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PONTIFICIO CONSIGLIO PER I TESTI LEGISLATIVI
PROFILO
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Presidente S.E.R. Mons. Julián Herranz, Arciv. tit. di Vertara ____________________ Membri Em.mi e Rev.mi Signori Cardinali
Sua Beatitudine Kasparian Jean Pierre XVIII, Patriarca em. di Cilicia degli Armeni. Ecc.mo e Rev.mo Monsignore Eid Emilio, Arciv. tit. di Sarepta dei Maroniti. ________________ Segretario: S.E.R. Mons. Bruno Bertagna, Vescovo tit. di Drivasto Sotto-Segretario: Mons. Mario Marchesi. ________________________ Con Motu Proprio Cum iuris canonici, del 15 settembre 1917, Benedetto XV istituì la Pontificia Commissione per lÂinterpretazione autentica del Codice di Diritto Canonico, promulgato il 27 maggio 1917. Detta Commissione è durata fino allÂerezione della Pontificia Commissione per la revisione del Codice di Diritto Canonico, costituita da Giovanni XXIII, in data 28 marzo 1963, con lo scopo di preparare, alla luce dei decreti del Concilio Vaticano II, la riforma del Codice promulgato da Benedetto XV. In data 11 luglio 1967, Paolo VI istituì la Pontificia Commissione per lÂInterpretazione dei Decreti del Concilio Vaticano II, la cui competenza era stata successivamente estesa allÂinterpretazione dei documenti emanati dalla Santa Sede per lÂesecuzione dei Decreti Conciliari (Lettera della Segreteria di Stato N. 134634 del 14 aprile 1969). Giovanni Paolo II, con il Motu Proprio Recognito Iuris Canonici Codice del 2 gennaio 1984, istituì la Pontificia Commissione per lÂinterpretazione autentica del Codice di Diritto Canonico, il cui compito era di interpretare i canoni del nuovo Codice di Diritto Canonico promulgato il 25 gennaio 1983 e le leggi universali della Chiesa latina. Con lÂistituzione di questa Commissione hanno cessato di esistere la Pontificia Commissione per la revisione del Codice di Diritto Canonico e la Pontificia Commissione per lÂinterpretazione dei Decreti del Concilio Vaticano II. Con la Costituzione Apostolica Pastor Bonus, del 28 giugno 1988, la Commissione è stata trasformata nellÂattuale Pontificio Consiglio per lÂInterpretazione dei Testi Legislativi con una competenza più ampia ed articolata. Terminato il lavoro della Pontificia Commissio Codici Iuris Canonici Orientalis Recognoscendo (istituita da Paolo VI il 10 giugno 1972, e promulgato, il 18 ottobre 1990, il Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium, Giovanni Paolo II ha soppresso la suddetta Commissione, attribuendo  a norma della Cost. Apostolica Pastor Bonus, art. 155  al Pontificio Consiglio per lÂInterpretazione dei Testi Legislativi il compito di interpretare il medesimo Codice e tutte le leggi comuni delle Chiese Orientali Cattoliche (cfr. Lettera della Segreteria di Stato, N. 278.287/G.N., del 27 febbraio 1991). Il Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi svolge le sue attività nellÂambito delle seguenti funzioni, che si espongono sinteticamente:
La funzione del Consiglio consiste sopratutto nellÂinterpretazione delle leggi della Chiesa recita lÂart. 154 della Cost. ap. Pastor Bonus. NellÂambito della funzione interpretativa, è competente, innanzitutto per emanare lÂInterpretazione autentica, confermata dallÂautorità pontificia, delle leggi universali della Chiesa (cfr. art. 155), cioè delle leggi che riguardano tutta la Chiesa Latina e delle leggi comuni a tutte le Chiese Orientali Cattoliche. Quando, però, non si configuri un dubbio di diritto tale da richiedere unÂinterpretazione autentica, può offrire opportuni ed autorevoli chiarimenti circa il significato della norma, seguendo i tradizionali criteri dellÂesegesi del testo legale riportati nel. can. 17. Questi chiarimenti possono prendere anche la forma di Dichiarazioni o di Note esplicative.
2. Aiuto tecnico-giuridico agli altri Dicasteri della Curia Romana. Due sono le modalità di assistenza tecnico-giuridica che il Consiglio presta agli altri Dicasteri. La prima modalità consiste in una particolare collaborazione « affinché i decreti generali esecutivi e le istruzioni, che essi devono emanare, siano conformi alle norme del diritto vigente e siano redatti nella dovuta forma giuridica » (Cost. ap. Pastor Bonus, art. 156). La seconda si esplica nello studio dei dubbi nellÂinterpretazione delle leggi universali della Chiesa che gli altri Dicasteri, su proposta del relativo Congresso, sottopongono al nostro Consiglio (cfr. Regolamento Generale della Curia Romana, art. 120), nonché di problemi specifici e particolari di carattere disciplinare Il Pontificio Consiglio, nel contesto della collaborazione collegiale con gli altri Dicasteri della Curia Romana, ha prestato la sua cooperazione tecnica alla preparazione dei documenti della Santa Sede di carattere legislativo e disciplinare, tra gli altri: il « Direttorio per il Ministero e la Vita del Presbitero » (31/01/1994), il « Direttorio Catechistico Generale » (15/08/1997), l« Istruzione su alcune questioni circa la collaborazione dei fedeli laici al ministero dei sacerdoti » (15/08/1997), la « Ratio fundamentalis institutionis Diaconorum Permanentium » ed il « Direttorio per il Ministero e la Vita dei Diaconi permanenti » (22/02/1998), il Motu Proprio « Ad tuendam fidem » (18/05/1998), il Motu proprio « Apostolos Suos » (21/05/1998), lÂIstruzione « De Cooperatione Missionali » (10/09/1998), il Motu Proprio « Sacramentorum sanctitatis tutela » (18/05/2001), il Motu Proprio « Misericordia Dei » (07/04/2002).
3. Esame, sotto lÂaspetto giuridico, dei decreti generali degli organismi episcopali: A norma dellÂart. 157 della Cost. ap. Pastor Bonus il Consiglio esprime il suo parere in ordine alla recognitio, cioè alla revisione da parte della Santa Sede, dei decreti generali delle Conferenze Episcopali e dei concili particolari, tenendo soprattutto conto di due esigenze di natura strettamente giuridica: a) la congruenza di queste norme di diritto particolare con le leggi universali della Chiesa; b) la loro corretta formulazione tecnica, sia a livello terminologico che concettuale.  In questa prospettiva, e a richiesta delle Congregazioni per i Vescovi e per lÂEvangelizzazione dei Popoli  ciascuna nellÂambito della rispettiva competenza territoriale Â, il Consiglio dopo averli esaminati esprime le sue osservazioni sui decreti generali, contenenti la legislazione complementare del CIC. Fino a giugno 2002 ha esaminato 1155 decreti di 56 Conferenze Episcopali, nonché i decreti di alcuni concili particolari (cfr. can. 446 CIC).  Rientrano in questa competenza anche gli statuti delle Conferenze ed altri organismi episcopali. Fino a luglio 1998 erano stati esaminati gli statuti di 53 Conferenze Episcopali e di 6 organismi. Con la pubblicazione della Cost. ap. Apostolos suos, tutte le Conferenze sono state chiamate a rivedere gli statuti per accomodarli alla nuova normativa. Fino al maggio 2000 sono stati sottoposti allÂesame del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi 48 statuti, a richiesta sia della Congregazione per lÂEvangelizzazione dei Popoli sia della Congregazione per i Vescovi.  Poiché le Conferenze Episcopali devono dare esecuzione ad alcune disposizioni delle Costituzioni apostoliche Sapientia Christiana circa le Facoltà ecclesiastiche ed Ex corde Ecclesiae circa le Università cattoliche, il Consiglio ha provveduto a proporre le sue osservazioni alle norme applicative, presentate alla Congregazione per i Vescovi dalle Conferenze Episcopali.  Con lÂIstruzione dell 8 marzo 1996, la Congregazione per lÂEducazione Cattolica, ha concesso alle Conferenze Episcopali uno speciale mandato per emettere decreti generali a norma del can. 455 CIC, in ordine allÂammissione in Seminario di candidati provenienti da altri Seminari o famiglie religiose. In merito è stato consultato il Consiglio, che ha redatto le sue osservazioni circa i decreti generali presentati per la Ârecognitio dalle Conferenze Episcopali.
4. Giudizio di conformità delle leggi particolari e dei decreti generali emanati dai legislatori inferiori alla Suprema Autorità, con le leggi universali della Chiesa Sono stati esaminati finora 8 esposti. Due non sono stati accolti per mancanza di fondamento giuridico. Gli altri sei riguardavano:  le norme di alcuni Vescovi per la presentazione di eventuali candidati allÂEpiscopato; le relative osservazioni sulla non conformità sono state inviate al Nunzio Apostolico e comunicate alla competente Congregazione in data 29 gennaio 1996.  il decreto generale di un Vescovo diocesano, circa la nomina di Vicari episcopali; le relative osservazioni sulla non conformità sono state inviate alla competente Congregazione.  gli statuti di un ÂConsiglio parrocchiale non conformi alle norme del CIC sui Consigli pastorali parrocchiali (can. 536) e sui Consigli per gli affari economici (can. 537). La questione, già trattata in sede di Congresso e successivamente di Consulta, è stata presa in esame e risolta nellÂambito della normativa della « Istruzione interdicasteriale su alcune questioni circa la collaborazione dei fedeli laici al ministero dei sacerdoti » del 14 novembre 1997.  le norme emanate da più Conferenze Episcopali insieme.  le norme di una diocesi circa il sostentamento del Clero.  il decreto generale di un Vescovo diocesano in cui si stabiliscono le imposte che le persone giuridiche presenti in Diocesi sono tenute a versare.
IV. Altre attività del Pontificio Consiglio 1. Incontri con Vescovi ed Istituzioni Nello spirito di servizio proprio di ogni Dicastero della Curia Romana, si sono svolti colloqui con Vescovi che, in occasione della visita ad Limina Apostolorum o per altre circostanze, hanno chiesto di incontrare i responsabili del Pontificio Consiglio per uno scambio di idee e di pareri sulla situazione della Chiesa nei rispettivi Paesi e sullÂapplicazione della legge nelle concrete situazioni ecclesiali. NellÂambito dellÂattività promozionale, in ordine ad una migliore conoscenza e tutela della legge ecclesiastica, sono stati curati, con particolare attenzione, i rapporti con le Università degli Studi, le Facoltà ecclesiastiche e con le Associazioni internazionali" e nazionali di diritto canonico, nonché con altri gruppi di operatori del diritto e con singoli cultori delle scienze giuridiche. Il Consiglio mantiene regolari contatti, oltre che con tutte Conferenze Episcopali, con:  Istituzioni accademiche: Université Saint Paul (Ottawa, Canada), Institut Catholique de Paris (Francia), Institut Catholique de Toulouse (Francia), Katholieke Universiteit Leuven (Leuven, Belgio), Université Catholique de Louvain (Louvain-la-Neuve, Belgio), Rheinische Friederich-Wilhelms-Universität (Bonn, Germania), Ludwig-Maximilians-Universität (München, Germania), Westfälische Wilhelms-Universität (Münster, Germania), la Catholic University of America (Washington, DC, USA), Pontificia Università Lateranense (Roma), Pontificia Università Gregoriana (Roma), Pontificia Università S. Tommaso dÂAquino (Roma), la Pontificia Università Urbaniana (Roma), Pontificia Università della Santa Croce (Roma); Pontificia Università Salesiana (Roma), Pontificio Ateneo ÂAntonianum (Roma), Universidad de Navarra (Pamplona, Spagna), Universidad Pontificia de Salamanca (Spagna), Pontificia Universidad Católica Santa María de los Buenos Aires (Argentina), Universidade Católica Portuguesa (Lisboa), Duquesne Universty (USA), Pontificio Istituto Orientale (Roma), Università Marc Bloch de Strasbourg (Francia), Studium de Droit Canonique de Lyon (Francia).  Associazioni Canonistiche: Consociatio Internationalis Studio Iuris Canonici Promovendo, Associazione Canonistica Italiana, Sociedad Española de Derecho Canónico, Canon Law Society of America, Canon Law Society of Canada, Canon Law Society of Australia and New Zealand, Canon Law Society of Nigeria, Sociedade Brasileira de Canonistas, Gruppo Italiano Docenti Diritto Canonico, Canon Law Society of Eastern Africa, Gruppo Giuristi della Baviera, Officiali del Tribunale dÂAppello di Aix-en-Provence, Società Portoghese di Diritto Canonico, ecc.
2. Simposium Internationale Iuris Canonici « Ius in Vita et in Missione Ecclesiae » In occasione del decimo anniversario della promulgazione del Codice di Diritto Canonico, il Pontificio Consiglio per lÂInterpretazione dei Testi Legislativi, con lÂapprovazione e lÂincoraggiamento del Romano Pontefice, organizzò a Roma dal 19 al 24 aprile 1993 un Simposio Internazionale dal titolo « Il Diritto nella vita e nella missione della Chiesa ». LÂintento scientifico-pastorale del Simposio era quello di evidenziare le potenzialità del costante e vitale raccordo tra scienza canonica e pastoralità della Chiesa, tenendo presente in modo particolare la rilevanza giuridico-pastorale del governo ecclesiastico. Il carattere internazionale del Simposio è stato confermato dalla partecipazione di circa 400 qualificati operatori del Diritto Canonico provenienti da 47 nazioni di tutti i continenti. La congiunzione tra la dimensione speculativa e quella pratico-pastorale si è manifestata attraverso la presenza di molti pastori, tra cui 30 Vescovi  anche in rappresentanza di 11 Conferenze Episcopali e di diversi Dicasteri della Santa Sede Â, di Professori provenienti da 104 Università, e di numerosi Giudici ed altri operatori del Diritto Canonico. Gli atti del Simposio sono stati successivamente pubblicati dalla Libreria Editrice Vaticana.
3. Simposium Internationale « Evangelium vitae » e Diritto Nato dalla comune iniziativa dei Pontifici Consigli per la Famiglia e per lÂInterpretazione dei Testi Legislativi, nonché della Pontificia Accademia per la Vita, il Simposio si è tenuto in Vaticano, nellÂAula del Sinodo dei Vescovi, dal 23 al 25 maggio 1996, con la partecipazione di circa 400 docenti e ricercatori (giuristi, moralisti, biologi e filosofi), di oltre duecento Università ed altre istituzioni culturali di 36 nazioni dei vari continenti. LÂEnciclica « Evangelium Vitae » ha messo in evidenza lo stretto rapporto fra la « cultura della vita »  a difesa dellÂuomo e della famiglia  e il « mondo del Diritto », e in termini scientifici tra bioetica e bio-diritto. Tale stretto rapporto è stato il motivo fondante del Simposio Internazionale e interdisciplinare. Oggetto della riflessione del Simposio è stata in primo luogo lÂincidenza che i principi dottrinali sanciti dallÂEnciclica Evangelium Vitae hanno nel mondo della giustizia, nei rapporti tra Morale e Diritto, nella concezione stessa del Diritto, nel suo insegnamento universitario e nel retto contenuto delle legislazioni civili statali ed internazionali, a tutela della realtà oggettiva della dignità della persona umana e dei diritti fondamentali di essa, prima di tutti il diritto alla vita (due prime relazioni). Nelle altre 17 relazioni e comunicazioni, sono stati approfonditi i rapporti tra bioetica ed ordinamento giuridico, tra diritto positivo e diritto naturale, tra razionalità delle leggi e legalità degli ordinamenti politici, tra democrazia e cultura dei diritti fondamentali, prendendo in considerazione i vari aspetti di questa tematica. A conclusione del Simposio sono state approvate allÂunanimità 15 Conclusioni indirizzate allÂopinione pubblica, ma soprattutto agli uomini ed alle donne, cultori delle scienze giuridiche e bioetiche, impegnati sia nel mondo universitario che nelle strutture della vita socio-politica (parlamenti, corti costituzionali, governi). Gli atti del Simposio sono stati pubblicati dalla Libreria Editrice Vaticana nel 1997.
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