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Tradizione e credibilità

Le preoccupazioni di Voltaire


di Ettore Gotti Tedeschi

La tradizione cristiana ha sempre educato a vivere una continua conversione, alla ricerca della perfezione evangelica. Ma questa tensione verso il bene deve riflettersi anche nelle attività temporali che sono necessarie alle opere della Chiesa, là dove il confronto con il mondo esterno è più palese, e dove dunque è necessario essere davvero esemplari, oltre che efficienti, per essere credibili.
I tempi attuali sono influenzati da una fase accelerata di globalizzazione e da una crisi economica che non si risolverà a breve. Entrambi i fattori richiedono l'adattamento a nuove esigenze di comportamento, anche da parte dei diversi enti economici della Chiesa, che devono adoperarsi per ottimizzare, con efficacia, la gestione e l'uso delle risorse necessarie alle opere di religione - amministrate direttamente o attraverso le strutture degli enti stessi, congregazioni e diocesi - affinché la loro azione non si indebolisca a fronte di incertezze sconosciute e di nuovi possibili rischi.
Questi enti, in tali complesse condizioni, devono rafforzare non solo le proprie capacità, ma anche la loro credibilità, per non compromettere quella della Chiesa. Ciò può significare, all'occorrenza, il dovere di adeguarsi a esigenze esterne e globali, che richiedono maggiori informazioni e più trasparenza nelle attività finanziarie. Senza modificare la propria natura giuridica, unica al mondo e necessaria alla propria missione. Ma, anzi, salvaguardando questa natura con il miglioramento delle capacità operative, in modo esemplare e coerente con il necessario spirito etico che deve distinguere il comportamento generale, e tanto più quello delle strutture della Chiesa.
Questo atteggiamento complessivo di disponibilità è indispensabile per facilitare la partecipazione al progetto di costruzione di quella società globale auspicata da Benedetto XVI e per la quale operano i suoi più stretti collaboratori, e per garantire, nelle attività temporali, una presenza incisiva dei valori cristiani.
Nel solco della tradizione bisogna essere guida ed esempio, ottemperando alle giuste regole, mantenendo e rafforzando l'identità cattolica, e influenzando così il rinnovamento necessario in questo progresso - confuso, ma bisognoso di verità e giustizia - che si sta ora realizzando. La presenza della Chiesa, con i suoi valori, è indispensabile anche in economia, non solo perché è stata proprio la sua tradizione a ispirare il pensiero economico moderno grazie ai teologi tardo-scolastici, ma anche perché senza le sue opere di carità, spirituale e materiale, il mondo non si sarebbe potuto reggere e non riuscirebbe a reggersi nemmeno in futuro.
Molti, e da sempre, sono pronti a criticare la Chiesa cattolica. Anche riguardo alle sue risorse economiche, senza le quali peraltro non si produrrebbero quelle opere di cui beneficiano tutti, anche quanti visibilmente sono fuori dai suoi confini. Un esempio è quello di Voltaire, il quale voleva che i suoi familiari - moglie, avvocato, servitù - fossero educati al cristianesimo, credessero in Dio e si comportassero secondo i comandamenti. E lo voleva perché era ben consapevole che quello era l'unico modo sperimentato per non essere tradito, ingannato e derubato. Per continuare a garantire questa buona reputazione è a volte necessario rinnovare gli strumenti. Come affermava Ireneo di Lione nel secondo secolo, è la fede sempre giovane che fa ringiovanire.