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DISCORSO DEL SANTO PADRE PAOLO VI
AI PELLEGRINI IUGOSLAVI CONVENUTI A ROMA

Sabato, 20 giugno 1970

 

Venerabili Fratelli e diletti Figli,

Sentimenti di viva gratitudine e di sincero compiacimento ci inondano l’animo nel ricevere un gruppo così numeroso e così magnifico che proviene dalla dilettissima Croazia e da altre terre di Iugoslavia.
Vi accogliamo con cuore commosso e lieto! Rivolgiamo innanzitutto il Nostro saluto ai degnissimi Sacri Pastori che vi guidano. Con essi abbracciamo gli zelanti sacerdoti, che li hanno accompagnati, e tutti voi, figli carissimi, che fate loro corona.
Siete venuti a Roma per assistere alla glorificazione di un insigne figlio della vostra terra, il Beato Nicola Tavelić, martire della fede cattolica. Questo vostro pellegrinaggio acquista così un alto significato religioso; è un atto collettivo di fede che voi volete rinnovare e alimentare in quest’alma Città, centro del cattolicesimo, presso la Tomba del Principe degli Apostoli.
Ma nel vostro pellegrinaggio Noi amiamo ravvisare altresì un segno consolantissimo del risveglio di vita religiosa che caratterizza le vostre diocesi. Ne fa fede l’abbondante fioritura di vocazioni, sia sacerdotali che religiose, che fa presagire un avvenire pieno di promesse. Fioritura che va attribuita, oltre che alla fede intimamente vissuta e ad un ambiente familiare fondamentalmente sano, soprattutto allo zelo vigile e generoso dei Pastori e dei sacerdoti, i quali hanno saputo rimanere vicino ai loro greggi, condividendone le angustie e i pericoli, le ansie e i disagi, le gioie e i dolori.

Ma l’espressione del Nostro compiacimento non sarebbe completa, se non ricordassimo in modo particolare anche il benemerito Ordine Francescano, a cui appartenne il Beato Tavelić, e di cui vediamo qui intorno a Noi così numerosa ed eletta rappresentanza. Sappiamo bene, infatti, che la loro testimonianza di bontà e santità, sulle orme del Serafico Patriarca San Francesco, ebbe lungo i secoli un influsso decisivo nella vita della Chiesa presso i vostri popoli.
È lecito quindi sperare che la solenne glorificazione del loro Confratello e dei suoi Compagni sarà uno stimolo a proseguire, in stretta collaborazione coi rispettivi Sacri Pastori, nel loro impegno apostolico, con santo ardore e con rinnovato spirito di fede e di sacrificio.
Venerabili Fratelli e diletti Figli! Vi è concessa la grazia di trovarvi in questa santa Città, dove sperimentate più che mai l’afflato universale della Chiesa Cattolica, che qui, nella Sede di Pietro, trova il centro visibile della sua unità e la garanzia della sua indefettibile stabilità. L’odierno incontro con l’umile Successore di Pietro che vi parla, faccia sì che da questa pietra solidissima, che è la Sede Apostolica, voi sappiate attingere continuamente luce, conforto, sicurezza per rimanere «forti nella fede» (1 Petr. 5, 9), e per amare sempre più questo tesoro, custodirlo e irradiarne la forza salutare intorno a voi.
Vi accompagni la Nostra Apostolica Benedizione, che di cuore estendiamo a tutti i vostri connazionali di Croazia e dell’intera Iugoslavia, che non hanno potuto seguirvi, e in particolare ai piccoli, agli anziani, ai lavoratori, in auspicio delle più elette grazie celesti.

                             



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