamo per molteplici attestati antichi e recenti che questo è stato il punto fondamentale del cammino percorso nella vostra millenaria storia cristiana.

Siate perseveranti: vi diciamo con le parole dell’Apostolo Paolo: «Fratres mei carissimi et desideratissimi, gaudium meum et corona mea: sic state in Domino carissimi» (Philip. 4, 1) e ancora: «Vigilate, state in fide et confortamini» (1 Cor. 16, 13).

Perseveranti e lungimiranti nel vostro ministero: la vostra sollecitudine pastorale si prenda specialmente cura dei giovani, degli studenti, degli operai e della famiglia intesa come unità sociale e cristiana. Sappiamo bene che per le vostre provvide iniziative ogni famiglia cattolica si vuol fare una scuola di istruzione religiosa e di formazione cristiana. Ci auguriamo anche che in seno a queste famiglie sorgano numerose le Vocazioni sacerdotali e religiose.

Vi preghiamo inoltre di portare un Nostro speciale e benedicente saluto in primo luogo ai Sacerdoti, cooperatori e consiglieri vostri: abbiateli come fratelli e amici. Salutate e benedite per Noi i Religiosi e le Religiose, che portano con voi l’impegno pastorale in molti settori della vita cattolica. Salutate e benedite ancora per Noi il generoso Laicato, che sente e vive l’impegno dell’apostolato, e tutto il cattolico Popolo Polacco.

FIDUCIA IN CRISTO VIVENTE NELLA SUA CHIESA

4. Confidate in Cristo. Non è Egli sempre con noi, vivente nella sua Chiesa? «Ecce ego vobiscum sum omnibus diebus, usque ad consummationem saeculi» (Matth. 28, 20). Confidate sempre nella protezione di Maria Santissima, vostra celeste Regina e Madre della Chiesa.

Sappiate che il Papa è con il Suo cuore fra voi: «Testis mihi est Deus, quomodo omnes vos cupiam in visceribus Iesu Christi» (Phil. 1, 8); per voi prega: «sine intermissione memoriam Vestri facio in orationibus meis» (Rom. 1, 9-10); con voi soffre; con voi spera: «Memores operis fidei vestrae, et laboris, et charitatis, et sustinentiae spei Domini nostri Iesu Christi» (1 Thess. 1, 3). Assicuratene tutti i vostri fedeli, portando loro il Nostro paterno ed affettuoso ricordo, la Nostra effusiva Benedizione.

    



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