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97.âChi è caduto in questa mondanità guarda
dallâalto e da lontano, rifiuta la profezia dei fra-
telli, squalifica chi gli pone domande, fa risaltare
continuamente gli errori degli altri ed è ossessio-
nato dallâapparenza. Ha ripiegato il riferimento
del cuore allâorizzonte chiuso della sua imma-
nenza e dei suoi interessi e, come conseguenza di
ciò, non impara dai propri peccati né è autenti-
camente aperto al perdono. Ã una tremenda cor-
ruzione con apparenza di bene. Bisogna evitarla
mettendo la Chiesa in movimento di uscita da sé,
di missione centrata in Gesù Cristo, di impegno
verso i poveri. Dio ci liberi da una Chiesa monda-
na sotto drappeggi spirituali o pastorali! Questa
mondanità asfissiante si sana assaporando lâaria
pura dello Spirito Santo, che ci libera dal rimane-
re centrati in noi stessi, nascosti in unâapparenza
religiosa vuota di Dio. Non lasciamoci rubare il
Vangelo!
No alla guerra tra di noi
98.âAllâinterno del Popolo di Dio e nelle diverse
comunità , quante guerre! Nel quartiere, nel posto
di lavoro, quante guerre per invidie e gelosie, an-
che tra cristiani! La mondanità spirituale porta al-
cuni cristiani ad essere in guerra con altri cristiani
che si frappongono alla loro ricerca di potere, di
prestigio, di piacere o di sicurezza economica.
Inoltre, alcuni smettono di vivere unâappartenen-
za cordiale alla Chiesa per alimentare uno spirito
di contesa. Più che appartenere alla Chiesa intera,