Le novità del giornale del Papa
Da domani «L'Osservatore Romano» si rinnova. Dal punto di vista grafico, soprattutto, continuando quanto in questi cento giorni il quotidiano ha fatto per rinnovarsi. Restando naturalmente il «giornale del Papa», e cioè dando conto ogni giorno - subito e integralmente - dell'attività del vescovo di Roma. Con un respiro sempre più internazionale, caratteristica questa che è sempre stata una costante del foglio vaticano e che ora, per essere all'altezza delle nuove prospettive di un'informazione ogni giorno più globale, è maggiormente accentuata.
Ma conviene andare con ordine, e presentare in breve le novità che da domani si troveranno sulle otto pagine che «L'Osservatore Romano» offre quotidianamente. Con un lavoro che è di squadra: cioè di segretarie, traduttrici, commessi, correttori, giornalisti. Ora, per merito soprattutto dell'inventiva e dello sforzo dei nostri grafici e del loro redattore capo - che in queste settimane hanno lavorato benissimo, come sempre, ma con un impegno ancora più deciso - il giornale sarà più arioso e leggibile, grazie a caratteri diversi, leggermente più grandi, e maggiori spazi. Introducendo stabilmente il colore nella prima e nell'ultima pagina, nella consapevolezza della funzione importante che rivestono tanto l'aspetto complessivo quanto, appunto, le immagini.
La prima pagina, di copertina, è ovviamente riservata ai testi e alle notizie più importanti, spesso con richiami che rimandano all'interno, mentre l'ultima - una vera e propria seconda copertina, ancor più valorizzata dall'uso del colore - è di norma riservata all'attività papale e alle informazioni sulla Santa Sede. Seconda e terza offrono le notizie internazionali in un'ottica larga (nella quale, ovviamente, è inclusa l'Italia), quarta e quinta sono dedicate alla cultura, sesta e settima, infine, all'informazione religiosa: sul cattolicesimo soprattutto - con uno sguardo attento alle Chiese orientali, cattoliche e non - ma anche su altre confessioni cristiane e religioni diverse.
Obiettivo è naturalmente il «bel giornale» che il cardinale segretario di Stato e tutta la Segreteria di Stato vogliono perché «L'Osservatore Romano» si diffonda sempre più, per farsi eco della predicazione mite, fiduciosa e ferma di Benedetto XVI. Per questo si stanno studiando anche forme nuove di diffusione che coinvolgeranno altre testate giornalistiche, mentre il rinnovamento riguarderà progressivamente le edizioni periodiche del nostro giornale e il suo sito in rete. In un impegno appassionato e umile che si rinnova ogni giorno.g.m.v.
(© L'Osservatore Romano 02/02/2008)