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INTERVISTA DI MILANO
AL  CARDINALE ENNIO ANTONELLI,
PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA

1° ottobre 2010

 

1) Da Città del Messico a Milano: perché è stata scelta la città di Sant’Ambrogio e San Carlo per la nuova edizione dell’Incontro Mondiale delle Famiglie?

Milano è stata scelta per vari motivi. La città è prestigiosa e conosciuta in tutto il mondo. La Diocesi è una delle più grandi ed ha una gloriosa tradizione di fede, di cultura, di valori familiari. La posizione geografica facilita l’accesso da tutti i continenti e la stessa partecipazione del Santo Padre. L’efficienza operativa dei Milanesi assicura una buona organizzazione e una felice riuscita dell’evento.

 

2) Come la Diocesi di Milano può contribuire a questo importante evento?

Alla Diocesi, d’intesa con il Pontificio Consiglio per la Famiglia, spetta innanzitutto l’elaborazione, la scelta e l’attuazione del programma.

Spetta alla Diocesi coinvolgere le istituzioni e la società civile, oltre ovviamente le comunità ecclesiali, considerando che il tema “La famiglia: il lavoro e la festa” ha una grande incidenza sociale, oltre che religiosa.

In particolare occorre sensibilizzare le famiglie del territorio per la partecipazione alle cinque giornate celebrative e per l’accoglienza delle famiglie ospiti e un fruttuoso incontro con loro.

 

3) E a livello delle comunità cristiane quale percorso sarebbe utile in preparazione all’evento?

Il Papa stesso nella sua Lettera ha invitato a fare un cammino ecclesiale di avvicinamento all’Incontro Mondiale con iniziative a livello parrocchiale, diocesano e nazionale, valorizzando anche il XXX anniversario dell’Esortazione Apostolica Familiaris Consortio che è la magna charta della pastorale familiare nel nostro tempo.

Tali iniziative possono essere di vario genere: incontri di famiglie,valorizzazione delle coppie di sposi nella pastorale, giornate e settimane delle famiglie, feste, ricerche e convegni di studio, iniziative di solidarietà, raccolta e divulgazione di esperienze positive anche attraverso i media.

In particolare viene proposto con apposito sussidio un ciclo di catechesi circa l’incidenza del lavoro e della festa sullo stile di vita della famiglia.

   

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