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ORDINAZIONE EPISCOPALE DI MONSIGNOR LUIGI VENTURA

OMELIA DEL CARDINALE ANGELO SODANO*

 Brescia - Sabato, 29 aprile 1995 

 


Caro Don Luigi,

un giorno ormai lontano anche tu sentisti la voce del Signore, che ti diceva: «Se mi ami, pasci i miei agnelli; se mi ami, pasci le mie pecorelle» (cfr Gv 21, 15-16).

Seguendo l'esempio di San Pietro, degli altri Apostoli e di tanti altri Pastori che nel corso dei secoli ascoltarono quest'invito accorato di Gesù, tu accettasti di continuare nel mondo l'opera di Cristo Buon Pastore: così sei diventato Sacerdote.

Sono ormai passati più di 25 anni da quel 14 giugno 1969, allorquando, in questa stessa Chiesa Cattedrale, il compianto Vescovo Mons. Luigi Morstabilini ti imponeva le mani e pronunciava, allo stesso tempo, le parole che facevano di te un ministro del Signore.

Ora, dopo tanti anni di fecondo servizio sacerdotale, al servizio prima della cara diocesi di Brescia e poi della Sede Apostolica, Cristo, Pastore Supremo della Chiesa, ti chiede un servizio più alto e pur impegnativo. Ancora una volta Egli ti ripete: « Se mi ami, pasci i miei agnelli, Pasci le mie Pecorelle» (Gv 21, 15 -16).

Ancora una volta tu hai ascoltato la voce del Signore, con la generosità ed il fervore di un tempo. Con l'imposizione dalle mie mani e con la formula consacratoria, una grazia nuova scenderà su di Te e cioè la grazia di guidare il Popolo Santa di Dio.

Alla mia umile preghiera si uniranno sacerdoti e fedeli della comunità diocesana, qui degnamente rappresentata dal benemerito Pastore, Sua Eccellenza Mons. Bruno Foresti e da suo Ausiliare, Mons. Virgilio Mario Olmi.

A questa preghiera si unisce in particolare la Curia Romana, qui rappresentata dal caro e venerato Signor Cardinale Agostino Casaroli, maestro tuo e mio nel servizio della Sede Apostolica, dall'Arcivescovo Mons. Giovanni Battista Re, vostro illustre condiocesano e da numerosi altri Prelati.

Una speciale effusione dello Spirito Santo scenderà fra breve su di te con l'imposizione delle mani dei Vescovi ordinanti. E così, forte dei doni dello Spirito, potrai iniziare la missione episcopale che il Successore di Pietro ti ha affidato.

Fratelli e sorelle nel Signore,
il nuovo Vescovo non è chiamato ad esercitare il suo ministero in una diocesi particolare, come Vescovo residenziale, o come Coadiutore od Ausiliare. Egli, entrando a far parte del Collegio episcopale, riceve dal Papa un'altra missione, qual è quella di Nunzio Apostolico. E però sempre la stessa missione pastorale, al servizio della Santa Chiesa, e cioè la missione di insegnare, santificare e governare il popolo di Dio.

Come ogni Vescovo, Mons. Luigi Ventura annunzierà, dunque, il Vangelo di Cristo, il solo che può ancora offrire agli uomini del nostro secolo un orientamento sicuro sul loro cammino.

Come ogni Vescovo, santificherà il popolo cristiano con i Sacramenti di salvezza. Come ogni Vescovo, governerà il popolo di Dio, guidandolo verso il Signore.

«Insegnare, santificare, governare» è questo il triplice ufficio del Vescovo. Ed è nel solco di questa trilogia che il Concilio Vaticano II presenta la figura del Vescovo (LG nn. 24-27; CD un. 13-16). Per un'esigenza di chiarezza, la dottrina cattolica ci ha delineato in modo distinto i «tria munera», i tre uffici del Vescovo. È evidente però che si tratta di un'unica missione affidata al Vescovo con l'ordinazione episcopale, la missione, cioè, di essere continuatore dell'opera salvifica di Cristo.

Per indicare al nuovo Vescovo l'importanza della predicazione, gli consegnerò il libro del Vangelo e gli dirò: «Ricevi il Vangelo e predica la parola di Dio con pazienza e dottrina».

Per ricordargli la sua pienezza sacerdotale, gli imporrò sul capo la mitra, simbolo della sua autorità spirituale.

Per sottolineare la sua missione di guida, gli consegnerò il pastorale, dicendogli: «Accipe baculum, pastoralis muneris signum» «ricevi il bacolo segno dell'ufficio pastorale e cura il gregge, nel quale lo Spirito Santo ti ha collocato, per reggere la Chiesa Santa di Dio».

Caro Don Luigi,
il gregge nel quale lo Spirito Santo ti ha collocato non è una comunità diocesana particolare, ma quello esistente in vasti territori africani, quali sono quelli della Costa d'Avorio, di Burkina Faso e del Niger. Vi sono là delle Chiese particolari, fiorenti di tante iniziative apostoliche e che attendono con impazienza il tuo aiuto.

In quest'anno, in Costa d'Avorio si sta celebrando il primo centenario dell'evangelizzazione. Nella bella Cattedrale di St. Paul di Abidjan si sono già aperte le solenni cerimonie del Giubileo. Tu avrai la possibilità dì partecipare alla chiusura di tali celebrazioni, che si terranno tra il 9 e il 10 settembre prossimo a Gand-Bassabi, la città portuaria dove approdarono i primi missionari francesi della benemerita «Societé des Missions Africaines».

Troverai là una Chiesa fiorente, con quattro Archidiocesi e dieci Diocesi, guidate da Pastori fedeli e zelanti. Tra questi va ricordato il benemerito Card. Bernard Yago, primo Vescovo locale, per 34 anni Vescovo di Abidjan.

Troverai una grande fede e una grande pietà popolare, e la noterai in particolare nella grande Basilica di «Notre-Dame de la Paix» a Yamoussoukro, consacrata dal Papa Giovanni Paolo II nel corso della sua terza visita alla Chiesa avoriana, nel settembre del 1990.

Anche in Burkina Faso, già Alto Volta, troverai una Chiesa giovane, fondata appena agli inizi del 1900 dai Missionari d'Africa, i ben noti Padri Bianchi. È però una Chiesa già ben radicata nella società e profondamente inculturata nella realtà locale, come ha potuto notare lo stesso Sommo Pontefice Giovanni Paolo II nelle due visite effettuate in quel Paese, e precisamente nei due più grandi centri di vita religiosa e sociale, quali sono la città di Ouagadougou e Bobo-Dioulasso. Anche in Burkina Faso l’Episcopato delle nove diocesi del Paese è completamente autoctono. Su tutti si erge la nobile figura del Card. Paul Zoungrana, Arcivescovo di Ouagadougou, già primo sacerdote locale del Paese.

In Niger la prima missione cattolica fu fondata a Niamey appena agli inizi degli anni Trenta. Il primo nigeriano cristiano tuttora vivente fu battezzato nel 1935. Oggi l'unica diocesi di Niamey, che si estende su tutto il grande territorio nazionale (tre volte l’Italia) conta appena ventimila cattolici, in una società a maggioranza islamica. L'opera del Nunzio sarà quindi di prezioso sostegno a quella Comunità ed assicurerai pure alle autorità civili la collaborazione della Chiesa nei vasti campi dell'educazione, dell'assistenza e della promozione sociale.

Cari amici bresciani,
nostro dovere è ora quello di accompagnare il nuovo Vescovo con la nostra preghiera e la nostra solidarietà. Presto egli ci lascerà per dirigersi alla Sua nuova residenza in Costa d'Avorio. Però egli non si sentirà mai solo, anche se fra Brescia ed Abidjan ci sono più di 4000 chilometri di distanza.

Dall'alto il Signore veglierà sempre suoi passi e con il suo Santo Spirito lo sosterrà. Dall'alto ci sarà sempre l’intercessione materna di Maria, regina degli Apostoli.

Da Brescia un coro di preghiera si eleverà al cielo per questo figlio di questa nobile terra, che già ha dato alla Chiesa tanti benemeriti Sacerdoti e Vescovi, religiosi e religiose , missionari e missionari, che si sono sacrificati per l’annunzio del vangelo di Cristo nel mondo intero.
 
Dal cielo veglierà in particolare sul nuovo vescovo il Servo di Dio papa Paolo VI  Lo spirito del compianto Pontefice, il pontefice dell’Esortazione Apostolica «Evangelii nuntiandi» sarà come il fuoco interiore che alimenta la vita pastorale del caro Mons. Luigi Ventura e farà di lui un grande Vescovo missionario.


*L'Osservatore Romano 5.5.1995 p.4.
 

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