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MISCELLANEA


 

Visita ad limina dei Vescovi di Romania

Ad limina Visit of Bishops from Scotland

Primo incontro sul teatro religioso

Cattolicesimo e letteratura nell’Europa del ‘900

 

Summarium

 


 

 

 

VISITA AD LIMINA DEI VESCOVI DI ROMANIA

 

Il 25 febbraio 2003 hanno visitato il Pontificio Consiglio della Cultura i Vescovi cattolici di Romania, che sono stati ricevuti dal Cardinale Presidente Paul Poupard, dal Segretario P. Bernard Ardura O.Praem. e da Mons. Gergely Kovács.

In Romania, secondo il censimento ufficiale del 2002, accanto allÂ’86,8% di ortodossi vive solo il 5,1% di cattolici; invece, secondo la statistica della Chiesa, è cattolico lÂ’8,9% della popolazione: 1.256.512 sono romano-cattolici e 747.500 greco-cattolici (cfr. Annuario Pontificio 2003). Se i greco-cattolici sono di lingua romena, la maggioranza dei romano-cattolici sono di lingua e cultura ungherese. Pertanto, la Conferenza Episcopale è birituale e rispecchia questa pluralità di culture.

Dopo il saluto di benvenuto, il Cardinale Poupard ha parlato del Pontificio Consiglio della Cultura, delle sue origini e dei compiti affidatigli dal Santo Padre. Presentando la rivista del Dicastero, la pubblicazione degli Atti dei diversi convegni organizzati, nonché il recente documento sulla New Age e LÂ’Elenco internazionale dei Centri Culturali Cattolici, ha illustrato lÂ’attività svolta nella promozione dellÂ’incontro tra il Vangelo e le culture, nella funzione di collegamento con le varie componenti del mondo della cultura, nel dialogo con la non credenza.

Il Presidente della Conferenza Episcopale, S.E.R. Mons. Ioan Robu, ha detto che, dopo i cambiamenti politici del 1989, con la fine della dittatura comunista, qualcosa si muove. I cattolici in Romania sono una minoranza composta da minoranze. Se sotto il comunismo non si poteva parlare di una cultura cattolica, ora cÂ’è un cambiamento. Vengono pubblicati sempre più riviste e libri cattolici. Sono in sviluppo i centri culturali cattolici, le case di forma­zione, i centri spirituali, le facoltà teologiche e gli istituti di studi cattolici.

Incoraggiando i Vescovi a proseguire su questa strada, il P. Segretario ha ricordato lÂ’incontro dei centri culturali cattolici organizzato nel 2001 nellÂ’Arcidiocesi di Alba Iulia dei Latini, con la presenza di 22 Paesi dellÂ’Europa Centro-orientale. Ha sottolineato, inoltre, la funzione di ponte di questi centri: sviluppare la propria identità culturale cattolica, ma essere anche aperti ad un dialogo costruttivo.

Alla domanda del Cardinale Poupard sullÂ’atteggiamento dei media romeni nei confronti della Chiesa, Mons. Robu ha detto che la radio e la TV non sono eccessivamente aggressive, se non con alcuni film e programmi violenti. DÂ’altra parte, ci sono anche iniziative per creare una radio cattolica, ma è assai difficile farla senza essere accusati di proselitismo dagli ortodossi.

Il vescovo latino di Iaşi, Mons. Petru Gherghel, ha suggerito di proporre iniziative comuni con la Chiesa ortodossa sul piano culturale, in collaborazione con il Pontificio Consiglio della Cultura.

Mons. Virgil Bercea, vescovo diocesano bizantino di Oradea Mare, ha detto che nelle università statali ci sono numerosi professori cattolici ed esistono possibilità di collaborazione. Ha ripetutamente sottolineato il desiderio di collaborazione con il Dicastero. Inoltre, diverse riviste romene di cultura hanno scrittori o addirittura redattori cattolici. Attraverso di loro e con il loro aiuto è possibile diffondere valori cristiani. Ha parlato anche di un ben riuscito incontro organizzato per sua iniziativa con una cinquantina di poeti e scrittori sul tema del silenzio. CÂ’è, inoltre, lÂ’intenzione di creare una fondazione per gli amici dellÂ’arte cristiana che venga in sostegno degli iconografi, dando loro la possibilità di studiare allÂ’estero.

Il vescovo greco-cattolico di Cluj-Gherla, Mons. Florentin Crihălmeanu, ha detto che si sta perdendo il patrimonio culturale greco-cattolico confiscato. Con la statalizzazione del 1948, tutto è stato integrato nel patrimonio statale o in quello della Chiesa ortodossa. Sebbene la Chiesa greco-cattolica in Romania sia uscita dallÂ’illegalità nel 1989, oggi non le viene restituito quasi niente del suo patrimonio espropriato, neanche i libri liturgici.

LÂ’importanza dei mezzi di comunicazione viene ben avvertita. I giovani usano sempre più lÂ’Internet e negli istituti di educazione, grazie allÂ’iniziativa del Ministero dellÂ’Educazione, lÂ’accesso alla rete è gratis. Questo vale anche per le scuole e per gli istituti cattolici. Esistono già diversi siti web della Chiesa cattolica, sia in lingua romena che ungherese, di ambedue i riti, curati da diocesi, facoltà teologiche e altre istituzioni cattoliche. Anche riviste e giornali cattolici sono regolarmente aggiornati sulla rete.

 

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AD LIMINA VISIT OF BISHOPS FROM SCOTLAND

 

On the 5th of March 2003, members of the Episcopal Conference of Scotland paid a visit to the offices of the Pontifical Council for Culture for an exchange of ideas and information.

In light of letters of encouragement received from the Pontifical Council for Culture, Archbishop Mario Conti of Glasgow spoke of a project underway to form a circle of leading Catholic cultural figures in Scotland. Although it is not yet clear whether this project will lead to the creation of an association, society, fellowship, commission or other body, it is his hope that this would be a focal point and energiser for various initiatives. On this topic, Cardinal Poupard explained the booklet Towards a pastoral approach to Culture, noting that cultural clubs may be used to ensure that the seeds of the gospel have a chance to be sowed and nurtured at all levels of society. Such enterprises may be traditional cultural circles such as those united around art, music, academia, history and museums, but there may also be new expressions of such cultural circles, cine-clubs, study circles, professional associations, discussion groups, prize associations etc. He noted that a Culture Commission attached to the BishopÂ’s Conference would be an excellent tool to guide, co-ordinate and encourage such activities.

Cardinal Paul Poupard enquired after the youth in Scotland wondering whether the phenomenon of “globalised morons” had permeated Scottish society. Wary and weary of the general trend for negative description and lamentation, Bishop Vincent Logan of Dunkeld replied immediately with a positive vision of Scottish youth and the pro-active attitude taken by the Catholic Church in Scotland. He spoke eloquently about his experience of World Youth Days, describing the living-faith experience of the youth involved in this and other similar projects as the rockbed of hope for the Church’s future and mission. The vision of Cardijn was mentioned, in which youth preach to youth, workers to workers, teachers to teachers and so on and so forth.

The Scottish Bishops also spoke about how the Scottish Catholic Church counters cultural rootlessness and seeks to quench opportunely the omnipresent spiritual thirst through celebrating the lives of figures such as St. Mungo, St. Margaret and St. Colomba. The study and celebration of these saints has been at the heart of the work carried out by the Church for some time; indeed the exhortations of Novo millennio ineunte added impetus to the focus on the saints in raising the self-awareness of the cultural identity of Scottish Catholics.

The presence and coverage of the Church in the Press was also discussed. In Scotland, particularly when matters are confrontational, the ChurchÂ’s voice is heard. Thanks to the Catholic media office, the press covers and receives the Church both positively and negatively. The Catholic ChurchÂ’s presence in the new Scottish parliament is likewise felt through the mansions of a special delegate.

Bishop Vincent Logan also spoke about other methods used to ensure that the Church figures on the political and cultural scenes. He cited as an example the annual Mass for the Feast of Christ the King, to which civic dignitaries, be they Scottish or European parliamentarians, the press, University leaders, community leaders etc., are invited. Their continued annual participation is due to the warm welcome given them and the special attention paid to the preaching and liturgy. In reply, Fr. Bernard Ardura observed that the presence of the Church in Scottish culture is event centred, rather than locus centred.

 

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PRIMO INCONTRO SUL TEATRO RELIGIOSO

 

Il Pontificio Consiglio della Cultura, con le sue iniziative vòlte a promuovere un nuovo umanesimo cristiano per il terzo millennio, ha sinora preso in considerazione alcuni settori importanti della realtà culturale ed artistica: la letteratura, il cinema, la musica sacra etc.

Volendo interessarsi anche di un altro significativo settore, quello del teatro religioso, certamente non valorizzato nelle sue straordinarie potenzialità, ha convocato un primo incontro tra Istituzioni, Università e Gruppi teatrali interessati alla tematica, soprattutto per promuovere una maggiore attenzione nei confronti del teatro religioso.

LÂ’incontro si è svolto presso la sede del Pontificio Consiglio della Cultura, nella mattinata del 3 maggio 2003.

Ha presieduto lÂ’incontro Sua Eminenza il Cardinal Paul Poupard, Presidente del Dicastero. Erano presenti il Rev.mo P. Bernard Ardura, Segretario, che ha moderato lÂ’incontro, e Mons. Pasquale Iacobone che ha curato la preparazione della riunione.

Sono intervenuti il prof. Gianfranco Rossi, Presidente della prestigiosa Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato, accompagnato dal Direttore Artistico, il Prof. Claudio Bernardi e la Prof. Carla Bino dellÂ’Università Cattolica del S. Cuore di Brescia; il regista e attore Giuseppe Perruccio di Rinascimento ‘99 – Todi; il dott. Gabriele Allevi, Presidente del Centro Culturale Rezzara di Bergamo; Giovanni Fabbri, rappresentante del Centro Studi Diego Fabbri di Roma; Francesco Agnello, dellÂ’AIRCAC di Parigi. Erano presenti anche altri esponenti delle realtà rappresentate.

Sua Eminenza ha introdotto lÂ’incontro illustrandone le motivazioni e gli obiettivi. Nel suo intervento ha affermato: “Ho voluto invitarVi per esaminare insieme, grazie alla Vostra esperienza e competenza, la situazione attuale del teatro di ispirazione religiosa, forse non pienamente valorizzato nelle sue straordinarie potenzialità, e cercare insieme possibili iniziative concrete per rilanciarlo, possibilmente a livello europeo”.

“A questa attenzione nei confronti del teatro religioso – ha proseguito il Cardinale – ci spingono anche le parole del Santo Padre Giovanni Paolo II, il quale, nella sua Lettera agli Artisti, rivolge un accorato appello a tutti gli Artisti e afferma: ‘Il mio è un invito a riscoprire la profondità della dimensione spirituale e religiosa che ha caratterizzato, in ogni tempo, lÂ’arte nelle sue più nobili forme espressive. EÂ’ in questa prospettiva che io faccio appello a voi, artisti della parola scritta e orale, del teatro e della musica, delle arti plastiche e delle più moderne tecnologie di comunicazione. Faccio appello specialmente a voi, artisti cristiani: a ciascuno vorrei ricordare che lÂ’alleanza stretta da sempre tra Vangelo ed arte implica lÂ’invito ad entrare con intuizione creativa nel mistero del Dio incarnato e, al contempo, nel mistero dellÂ’uomoÂ’ (n.14).

Da questo appello e da questa sollecitazione del Santo Padre, nasce, dunque, lÂ’esigenza di considerare ad un livello non strettamente locale o nazionale, il ruolo e lÂ’importanza che il teatro religioso può e deve assumere, per offrire il proprio specifico contributo a quel progetto e a quellÂ’impegno che Giovanni Paolo II addita a tutta la Chiesa, allÂ’inizio del nuovo millennio: costruire un nuovo umanesimo cristiano, del quale il nostro mondo ha tanto bisogno”.

Al termine del suo intervento, il Cardinale ha letto il messaggio augurale del Santo Padre, il quale “ha vivamente apprezzato questo segno dÂ’attenzione verso una realtà culturale che può validamente contribuire alla formazione ai valori umani e cristiani, come pure sondarne la valenza evangelizzatrice”.

P. Bernard Ardura ha quindi illustrato lÂ’ordine del giorno dellÂ’incontro:

1. Breve presentazione dei presenti e delle rispettive realtà di provenienza.

2. Dibattito sugli obiettivi dellÂ’incontro:

A) Costituzione di una rete di collegamento tra realtà che operano nel settore a livello europeo (Istituzioni, Università, Gruppi teatrali, strutture organizzative).

B) Promozione di incontri periodici di confronto e riflessione, finalizzati ad affrontare le problematiche del settore.

C) Possibili iniziative concrete per incoraggiare autori, gruppi teatrali ed istituzioni culturali ad incrementare la produzione/realizzazione di spettacoli nello specifico ambito teatrale.

 

Quindi, ha avviato la discussione sul primo punto invitando ciascuno a presentare brevemente la propria esperienza. Si è, poi, sviluppato un vivace e interessantissimo dialogo tra i presenti, in cui sono stati evidenziati i bisogni del pubblico, soprattutto europeo, che, come dimostrano alcune esperienze, non è affatto estraneo alla tematica religiosa o spirituale se trattata con gusto e con talento.

I presenti si sono detti tutti estremamente favorevoli alla proposta di creare una rete di collegamento tra di loro, allargandola a tutte le altre realtà che operano nel settore a livello europeo. Come pure è sembrato utile fissare appuntamenti comuni e momenti di studio e riflessione per un maggior confronto sui temi generali che, di volta in volta, saranno concordati. Le prime, possibili iniziative intese a rilanciare il teatro religioso, ed emerse durante lÂ’incontro, si possono così riassumere: condividere e partecipare le realizzazioni teatrali e culturali di ogni realtà per mettere poi in comune spazi e opportunità tali da valorizzarle adeguatamente; creare un premio per nuove opere teatrali a carattere religioso, e questo per sollecitare soprattutto i giovani scrittori.

Questo primo incontro è risultato senzÂ’altro proficuo per conoscere la realtà del teatro a carattere religioso-spirituale. Le riflessioni davvero interessanti ed i suggerimenti concreti per operare nel settore in maniera più organica hanno coinvolto pienamente tutti i partecipanti, i quali hanno chiesto al Pontificio Consiglio della Cultura di proseguire in questÂ’opera di sensibilizzazione e valorizzazione del teatro religioso, da loro pienamente condivisa.

 

 

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CATTOLICESIMO E LETTERATURA NELL’EUROPA DEL ‘900

 

Lo scorso 15 maggio, a Roma, presso la sala Igea dellÂ’Istituto dellÂ’Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, si è svolta la IV Edizione della Giornata di studio e riflessione dedicata a “Cattolicesimo e Letteratura nellÂ’Europa del ‘900. Un ponte tra Oriente ed Occidente”. QuestÂ’anno la giornata ha avuto come organizzatori, oltre al Pontificio Consiglio della Cultura, promotore dellÂ’iniziativa, lo stesso Istituto dellÂ’Enciclopedia Italiana ed il Centro Studi e Ricerche “Ezio Aletti”.

Il Presidente dellÂ’Istituto, il Professor Francesco Paolo Casavola, purtroppo assente per motivi di salute, ha delegato il Professor Saverio Ricci a rivolgere il suo saluto ai partecipanti.

Ha quindi preso la parola il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, per introdurre i lavori della giornata. Nel suo intervento il Cardinale ha spiegato le ragioni del tema proposto per lÂ’edizione 2003: “QuestÂ’anno la Giornata di studio, dedicata al rapporto tra Letteratura e Cattolicesimo nel Novecento, viene vissuta allÂ’insegna di una particolare prospettiva: quella dei rapporti tra Europa Occidentale ed Europa Orientale. Il motivo è facilmente intuibile. Alla vigilia dellÂ’allargamento della Comunità Europea a diversi Paesi dellÂ’Europa Centro-Orientale, evento davvero storico e certo impensabile fino al fatidico 1989, ci è sembrato quanto mai opportuno riflettere sul ruolo unificante della letteratura, ed in particolare di quella letteratura che dialoga con il pensiero e lÂ’esperienza cristiana, ed in essa coglie la motivazione di fondo per promuovere la coesione e la riconciliazione tra i popoli”. Sua Eminenza, sottolineando la presenza di alcuni relatori provenienti dallÂ’Europa Centro-Orientale, ha affermato che è proprio attraverso iniziative come questa che si torna a “respirare a pieni polmoni”, a mettere in sintonia le due anime dellÂ’Europa, quella Occidentale e quella Orientale, secondo lÂ’immagine di Ivanov più volte ripresa da Giovanni Paolo II nei suoi discorsi sullÂ’unità del Continente europeo.

Prima di dare la parola ai relatori, Sua Eminenza ha letto il messaggio augurale del Santo Padre, il quale “auspica che l’opportuna iniziativa contribuisca a far meglio conoscere le comuni radici cristiane del Continente europeo”.

Nella mattinata si sono poi succeduti gli interventi di Adriano DellÂ’Asta, “LÂ’effetto presenza. Il problema di Dio in Bulgakov”; di Andrej Shishkin su “La Russia e la Chiesa universale nella formula di Vladimir Solovëv e V. Ivanov”; di Stanisław Grygiel, che ha trattato brillantemente il tema “Pensare lÂ’Europa con il poeta Wojtyła”; ed infine di Claudio Damiani, con la relazione “Poesia della terra: Esenin e Pascoli”.

Alla ripresa dei lavori, nel pomeriggio, si sono alternati Alexandru Cistelecan, rumeno, che ha tenuto una relazione su “Dio, il mio vicino: la dimensione religiosa nellÂ’opera di Tudor Arghezi”; Giovanni DÂ’Alessandro, che ha parlato della “Ultraterrenità della persona nella Terra Desolata di T.S. Eliot”; Giovanni Casoli su Miłosz, ed infine Frank Kejzar, sloveno, che ha concluso gli interventi parlando de “LÂ’Europa nella poesia di S. Kosovel”.

A fine mattinata cÂ’è stata anche la possibilità di formulare alcune domande ai relatori e di animare un breve ma intenso dibattito.

Le conclusioni della bella e significativa giornata di studio sono state proposte dal giornalista Andrea Monda, che ha anche egregiamente moderato i lavori della giornata di studio, rivelatasi occasione davvero utile e preziosa per mettere a confronto le tradizioni letterarie dellÂ’Est e dellÂ’Occidente dellÂ’Europa, e scoprirne così la profonda armonia, ispirata e motivata dal comune riferimento allÂ’esperienza cristiana, elemento ineludibile dellÂ’iden­tità culturale di tutta lÂ’Europa.

 


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