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 Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People

People on the Move - Supp. N° 93,  December 2003, pp. 19-20

Indirizzo di Saluto

(Messaggio)

 

Sua Eccellenza Ferenc Mádl

Presidente della Repubblica d’Ungheria

Eccellentissimi Arcivescovi e Vescovi, 

Reverendissimi Sacerdoti e Collaboratori Missionari,

Signore e Signori!

È un onore per l’Ungheria che il Congresso Mondiale della Pastorale per gli Zingari venga organizzato nel nostro Paese, dove negli ultimi anni la vita pubblica, la politica, le organizzazioni caritatevoli e civili prendono sempre più sul serio i problemi di vita dei nostri connazionali Zingari. È bene sapere che la Chiesa Universale già da secoli si dedica alla cura pastorale di questo popolo e che Voi siete pronti a condividere la vostra esperienza con tutti coloro che assumono questo servizio d’aiuto. 

“Veramente devo rendermi conto che Dio non ha preferenze di persone” –dice San Pietro negli Atti degli Apostoli. Per i credenti questo significa che il Vangelo richiama tutti gli uomini, senza eccezione, ad una vita che si manifesti e cresca nei valori evangelici. 

Il Vangelo è una buona novella per tutti, come l’umanità e la carità sono la forza vivificante e la fonte di gioia per tutti. Tra i compiti della pastorale per gli zingari questi due sono strettamente collegati: la parola di Dio e l’accoglienza dell’uomo. È il servizio offerto all’uomo intero, nel vostro caso il servizio per la crescita umana e spirituale dei nostri fratelli zingari, che richiede di considerare la loro particolare situazione di vita e i loro problemi individuali. Tutti coloro che combattono quotidianamente per la salvezza delle anime, si adoperano molto per il miglioramento della situazione culturale e morale, cioè per il bene di tutta la società. 

Chi oggi, in Ungheria, presta la sua opera a favore degli zingari, deve rendersi conto che la sfida più grande da affrontare è di ottenere che i membri delle varie comunità, chiusi nella loro condotta di vita, diventino più aperti e riconoscano vicendevolmente i rispettivi valori. Affinché si possa realizzare questo incontro è necessario eliminare i fattori di chiusura. 

È una gioia vedere in Ungheria i frutti concreti di questa missione: a Hodász la costruzione di una casa comunitaria e di una Chiesa, ad Alsószentmárton la scuola materna per promuovere l’istruzione dei bambini, a Mánfa l’istituto per la formazione dei giovani che manifestano talenti particolari, la fondazione delle Suore del Buon Pastore aGyöngyösoroszio delle Piccole Suore di San Francesco ad Arló. Dovremmo moltiplicare questi sforzi e diffondere sempre di più questa cultura della generosità. 

Un buon esempio fa “proseliti”. Il fermento di vocazione manifesta dapprima i suoi effetti in ambito ristretto per poi raggiungere la comunità più grande. L’iniziativa di una persona può cambiare la mentalità di un intero gruppo. 

Perciò, all’occasione di questo Congresso Mondiale auguro di cuore che tutto quanto Voi sapete, sperimentate e vivete della condizione degli Zingari, diventi il più puro e il più forte fermento!
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